16 Maggio 2023 - 13:49:18
di Martina Colabianchi
Teramo e Silvi marina osservate speciali per le amministrative in Abruzzo appena concluse, con le due riconferme dei rispettivi sindaci uscenti Gianguido D’Alberto e Andrea Scordella. Sostenuto dal Partito democratico e dal Movimento Cinque Stelle, D’Alberto ha trionfato con il 54,47% dei voti sullo sfidante di centrodestra Carlo Antonetti, fermo al 36,43%, la cui candidatura era stata ufficializzata solo a marzo, e sulla civica Maria Cristina Marroni che si ferma al 9,10%.
Certamente è stato premiato dagli elettori il cosiddetto “campo largo” a sostegno del sindaco uscente, che andava dal duo Schlein-Bonaccini a Giuseppe Conte e Pierluigi Bersani, mentre penalizzante sembra essere stata la decisione della coalizione di centrodestra, presa all’ultimo, di sostenere l’avvocato Antonetti proveniente dall’area di Azione.
Una vittoria sicuramente significativa se si guarda al quadro nazionale, considerando la netta prevalenza di sindaci eletti nel campo del centrodestra che confermano l’“effetto traino” del Governo in carica.
“Una vittoria chiara e netta, al centro di un laboratorio politico non solo regionale – ha dichiarato all’ANSA D’Alberto – abbiamo vinto nello stesso collegio elettorale che aveva eletto Giorgia Meloni qualche mese fa. Ed è stato possibile perché qui si è premiato un buon governo: ora nei prossimi 5 anni faremo valere il nostro progetto politico a partire dai 240 milioni del Pnrr che abbiamo intercettato”.
La riconferma di Scordella a Silvi marina ha certamente un significato politico diverso, in linea con i risultati della maggioranza dei comuni italiani in cui si è votato in questa tornata elettorale. Scordella ha trionfato, infatti, sostenuto dalla coalizione di centrodestra, ottenendo il 55,51% dei voti. Lo sfidante di centrosinistra Giuseppe Gentile, sostenuto anche in questo caso sia dal Pd che dal M5S, si è fermato al 34,89%. L’altro candidato, il civico Massimo Blasiotti, si attesta al 9,61% dei voti.
Per quanto riguarda la provincia dell’Aquila, spiccano la vittoria di Claudio Gregori, che con il 51,47% trionfa a Barete sostenuto dalla lista civica “Uniti per Barete”, quella di Antonio Cerasani che diventa primo cittadino di Oricola con il 94,83% dei voti, sostenuto dalla lista civica “Partecipazione e continuità”, e quella di Nicola Blasetti a Massa d’Albe che ha ottenuto il 95,71% dei voti sostenuto dalla lista civica “Tradizione e innovazione”.
Un’altra riconferma a Scanno, dove ha trionfato il sindaco uscente Giovanni Mastrogiovanni con il 68,55% dei voti e sostenuto dalla lista civica “Scanno è di tutti”. Terzo e storico mandato anche per Salvatore Lagatta, esponente di Rifondazione Comunista e sindaco a Bussi sul Tirino, da anni in prima linea per la bonifica delle megadiscariche per cui il comune è noto in Italia e in Europa. Lagatta ha ottenuto il 53,99% dei voti sostenuto dalla lista “Lavoriamo sempre per Bussi”.
Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, Coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, ha espresso soddifazione per i buoni risultati ottenuti dalla coalizione di centrodestra in Abruzzo mentre, per quanto riguarda la sconfitta teramana, a pesare secondo lui è stato “il ritardo con cui il candidato è stato individuato. Da uomo di partito, ritengo che la scelta politica sia sempre la migliore e che solo se questa manca bisogna percorrere quella civica“. A sostegno di questa tesi, il primo cittadino ricorda l’esperienza delle ultime elezioni che si sono svolte all’Aquila, in cui “il centrodestra è arrivato forte alle elezioni perché sin da settembre o ottobre dell’anno prima era chiara la scelta che avremmo fatto. Ora stiamo facendo la stessa cosa per le future elezioni regionali“.
Comunque, il sindaco ritiene che la sconfitta di Teramo sia un’occasione per capire “quali sono le reazioni dell’elettorato, se i partiti e le coalizioni non sono all’altezza delle sfide“.
Per quanto riguarda, invece, alcune indiscrezioni sul fatto che il consigliere Pietro Quaresimale avrebbe voluto imporre la sua candidatura, poi non accettata, causando una spaccatura all’interno della maggioranza, Biondi commenta: “Considero Pietro Quaresimale una persona di altissimo profilo, e un teramano a cui la gente di Teramo vuole bene. C’è stato anche un tavolo nazionale, dove evidentemente si è ritenuto che Pietro Quaresimale non rappresentasse in quel momento la sintesi che si chiedeva“.