26 Maggio 2023 - 09:17:14
di Martina Colabianchi
Nelle giornate del 24 e 25 maggio 2023 Il Parco Nazionale d’Abruzzo ha ospitato il Comitato di Gestione del sito seriale transnazionale, patrimonio mondiale dell’Unesco, “Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa“.
Al workshop sono intervenuti i rappresentati dei 18 paesi europei che compongono la rete di faggete vetuste. Il sito seriale si estende su oltre 100.000 km, dalla Francia all’Ucraina e dalla Germania ai paesi del Mediterraneo, quali Spagna e Italia.
Durante il primo giorno si sono affrontati i temi della pianificazione e gestione del patrimonio mondiale al fine di garantire la conservazione integrale di una rete unica a scala mondiale per estensione territoriale e numero di Paesi coinvolti. Va a questo proposito evidenziato come il patrimonio mondiale delle faggete vetuste dell’Unesco rappresenti un modello virtuoso, al fine di attuare la strategia europea sulla biodiversità per il 2030, con particolare riferimento alla mappatura, monitoraggio e protezione delle foreste vetuste tramite l’istituzione di aree di riserva integrale.
Nel pomeriggio del 24 l’incontro è stato allargato alla Comunità locale, anche con la partecipazione del Presidente di Federparchi e del Presidente del Parco Nazionale del Gargano.
Nella giornata del 25 maggio gli esperti hanno visitato la faggeta vetusta della val Cervara, un ecosistema unico per il livello di naturalità e longevità dei faggi. Questa escursione cade a distanza di 11 anni dal workshop internazionale che si tenne tra l’Università della Tuscia e il Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il workshop organizzato nel giugno 2012 in collaborazione con la Germania aprì la strada all’espansione del sito seriale a numerosi Paesi d’Europa, tra cui l’Italia.
“Le faggete vetuste sono uno dei punti centrali della biodiversità – ha dichiarato il Presidente del Parco – Giovanni Cannata – L’incontro con il Comitato di gestione del sito transnazionale, con i rappresentanti di 18 Paesi dell’Europa, ha rafforzato la consapevolezza e la responsabilità verso la tutela di un bene importante, quali le faggete vetuste, visto i servizi ecosistemici che garantiscono all’umanità. Tutti insieme abbiamo più forza per assicurare un futuro ancora più longevo alle nostre foreste“.