27 Maggio 2023 - 18:51:55
di Martina Colabianchi
Domenica 28 maggio la Fontana Luminosa si colorerà di viola per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni del paziente fibromialgico, sofferente di una patologia non riconosciuta e spesso trascurata che la pandemia ha contribuito ad aggravare ulteriormente. Il monumento doveva essere illuminato il 12 maggio, Giornata mondiale della Fibromialgia, ma in tale occasione non è stato possibile in quanto già illuminato per il giro d’Italia.
La sindrome fibromialgica è una condizione dolorosa cronica molto complessa, caratterizzata non solo da dolore muscolo-scheletrico diffuso, ma anche da profondo affaticamento e da numerosi altri sintomi a carico di diversi organi ed apparati. A differenza di altre patologie, la fibromialgia non si manifesta con segni clinici visibili, come arrossamento o gonfiore, ossia ciò che il medico può rilevare durante la visita è assai limitato ed è essenzialmente rappresentata da una maggiore sensibilità alla pressione a livello delle masse muscolari e, in particolare, in punti specifici definiti tender points (punti dolenti).
Inoltre, la fibromialgia spesso confonde poiché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche, questo rende molto difficile la diagnosi, motivo per cui il paziente spesso si ritrova a girare da uno specialista all’altro prima di poter dare un nome alla sua patologia, con un gran dispendio economico ed emotivo.
Il dolore muscolo-scheletrico che è il sintomo predominante della fibromialgia si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, come il rachide cervicale e le spalle, e successivamente diffondersi in altre sedi con il passare del tempo. Il dolore fibromialgico viene descritto in una varietà di modi comprendenti la sensazione di bruciore, rigidità, contrattura, tensione eccetera. Spesso varia in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle condizioni atmosferiche, ai ritmi del sonno e allo stress. La maggioranza dei pazienti fibromialgici riferisce di sentire costantemente un certo grado di dolore, che si accompagna a sintomi di malessere generale.
Circa il 90% dei pazienti affetti da sindrome fibromialgia riferisce anche astenia (affaticamento) moderata o severa, ridotta resistenza alla fatica o una specie di stanchezza che ricorda quella normalmente riferita in corso di influenza o in mancanza di sonno. Qualche volta la stanchezza è più importante della sintomatologia dolorosa muscolo-scheletrica. Inoltre, spesso sono riportati dai pazienti disturbi cognitivi che comprendono difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, difficoltà nel ricordare parole o nomi e incapacità ad affrontare diverse attività contemporaneamente.
L’aumentata attenzione per le sensazioni provenienti dal corpo, il dolore, la sonnolenza diurna secondaria alle alterazioni del sonno, gli effetti indesiderati dei farmaci e gli effetti neurotossici del dolore cronico sembrano la causa più probabile di questi disturbi. I pazienti fibromialgici sono spesso ansiosi; utilizzando scale di valutazione specifica è stato documentato come l’ansia e la presenza di tratti caratteriali ipocondriaci rappresentino fattori di peggioramento della sintomatologia.
Tra i disturbi psichiatrici più frequentemente descritti nella fibromialgia vi sono le alterazioni dell’umore, che vanno da una semplice distimia a episodi di depressione maggiore. In ogni caso i sintomi depressivi, come l’ansia, rappresentano fattori modulanti che modulano in senso peggiorativo il quadro clinico della fibromialgia e, come tali, devono essere adeguatamente trattati. Si stima che il 40-60% dei pazienti accusi disturbi urinari, quali aumento della frequenza delle minzioni o urgenza minzionale in assenza di infezioni delle vie urinarie. Sono i sintomi tipici della cistite e, nell’uomo, dell’ipertrofia prostatica. Questi disturbi sono classificati come sindrome della vescica irritabile, analogamente a quanto succede a livello gastrointestinale (sindrome del colon irritabile).
Nelle donne il periodo mestruale è spesso caratterizzato da dolore pelvico (dismenorrea); in altri casi durante il periodo mestruale è riferito un peggioramento generale dei dolori diffusi, probabilmente in relazione alle modificazioni ormonali che caratterizzano il ciclo. Sempre nel sesso femminile si può sviluppare una condizione dolorosa a carico dei genitali, nota come vestibolite vulvare o vulvodinia, che comporta difficoltà nei rapporti sessuali.
Alcuni pazienti riferiscono annebbiamento della vista, difficoltà di messa a fuoco, fastidio per esposizione a sorgenti di luce intensa. La causa di questi disturbi andrebbe ricercata nel coinvolgimento della muscolatura che controlla il movimento degli occhi e la “messa a fuoco” nella visione da vicino.
Abbiamo anche la presenza di vertigini che consistono in una sensazione di instabilità, di barcollamento, soprattutto quando viene mantenuta la stazione eretta in posizione fissa per periodi prolungati. Le cause possono essere molteplici, dai disturbi visivi, alla contrattura persistente della muscolatura del collo; è stata inoltre documentata, in alcuni pazienti, una diminuzione della pressione arteriosa quando si mantiene la stazione eretta (condizione definita ipotensione neuro mediata) caratterizzata da sensazione di svenimento, nausea, capogiro, annebbiamento visivo. Altri sintomi sono: la cefalea, specialmente di tipo muscolo intensivo, o l’emicrania.
Dolori addominali, alternanza di stipsi e diarrea (colon irritabile) sono inoltre frequenti. I pazienti fibromialgici possono riferire parestesie, bruciori che suggeriscono altri disordini come la sindrome del tunnel carpale, neuropatie e rash cutanei. La fibromialgia si definisce “primaria o primitiva” quando non è associata ad altre patologie, “secondaria” quando si accompagna ad altre patologie, in genere croniche e autoimmuni.
L’AISF Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica è nata con lo scopo di rendere possibile un adeguato approccio diagnostico, terapeutico e assistenziale alle persone affette dalla sindrome fibromialgica, offrendo informazioni per conoscerla e gestirla al meglio con lo scopo di migliorare le condizioni di vita per tutti i pazienti.
Inoltre, il Aisf ha la “mission” di far conoscere la fibromialgia al personale sanitario che spesso non conosce o sottovaluta il problema. La fibromialgia non è ancora riconosciuta dallo Stato italiano come tale anche se, attraverso l’Associazione, è ora presente un disegno di legge in Parlamento per il suo riconoscimento. In Abruzzo dal 2017 è presente con sede a L’Aquila l’AISF Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica, la cui sede si trova in via Vetoio 60 c/o Palazzo INAIL la referente dei pazienti è la dott.ssa Dania Di Fabio, il referente medico il dott. Francesco Carubbi.