01 Giugno 2023 - 17:23:59
di Tommaso Cotellessa
Si è svolta questa mattina all’interno della sede della CGIL della provincia dell’Aquila la conferenza stampa convocata dalle 13 realtà abruzzesi, tra le quali Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, CGIL, UIL, ANPI, ARCI, DEMOS, Legambiente, ALI e Associazione Antonio Gramsci – Abruzzo, che ribadiscono in maniera forte il loro “no” al progetto di legge sull’autonomia differenziata, definita da questi ultimi un’associazione dei ricchi che rischia di spaccare in due l’Italia con ripercussioni sull’erogazione dei servizi essenziali.
All’interno della conferenza stampa è stata annunciata una mobilitazione su questo tema che si terrà il 13 giugno all’interno del Consiglio regionale. L’iniziativa avrà lo scopo di chiedere ai rappresentanti politici abruzzesi di prendere posizione in maniera chiara e netta contro il progetto dell’autonomia differenziata. Le motivazioni di tale richiesta sono state illustrate dal Segretario Generale della CGIL Abruzzo e Molise Carmine Ranieri, il quale ha definito il progetto sull’autonomia differenziata un disastro per la regione Abruzzo e per tutte le regioni del sud.
“Tale riforma andrà a impoverire ulteriormente i servizi pubblici essenziali che già oggi sono in grande difficoltà– ha dichiarato Ranieri – la verità è che con questa riforma le regioni del Nord vogliono trattenere le risorse lì dove c’è maggiore sviluppo, per questo noi il 13 giugno in Consiglio regionale abbiamo chiamato a raccolta tutti i sindaci della regione, l’Anci, l’Ali, i consiglieri regionali e i capigruppo perché vogliamo che la politica abruzzese prenda posizione contro questo progetto scellerato di riforma alla sistema paese”
Inoltre, all’interno della conferenza è stato chiarito che per le realtà promotrici il paese avrebbe bisogno di ben altra riforma, impostata nell’ottica di un piano di ammodernamento di sviluppo del sud Italia per colmare quel gap che da tempo si è creato e che rischia di rafforzarsi sempre subordinando le regioni del Sud a quelle del Nord, le aree interne alle aree costiere.
Oltre alla mobilitazione per contrastare l’approvazione dell’autonomia differenziata le organizzazioni hanno anche annunciato che nel caso in cui tale riforma dovesse andare in porto si attiveranno per fare in modo di arrivare alla convocazione di un referendum abrogativo.