13 Giugno 2023 - 17:21:14

di Tommaso Cotellessa

Nella giornata di oggi la terza commissione del Consiglio regionale ha ascoltato i rappresentanti delle associazioni di apicoltori, dalle cui voci si leva un grido segno del drammatico quadro che si va delineando nella Regione Abruzzo a causa delle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Dalla descrizione della situazione attuale fatta dai protagonisti di questo settore emerge che il 2023 è l’anno peggiore per l’Abruzzo riguardo la carenza di produzione. In oltre sono in crisi mille aziende e tremila lavoratori, a rischio oltre 50mila arnie. A causa del cambiamento climatico in natura non esistono praticamente più sciami naturali e le api allevate sono passate dal produrre fino a 30kg/anno per arnia di miele a soli 12-13 kg.

Sulla tematica è intervenuta con forza la Consigliera Sara Marcozzi dichiarando:

Oggi più che mai sono necessari interventi strutturali e a lungo termine. Rinnovo l’invito alla politica regionale ad approvare l’istituzione della VI Commissione “Sistema Idrico e Cambiamenti Climatici” in Regione Abruzzo: è il momento di mostrare maturità, superare le divisioni che danneggiano il territorio e approvare all’unanimità uno strumento fondamentale per mettere a terra anche gli interventi di resilienza e mitigazione dei Cambiamenti Climatici non più rinviabili“.

Marcozzi inoltre nel sottolineare l’importanza della questione e la necessità degli interventi ha evidenziato che danni dovuti all’emergenza climatica nei prossimi anni rischiano di peggiorare in maniera incontrovertibile la situazione.

È inutile continuare a rincorrere i disagi, perché quando un’emergenza si presenta ogni anno diventa una nuova normalità e vanno attuati interventi mirati alla resilienza di aziende e ambiente. È un dovere della politica, allora, affrontarla di conseguenza, con uno strumento capace di programmare a lungo termine, con una visione chiara e unitaria. Oggi, in Regione Abruzzo, c’è la proposta per istituire uno strumento che affronti il problema con chiarezza. Fomentare divisioni significa cagionare un danno irreparabile al futuro dell’Abruzzo” conclude Marcozzi.