15 Giugno 2023 - 18:46:30

di Tommaso Cotellessa

Il Garante della Privacy, in seguito all’attacco hacker che ha sconvolto la ASL1, ha imposto all’azienda sanitaria di comunicare entro quindici giorni la violazione dei dati personali alle persone che sono state e esposte al furto di dai sensibili. Da ciò ne deriva ‘il possibile pregiudizio ai medesimi che non sono stati finora informati, considerati i possibili rischi di discriminazione, disagio psicologico, umiliazione, danni alla reputazione o altri danni materiali o immateriali derivanti dalla compromissione della riservatezza dei dati personali’

Tale decisione del Garante della Privacy è stata interpretata dal Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Fedele come una bocciatura dell’operato della ASL 1 e dei suoi vertici.

Avevamo ragione a richiamare costantemente la Asl 1 ai propri doveri per quanto concerne il diritto alla privacy dei cittadini” ha dichiarato Fedele rivendicando le posizioni da lui adottate sin dalla prima fase dell’emergenza .

In tutto questo tempo la Asl1, guidata da Ferdinando Romano, non ha mai comunicato ai diretti interessati quali sono stati i dati sensibili esfiltrati.” prosegue nella nota Fedele “ Dobbiamo dedurre o che non ne sono affatto a conoscenza, e il che sarebbe grave, oppure che, pur sapendolo, hanno deliberatamente scelto di non comunicarli, e questo scenario è tanto grave quanto inquietante.” 

A distanza di un mese e mezzo dal gravissimo attacco hacker che ha sconvolto la Asl1  – incalza Fedele –  il centrodestra che governa la Regione Abruzzo naviga ancora a vista palesando la propria incapacità a fronteggiare questa emergenza e non riuscendo a rassicurare i cittadini sulla gravità dell’attacco informatico che hanno subito. Il presidente Marsilio ha dapprima scelto la via del silenzio e poi, in sede di Consiglio Regionale, ha tentato una disperata difesa d’ufficio con la quale provare a ridimensionare la gravità del fatto. L’inadeguatezza del centrodestra genera bugie e contraddizioni che causano confusione e instabilità, esattamente ciò che attanaglia la Asl1. Le conseguenze ricadono poi sui cittadini, vittime più che mai di assurdi giochi politici”.

Le uniche comunicazioni ufficiali della Asl1 sono state esclusivamente mirate a difendere il proprio operato, per tentare di zittire la stampa e per chiedere ai cittadini di non accedere nel dark web al fine di cercare informazioni sul proprio conto – prosegue Fedele – in poche parole ha avocato a sé pieni poteri per fronteggiare le conseguenze dell’attacco informatico, ma le continue pressioni dell’opinione pubblica hanno messo a nudo la verità che da un mese e mezzo denuncio: l’azienda non informa i suoi utenti su quale fine abbiano fatto i loro dati personali e li tiene all’oscuro. Sono lieto, quindi, di leggere il richiamo del Garante della Privacy a una efficace comunicazione da parte della Asl1, cosa che anche io ho richiesto in più circostanze nell’ultimo mese e mezzo, ma tutti esigiamo che il Direttore Romano fornisca pubbliche spiegazioni sull’accaduto, su come si sta agendo per ripristinare una situazione di normalità e, soprattutto, quali azioni sono state intraprese per restituire ai cittadini i propri dati sensibili. E invece, anche oggi che aveva la possibilità di dialogare con chi chiedeva pacificamente un confronto, ha preferito defilarsi e scappare. Un’arroganza inaccettabile, soprattutto se pensiamo che sono  stati rubati 522 GB di file, pari a circa 1,5/ 2 milioni di pagine e documenti, eppure non hanno fatto altro che attaccare chi, come il sottoscritto, è sceso dalla parte della gente comune per chiedere che venisse difeso il loro diritto alla privacy.  

Viene da chiedersi cosa ne pensa il Presidente Marsilio: se starà con i cittadini, che disperatamente chiedono una sanità più efficace e strutturata, oppure  anche questa volta deciderà di rimanere al fianco di chi la sta disastrando ulteriormente“. Conclude Fedele.