15 Giugno 2023 - 16:36:06

di Tommaso Cotellessa

Dopo le annose e intense contestazioni e proteste portate avanti dai comitati locali in difesa dell’ambiente il Comitato per la Valutazione Impatto Ambientale (V.I.A.) della Regione Abruzzo ha deciso di sospendere l’esame della pratica Snam e ha già comunicato la notizia alla multinazionale del gas, richiedendo che l’azienda relazioni entro 15 giorni in merito all’ottemperanza di ulteriori prescrizioni, oltre a quelle già all’esame dell’organismo regionale.

In precedenza i Comitati dei cittadini avevano già inviato una diffida al Comitato V.I.A. smuovendo le acque e aprendo le strade alla situazione a cui si è arrivati oggi.

Infatti tale diffida, inoltrata anche al Ministero dell’Ambiente, si evidenziava che ben 22 prescrizioni andavano ottemperate prima dell’inizio dei lavori della centrale Snam. Questo, però, non è avvenuto, violando apertamente quanto stabilito dal decreto V.I.A. n. 70 del 7 marzo 2011 e confermato dal Decreto autorizzativo rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico del 7 marzo 2018.

Di conseguenza i lavori non potevano iniziare il 1° marzo scorso, data in cui la Snam ha allestito il cantiere e cominciato gli scavi a Case Pente. L’ultima proroga per l’avvio dei lavori concessa alla Snam dal Ministero è scaduta il 7 marzo 2023, pertanto anche lo stesso Decreto autorizzativo è decaduto.

Data la situazione anomala a cui si è arrivati i Comitati hanno chiesto sia alla Regione Abruzzo che al Ministero dell’Ambiente dinon rilasciare comunque pareri favorevoli alle prescrizioni, preavvisando che, in caso contrario, “qualunque violazione dei su richiamati Decreti sarà oggetto di segnalazione all’Autorità giudiziaria e alle altre Autorità competenti al fine di chiedere la revoca di eventuali atti illegittimamente emanati, oltre che l’adozione dei provvedimenti di legge nei confronti dei responsabili”.

Nel frattempo i lavori a Case Pente vanno avanti senza che finora, dopo tre mesi e mezzo, nessun provvedimento sia stato adottato dal Comune di Sulmona, al quale compete la verifica delle autorizzazioni dal punto di vista urbanistico, oltre che di quelle rilasciate da altre Autorità. Né si ha notizia di iniziative da parte della Soprintendenza archeologica dopo il rinvenimento – documentato dai Comitati – di una necropoli risalente a oltre 2000 anni fa, in un sito facente parte di un’area che la stessa Soprintendenza definisce “un complesso archeologico tra i più importanti ed inediti dell’area peligna”.

Sempre sui lavori a Case Pente da parte di Snam, i Comitati per l’ambiente hanno presentato un esposto dettagliato ai Carabinieri Forestali di Sulmona e continuano a monitorare costantemente la situazione, nella convinzione che la partita della centrale e del metanodotto non è affatto chiusa. Anzi, è quanto mai aperta perché, scrivono i comitati “nessuno può sottrarsi al rispetto della legge, nemmeno multinazionali potenti e arroganti che pensano di farla da padroni senza alcun rispetto dei diritti del nostro territorio e dei suoi cittadini.