20 Giugno 2023 - 16:25:13
di Beatrice Tomassi
Dopo il presidio di protesta dello scorso 15 giugno “La sanità pubblica si difende”, organizzato da cittadini, sindacati e associazioni per portare le criticità della Asl1 sotto la sede della direzione dell’Azienda, come promesso dal manager Ferdinando Romano, sigle sindacali e comitati hanno incontrato i vertici della direzione strategica e, al termine della riunione, hanno espresso il loro dissenso.
“Se vi fosse stato bisogno di conferme circa la debolezza e inadeguatezza degli attuali vertici Asl – scrivono – la riunione avrebbe certificato il giudizio. Nessuna risposta sui temi posti. Nessuna assunzione di responsabilità”.
In particolare, sindacati ed associazioni hanno portato all’attenzione della Asl problematiche quali i lunghi tempi delle liste d’attesa, la carenza di personale, gli investimenti in materia tecnologica ed il delicato tema della medicina territoriale, chiedendo, su quest’ultimo punto, quali siano le strategie di collocazione delle Case di Comunità a L’Aquila e Sulmona.
Ebbene, sembrerebbe esser stato confermato, in sede di riunione, che le stesse sorgeranno all’interno dei nosocomi cittadini. “Un concetto ben diverso da quello della medicina territoriale di prossimità. – denunciano i comitati, per i quali si tratterebbe di determinazioni dettate da convenienze economiche e non dai bisogni dei cittadini.
Capitolo Nuclei di Cure Primarie. Qui “siamo alla farsa – attaccano – I vertici sono intenzionati a sostituire i medici usciti per pensionamento, ma incredibilmente non conoscono le capienze del loro Bilancio, altrimenti procederebbero senza ombra di dubbio”.
Le mancate risposte portano sindacati ed associazioni a definire la riunione con la direzione Asl una “commedia all’italiana”, poi avvertono: “Non siamo disposti ad ulteriori rimandi, non accetteremo altre giustificazioni. Siamo pronti a continuare la mobilitazione e, se necessario, ad alzarne il livello”.