Questura dell’Aquila – Polizia Postale e Airbnb al fianco dei consumatori per una vacanza senza sorprese.

24 Giugno 2023 - 11:51:28

Estate 2023: Polizia Postale e Airbnb al fianco dei consumatori per una
vacanza senza sorprese.

Polizia Postale e Airbnb, portale online di case vacanza, rinnovano la
loro collaborazione per gli utenti che scelgono la prenotazione delle
vacanze online. Testimonial dell’iniziativa Marco Camisani Calzolari

Sempre più persone scelgono di organizzare in totale autonomia le
vacanze, e questa tendenza ha attirato purtroppo l’attenzione dei
malintenzionati, facendo aumentare il rischio di imbattersi in tentativi
di truffa. Per stare più tranquilli, Polizia Postale e delle
Comunicazioni e Airbnb hanno avviato una campagna per aiutare i meno
esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più
diffusi, individuando i profili più comuni dei truffatori e i consigli
per smascherarli. Il Testimonial della campagna è Marco Camisani
Calzolari, che si e’ messo a disposizione gratuitamente, in quanto
collabora già con la Polizia di Stato sul tema delle truffe online.

“I tentativi di truffa su Airbnb sono estremamente rari grazie anche
alla nostra scelta di trattenere i pagamenti per l’host fino a check-in
avvenuto. Inoltre, comunicando solamente attraverso la piattaforma gli
ospiti sono tutelati lungo tutto il percorso. La collaborazione con la
Polizia Postale è un’ulteriore iniziativa pensata per i meno esperti che
si misurano per la prima volta con l’acquisto online: bastano davvero
pochi accorgimenti per prenotare le proprie vacanze in tutta sicurezza”,
ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia.

Attenzione ai seguenti annunci:

1. Proprietario all’estero: secondo questo schema, il finto proprietario
si è appena trasferito all’estero e perciò non può accogliere di persona
l’affittuario. La trattativa viene condotta a distanza ed è il preludio
di una richiesta di bonifico internazionale. Il malintenzionato, durante
la trattativa, comincerà subito a chiedere documenti (che utilizzerà poi
per costruire la sua prossima falsa identità), a condividere non meno di
2-3 bozze di contratto, in un crescendo di zelo che culminerà nella
necessità di concludere l’affare entro 24 ore. Il tutto seguito da una
finta pagina di prenotazione, una finta fattura e… una vera scomparsa
dopo aver ricevuto una caparra importante.

2. Il problema informatico: L’host ha creato un annuncio su un sito di
seconda mano o immobiliare, ma appena gli vengono chieste ulteriori
informazioni, anche tramite l’app ufficiale, propone di continuare la
conversazione per posta elettronica o messaggistica. Nelle successive
immediate interlocuzioni, invierà una mail nella quale informerà che,
per un problema con l’aggiornamento del calendario, l’annuncio non è in
quel momento

visibile nella ricerca (in realtà lo ha rimosso) e fornirà per comodità
il link diretto all’annuncio sul portale, che in realtà non è altro che
un sito clone.

3. L’amico: In questo caso l’host ha creato (da poco, troppo poco) un
annuncio, sprovvisto di recensioni. La proposta è allettante, e si passa
alla prenotazione. Il truffatore è amichevole, gentilissimo e lieto che
sia stata scelta la sua abitazione, e proporrà addirittura un bello
sconto. Come? annullando la prenotazione e passando a trattare
privatamente, così da risparmiare entrambi la commissione del portale.
Una volta incassato il bonifico, l’amichevole complicità lascerà il
posto ad un assordante silenzio: l'”amicone” è già a caccia di un’altra
vittima.

I consigli per non farsi ingannare

1. Occhio a link condivisi via email o da altri siti. Bisogna diffidare
da chi propone affitti sui social, su siti di annunci di seconda mano o
portali immobiliari e poi chiede di trasferire la trattativa su un altro
portale come Airbnb. C’è il rischio, infatti, che venga condiviso un
link ad un sito fasullo. Occhio anche alle email con il logo della
piattaforma: non è detto che siano autentiche, ed è sempre bene non
aprire i link allegati, ma accedere al servizio richiesto digitando
direttamente la url nella barra degli indirizzi del browser. Infine, le
prenotazioni si concludono solamente dal sito o dall’app: se l’email
include la richiesta di un bonifico bancario, si tratta di una truffa.

2. Occhio ai siti-clone. Per prenotare dal telefonino è consigliato
usare l’applicazione, scaricandola dallo store ufficiale, e non la
navigazione internet. Dal computer, bisogna assicurarsi che le pagine
consultate non abbiano un indirizzo sospetto e prestando attenzione che
sia presente l’icona del lucchetto accanto all’indirizzo della pagina
web.

3. Nessuna trattativa fuori dal sito. Se le comunicazioni avvengono via
email oppure WhatsApp, qualcosa non torna. Bisogna diffidare da chi
propone di lasciare il portale per accordarsi privatamente con la
promessa di uno sconto: è il preludio ad una richiesta di bonifico.
Inoltre, uscendo dalla piattaforma ufficiale, l’utente non sarà tutelato
dalle garanzie della stessa. In ogni caso, restando nella chat
dell’applicazione, segnalare sempre i comportamenti sospetti al servizio
clienti.

4. Attenzione alla lettura dell’annuncio. Un annuncio ben curato è di
solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Dovrebbero
invece mettere in allarme: un prezzo troppo competitivo per la settimana
di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di
recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.

5. Airbnb non è un’agenzia immobiliare. Bisogna diffidare di chi dice di
aver dato incarico al sito per mostrare la casa. Il sito infatti è
solamente un portale di intermediazione, equidistante da host e guest.
Non esiste “personale Airbnb con le chiavi”, come se si trattasse di
agenti immobiliari.

6. Nessun bonifico per pagare. Se viene proposto di inviare una caparra,
non bisogna fidarsi: è contrario ai termini del servizio della
piattaforma. I pagamenti devono avvenire esclusivamente attraverso carta
di credito sul sito, e in nessun altro modo. Airbnb trattiene l’intera
somma dalla carta e la inoltra all’host solamente 24 ore dopo l’avvenuto
check-in, dando il tempo di arrivare a destinazione e verificare che la
casa sia esattamente come pubblicizzata.

7. Attenzione agli alloggi ‘esca’. Arrivato a destinazione, viene
chiesto all’utente un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza
di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto
nell’appartamento originario, che lo ha reso momentaneamente inagibile.
La cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma
per avere un rimborso totale.