D’Alfonso (Demos): Asl 1, non ci sono alternative alle dimissioni

26 Giugno 2023 - 18:20:03

Adesso è tutto chiaro, altro che riservatezza per tutelare le indagini,
altro che impossibilità di individuare tutti i titolari.
L’aver volutamente omesso di comunicare a tutti gli interessati quanto
previsto dall’ art 34 del GDPR, è evidentemente dipeso semplicemente
dal fatto che il numero è impressionante: sono DECINE DI MIGLIAIA e non
dico il numero preciso per non togliere il compito a chi l’avrebbe
dovuto dichiarare da un bel po’. Lo si sta facendo tentando ancora di
tenere coperto il tutto, senza pudore e senza rispetto per tutte le
famiglie della provincia dell’Aquila danneggiate che sono la stragrande
maggioranza.Se non ci fosse stato il provvedimento del garante
probabilmente non avremmo mai conosciuto la reale entità del danno.
Resta il fatto che ormai è da quasi due mesi, altro che 72 ore, che i
dati sensibili e riservatissimi di buona parte degli abitanti della
nostra provincia sono sul web a disposizione di cybercriminali,
ricattatori e delinquenti di ogni tipo che già sanno se abbiamo l’HIV,
un tumore, una malattia venerea, se abbiamo praticato un’interruzione di
gravidanza o siamo in cura per una disfunzione erettile o per disturbi
psichiatrici, giusto per fare dei piccoli esempi. Ormai è chiaro che ci
troviamo di fronte ad una catastrofe e la direzione strategica ancora
tiene nascosti quali sono i dati per i quali mancano i backup dati ormai
irrimediabilmente persi. ADESSO BASTA MENTIRE.
Credo che di chiunque siano le responsabilità in base all’organigramma
e al modello organizzativo aziendale, vi siano delle responsabilità
oggettive dovute ad una totale mancanza di capacità manageriale già
ampiamente dimostrata sia nella gestione ragionieristica che nel clima
che si registra nei reparti. Ma di questo ne parleremo nei prossimi
giorni, adesso la direzione strategica deve pubblicamente relazionare
senza alcun indugio sul reale stato dell’arte e dell’entità del danno
e farlo direttamente senza ricorrere a fantasiosi annunci di consulenti
esterni o peggio ancora di personale interno che funge da megafono.
Relazionare, quindi, dire tutta la verità e immediatamente rassegnare
le dimissioni, indipendentemente dalle responsabilità pregresse,
qualora vi fossero, da accertare in tutte le sedi civili, contabili e
persino penali. Le dimissioni, intanto, sono inevitabili per il modo
inqualificabile con cui si è gestita la fase successiva al data bridge
avendo l’unica preoccupazione di non rilevare l’entità del danno.
Eccone un piccolo esempio
enorme danno reputazionale all’azienda.
⦁ danno grave subito dalle decine di migliaia di cittadini a cui è
stato notificato solo dopo 50 giorni il furto dei loro dati.
⦁ danno economico arrecato alla Asl dovuto alle eventuali sanzioni
applicate dal garante (fino a 20.000.000 di €) più il costo di
tecnici, consulenti legali ed esborsi milionari per i ricorsi che
sicuramente vedranno la Asl soccombere nei giudizi.
⦁ danno per ricostruire tutte le informazioni che si sono perse.
⦁ danno che si arrecherà al lavoro di tutti i dipendenti che operano
e continueranno ad operare in condizioni di grande difficoltà.
Ed il danno maggiore sarà quello inferto a tutti gli utenti della
provincia per l’inevitabile calo della qualità del servizio
sanitario.
Ripeto, ormai per DEMOS non ci sono alternative alle dimissioni di tutta
la direzione strategica. Il dott. Testa è stato rimosso per molto meno
ed è strano che coloro che pretesero quella decisione, sia di
maggioranza che di opposizione, ora si ergono a difesa
dell’indifendibile o peggio cercano di stare con il classico piede in
due scarpe.
C’è chi fa politica e non è disposto a fare sconti o a miseri
compromessi e mette al primo posto solo gli interessi dei cittadini e la
difesa dei diritti soprattutto dei più deboli e fragili. Non c’è
parcheggio o garage,concorso oppure nomina di primario che ci interessa,
non abbiamo fratelli , figli o cugini.
da tutelare, per questo le nostre posizioni possono essere libere e non
condizionabili. Questo, Prof. Romano, le sia chiaro ed indipendentemente
dal verificarsi o meno delle condizioni riportate dall ‘autorevole
testata giornalistica regionale Abruzzo Web, sia lei che le figure
apicali coinvolte in questa catastrofica gestione a danno dell’intera
provincia Aquilana, in un sussulto di dignità, avete il dovere di
rassegnare le dimissioni non perché siamo noi di Demos a chiederlo ma
per le decine di migliaia di cittadini che pagheranno un prezzo amaro
per le vostre scelte miopi e egoistiche. Mi appello a chi ha la
responsabilità programmatica e di indirizzo nella gestione sanitaria
affinché percorra l’unica strada possibile e dia una nuova gestione
alla Asl 1 in grado di affrontare il duro lavoro per il ritorno alla
normalità con equilibrio e serenità. Cosa che non ci si può aspettare
da coloro che sono offuscati dal bisogno primario della difesa del loro
operato. A quanti si battono per tutelare il diritto alla salute
riconosciuto dalla costituzione, chiedo umilmente di uniformare la
condotta da tenere e di evitare ogni forma di legittimazione per il
comitato strategico ormai privo di credibilità e autorevolezza dalla
gravità delle decisioni assunte.

Alfonso D’Alfonso
Coordinatore regionale DEMOS