29 Giugno 2023 - 16:37:31
di Martina Colabianchi
“La Direzione Generale della ASL continua a dichiarare un “ritorno alla normalità” a seguito dell’attacco Hacker subito dalla stessa ASL nel mese di maggio. La narrazione, evidentemente, è ben lontana dalla verità, infatti continuiamo a ricevere segnalazioni circa la mancata bonifica di innumerevoli PC di lavoratrici e lavoratori della ASL e l’impossibilità di poter svolgere le ordinarie attività“.
Così si esprime, tramite comunicato stampa, la FP CGIL L’Aquila in merito all’attacco hacker che ha colpito, lo scorso maggio, i sistemi informatici della ASL 1 e alle sue conseguenze ancora tangibili.
“Molti sistemi risultano ancora essere bloccati ed inutilizzabili e molto personale è costretto ad utilizzare i propri e personali mezzi informatici per poter garantire un minimo di attività necessario per il lavoro quotidiano. Altri utilizzano dei veri e propri “mezzi di fortuna”. Tutto ciò continua a generare, al contrario di quanto viene narrato, tantissimi e gravi problemi sia all’utenza che al personale dipendente“.
“Per ultimo, ma non in ordine di importanza, abbiamo avuto modo di apprendere da numerose segnalazioni pervenute a questa organizzazione Sindacale da parte di lavoratrici e lavoratori, – continua il comunicato – a cui ha fatto seguito una prima (e finora unica) comunicazione da parte della ASL, che nonostante l’ufficio del Personale abbia correttamente continuato ad effettuare le trattenute in busta paga nei confronti del personale dipendente che ha in essere sulle proprie retribuzioni il trattenimento a titolo di, per es, cessione del quinto dello stipendio, premio assicurazione, deleghe sindacali, pignoramenti, ecc., il servizio di Tesoreria della stessa ASL, evidentemente a causa dell’attacco hacker, non ha ottemperato, da due mesi a questa parte, al conseguente versamento ai vari istituti di credito, banche, assicurazioni, enti pubblici ecc., delle somme trattenute a lavoratrici e lavoratori“.
“A causa di ciò l’ignaro personale ha ricevuto i solleciti da parte degli Istituti di credito nei confronti della ASL, con contestuale informativa data ai dipendenti interessati che, qualora la mancanza di trattenute da parte della ASL fosse continuata, avrebbe operato diritto di rivalsa nei confronti degli stessi, con conseguente concreto rischio di iscrizione dei dipendenti ASL nel registro dei cattivi pagatori! Insomma, oltre al danno la beffa! Non solo al personale vengono trattenute somme di denaro in busta paga, ma, se la ASL non provvederà immediatamente al pagamento, queste somme di denaro verranno richieste nuovamente direttamente ai lavoratori“.
“È superfluo evidenziare la gravità di quanto sta accadendo ma ancora più grave è il silenzio della Direzione Strategica e delle Istituzioni locali e regionali nel goffo tentativo di dimostrare che “va tutto bene. La FP CGIL della Provincia dell’Aquila ha già inoltrato una formale diffida alla ASL e, in assenza dell’immediato ripristino dell’obbligazione contratta con i lavoratori/lavoratrici della ASL, – concludono – si riserva, di agire presso le Autorità competenti per il risarcimento di tutti i danni sofferti e le spese sostenute dai propri iscritti o assistiti“.
Non si fa attendere la risposta della Direzione dell’azienda sanitaria:
“In riferimento alle accuse da parte della FP CGIL della provincia dell’Aquila in merito a una presunta inottemperanza dei pagamenti della scrivente, la Direzione strategica della Asl 1 chiarisce di avere, invece, già provveduto a inoltrare specifica richiesta presso l’istituto di credito di appoggio affinché questi possa garantire il pagamento urgente delle trattenute in busta paga ai relativi creditori. A tale richiesta, il servizio Bilancio ha peraltro allegato il dettaglio completo dei soggetti beneficiari per il disbrigo delle procedure bancarie necessarie“.
“L’accusa lanciata dall’organizzazione sindacale è solo l’ennesimo tentativo di screditare l’Azienda, composta da personale sanitario e amministrativo che – rammentiamo – ha risposto a un attacco informatico di enorme portata, causa di inevitabili disagi e rallentamenti, senza per questo venir meno agli impegni assunti nei confronti degli utenti”.
“Per tali ragioni non sono ricevibili strumentali accuse aventi l’obiettivo di infangare la considerazione e il riguardo che questa Direzione strategica ha nei confronti dei propri dipendenti“.