Povertà, Cgil: in Abruzzo e Molise soprattutto italiani a rivolgersi alla Caritas

03 Luglio 2023 - 16:20:40

POVERTA’, CGIL: IN ABRUZZO E MOLISE SONO SOPRATTUTO GLI ITALIANI A
RIVOLGERSI ALLA CARITAS

Il sindacato analizza il Rapporto 2023: “Due persone su tre che chiedono
aiuto hanno un basso livello di istruzione. Con stop a reddito di
cittadinanza la situazione peggiorerà”

PESCARA, 3 luglio – In Abruzzo e Molise, a rivolgersi alla Caritas, sono
in maggioranza persone con cittadinanza italiana, contrariamente a
quanto accade nel resto d’Italia, dove gli stranieri che chiedono
assistenza sono di più. Inoltre, due persone su tre di quelle che,
nelle due regioni, chiedono supporto hanno un basso livello di
scolarizzazione, dato simile a quello dei soggetti che non lavorano. Ad
analizzare il rapporto “La povertà in Italia secondo i dati della rete
Caritas”, di recente diffusione e relativo al 2022, sono la Cgil Abruzzo
Molise e il suo Patronato Inca.

Dal rapporto emerge che in Abruzzo e Molise il 42% delle persone che si
rivolge alla Caritas ha la licenza media inferiore, il 14,7% la licenza
elementare, il 4,9% nessun titolo e l’1,7% è analfabeta.
Complessivamente il 68% degli utenti ha un basso livello di
scolarizzazione. Una percentuale simile a quella dei soggetti che non
lavorano e si rivolgono alla Caritas, che è pari al 58,5% (47,7%
disoccupati e 10,8% casalinghe).

“Questi due dati, letti in parallelo – commenta il sindacato –
testimoniano che la povertà è spesso causata da una scarsa
scolarizzazione che impedisce di sviluppare competenze sufficienti per
il mercato del lavoro e condanna quindi alla disoccupazione. Competenze
difficili da acquisire anche dopo percorsi formativi di carattere
professionale che mal si conciliano con situazioni personali di
frequente caratterizzate da lunghi periodi di inoccupazione ed età
mediamente avanzata. Un quadro che sarà ancor peggiore da settembre
quando verrà meno, per molte di queste persone, il sostegno del reddito
di cittadinanza che non verrà più erogato ai nuclei familiari composti
da persone con meno di 60 anni e considerate, quindi, in maniera
assolutamente impropria, ‘occupabili'”.

Tra i dati contenuti nel rapporto, spicca inoltre quello della
nazionalità degli assistiti: in Abruzzo e Molise sono in maggioranza
italiani (53,2% a fronte del 45% di stranieri) a chiedere un supporto
all’ente di assistenza, al contrario di quanto accade nel resto del
Paese dove gli stranieri (59,6%) sono più degli italiani (39%).

“Un dato questo – concludono Cgil e Patronato Inca Abruzzo Molise – che
evidenzia come la povertà in Abruzzo-Molise sia strutturale e riguardi
fasce sociali che non riescono a superare quella che ormai è una
condizione stabile”.