04 Luglio 2023 - 18:49:05

di Tommaso Cotellessa

Il Partito Democratico, prendendo spunto dai dati registrati da Federalberghi Extra sulle prenotazioni per la stagione estiva nel comprensorio aquilano, è intervenuto sulla questione del rilancio turistico del territorio denunciando una totale mancanza di visione.

Infatti i dati in questione raccontano una diminuzione circa del 40% di prenotazioni nel bimestre maggio-giugno rispetto al 2022, con uno scenario di grande incertezza per luglio ed agosto. Inoltre, sembrerebbe in netta contrazione il segmento del turismo del tempo libero rispetto ai flussi legati a motivi di lavoro oppure ad episodi occasionali.

Meteo avverso ed innalzamento dei prezzi hanno certo influenzato la spesa turistica degli italiani e solo a consuntivo si conoscerà con maggiore dettaglio la reale entità di questi andamenti.

Ma a fronte di ciò, i Dem, come si legge in una nota, pongono sul tavolo due questioni principali.

La prima è la totale mancanza di un sistema di contabilità e di analisi dei flussi turistici che supporti le istituzioni e gli operatori nel leggere e comprendere i movimenti turistici e poter disegnare interventi conseguenti ed appropriati. Nel vuoto dei numeri ognuno può dire quel che vuole.

Nei giorni scorsi l’Assessore al turismo ha sostenuto pubblicamente che la città è “in netta ripresa” e che l’Amministrazione è pienamente impegnata nel costruire una “brand reputation” che magicamente richiamerà sulla città orde di visitatori ansiosi di partecipare alla celebrazione di questa rinascita. Purtroppo, i dati disponibili sembrano non confermare queste aspettative. Ma non da oggi.

La seconda questione è infatti che, da almeno un decennio, L’Aquila è di fatto” scomparsa dai radar turistici nazionali; nel 2018, la città si collocava oltre quaranta punti percentuali al di sotto del livello del 2008, quando aveva registrato oltre 200 mila presenze turistiche.

La ricorrenza del decennale del 2019 ha ridato un po’ di ossigeno alle visite in città, la ridotta mobilità e la paura indotti da Covid19 ne hanno alimentato nei due anni successivi una effimera riscoperta. A fronte di ciò, l’Amministrazione continua ad esercitarsi in una sterile propaganda che, però, si smorzerebbe subito se si mettesse in reale ascolto del dato di realtà di operatori ed associazioni che, in generale, non hanno bussole, non sono formati, non possono appoggiarsi a servizi degni di questo nome e non scorgono uno straccio di prospettiva per cui impegnarsi in un lavoro comune.

Ci chiediamo: il famoso studio commissionato nel 2021 per quasi 100 mila euro alla società milanese di consulenza Ptsclas, che avrebbe dovuto fornirci una “nuova agenda per lo sviluppo della montagna aquilana”, che fine ha fatto?

Siamo lontanissimi dall’essere una destinazione turistica anche perché siamo lontani dall’essere una città. E dunque chi arriva a L’Aquila, curioso di vedere “a che punto sta” la città sfigurata dal terremoto, verificarne i progressi, rendersi conto della sua complessa transizione, trova una città con servizi scadenti, poco accessibile, la cui amministrazione cerca continuamente di rimuovere lo stigma del terremoto in un totale vuoto di visione.

A dimostrarlo, se ce ne fosse ancora bisogno, lo stato d’abbandono in cui versa il Gran Sasso che, tra annunci di rimodulazione dei Sic, promesse di nuovi impianti e chimere di alberghi a cinque stelle con piscina, racconta, oggi, ben altra realtà: la seggiovia delle Fontari è malinconicamente ferma, spenta per mancanza di elettricità poiché il Centro turistico del Gran Sasso è moroso, non ha pagato le utenze. Sono saltate persino le prove di revisione dell’impianto che doveva svolgere la Motorizzazione.

Inutile sottolineare il danno economico che questa situazione sta causando agli operatori e il danno d’immagine per l’intero comprensorio. Aggiungiamo che ci sarebbero dei problemi anche sul pagamento delle contribuzioni agli operatori del CTGS.

D’altra parte, sebbene Biondi avesse fatto promesse mirabolanti per il rilancio della nostra montagna, e nel programma di mandato 2017 non alle recenti elezioni del 2022, non si sono fatti passi in avanti. E vale lo stesso per la promozione turistica del territorio.

E’ di questo che bisognerebbe iniziare a discutere seriamente, di questo si dovrebbe parlare: al contrario, il sindaco e la sua Giunta continuano a nascondere la testa sotto la sabbia, parlano di “netta ripresa” senza il conforto dei numeri, dibattono di “brand reputation” senza essere capaci di offrire il minimo servizio.

La replica dell’assessore al Turismo Ersilia Lancia

Non si fa attendere la risposta dell’assessore al Turismo e Promozione della città Ersilia Lancia:

“Irresponsabile e mistificatorio l’atteggiamento del PD che diffonde una nota di riflessione sul turismo ma che, nei fatti, denigra e mortifica l’immagine della città, proprio alla vigilia della stagione estiva. Irresponsabile perché umilia il sacrificio di molti imprenditori, che con professionalità e fiducia si stanno preparando al meglio per l’accoglienza turistica. Mistificatorio perché tralascia e svilisce il metodo che l’Amministrazione e l’Assessorato al turismo hanno intrapreso, basato sul dialogo e la condivisione con le associazioni di categoria e gli operatori turistici.  
Dobbiamo ragionare seriamente sui dati, che arriveranno definitivi a fine stagione e che vanno raccolti con metodo, analizzati per singoli indicatori e valutati nel complesso e saluto con favore qualsiasi argomento di dibattito, purché autentico e onesto, basato su numeri oggettivi e globali. 
Tuttavia reputo inaccettabile il contegno sguaiato del PD che pare, piuttosto, augurarsi il fallimento di una stagione che stiamo preparando con impegno, affrontando complessità che pure esistono e questo per fornire tutti gli strumenti possibili affinché il trend positivo di presenze degli ultimi anni venga confermato. 
L’Aquila è una città dalle indiscusse bellezze, chi la visita non lo fa per la morbosa curiosità di osservare le macerie e i danni del sisma ma vuole ammirare uno dei centri storici fra i più belli d’Abruzzo, assistere agli eventi offerti dal cartellone estivo ricco e variegato, visitare il Munda, il Mammut, il Maxxi o le bellezze della nostra montagna che solo a maggio è stata protagonista di uno spettacolare arrivo di tappa del Giro d’Italia.  
Giusto discutere seriamente e con rigore le questioni legate ai servizi turistici ma la promozione della nostra terra dovrebbe animare ciascuno di noi. 
L’Aquila ha bisogno di ambasciatori non di denigratori seriali”.