05 Luglio 2023 - 17:01:43
di Martina Colabianchi
Anche L’Aquila si unisce alla raccolta firme per una legge, di iniziativa popolare e già approvata dalla Commissione europea, per l’eliminazione della tortura e delle violazioni dei diritti umani ai confini del vecchio continente. L’iniziativa, presentata nel capoluogo il 10 luglio in un evento pubblico che si terrà al Parco del Castello alle 18.30, è promossa da Stop Border Violence in 7 paesi dell’Unione europea.
L’iniziativa si basa su uno strumento, l’Ice (Iniziativa cittadini europei), che consente di presentare alla Commissione europea proposte di legge, attraverso un comitato composto da rappresentanti di almeno 7 paesi, che formulano una proposta alla Commissione stessa. Una volta approvata, è necessario raccogliere nei paesi interessati un milione di firme.
All’iniziativa parteciperanno Sally Kane, responsabile nazionale delle politiche migratorie della Cgil, Fabrizio Rea, operatore di progetti di accoglienza e integrazione all’Aquila, Ben Siaka Bakayoko, lavoratore ivoriano migrato in Italia, che porterà la sua testimonianza diretta insieme ad altri migranti. Ci sarà anche la musica di Karaba Coulibaly, anch’egli rifugiato e neo abitante della città.
La proposta di legge in questione richiama le competenze sulle politiche dei paesi nel controllo delle frontiere europee, chiedendo che sia:
“Bandito l’uso della violenza, della tortura e di trattamenti inumani e degradanti nel controllo delle frontiere dello spazio Ue e all’interno dei paesi terzi con i quali le istituzioni europee o uno o più stati membri hanno stretto accordi volti a contenere l’ingresso in Europa di migranti o richiedenti asilo“.
Da lunedì prossimo sarà possibile firmare direttamente online, sul sito web della commissione europea, a questo link: http://bit.ly/SBV. Sarà ovviamente allestita una postazione per le firme anche direttamente al parco del Castello, in occasione del confronto collettivo sulla violazione dei diritti dei migranti in programma lunedì 10 luglio.
“Una richiesta doverosa che nasce dal basso, in un continente che ha deciso di blindare le proprie frontiere terrestri attraverso centinaia di km di muri, e dove vengono stipulati accordi miliardari con paesi autocrati – su tutti Turchia, Libia e Tunisia – che violano sistematicamente i diritti fondamentali delle persone, perpetrano la tortura, praticano la violenza e ammazzano i migranti. È il momento di unire in una azione politica comune tutti coloro che si oppongono a questa vergogna“, affermano gli ideatori dell’iniziativa.