11 Luglio 2023 - 15:27:46
di Beatrice Tomassi
La stagione estiva 2023 è iniziata da poco, ma già dai primi weekend si nota un Abruzzo che, dal punto di vista turistico, corre a due velocità, con l’entroterra in sofferenza e tanti posti ancora disponibili in hotel e strutture ricettive varie, probabilmente a causa di prezzi superiori del 30% rispetto ad altri territori e della richiesta di almeno tre notti per accettare la prenotazione.
Due fattori che, per il presidente di Cna Turismo Abruzzo, Claudio Di Dionisio, sono ingiustificabili e non comprensibili.
“Il risultato è che siamo più deboli rispetto a regioni concorrenti che vedono affluire famiglie grazie a costi ridotti”, afferma. Quanto al numero minimo di notti, questo “penalizza il turismo dei week-end e quello organizzato. È una mazzata per le attività di cicloturismo o trekking, destinate a cambi quotidiani di hotel”.
E dunque, sebbene sia ancora presto per tracciare bilanci completi, Di Dionisio invita alla prudenza, precisando doverosamente come i numeri riflettano anche l’effetto-accoglienza dei profughi di guerra ucraini. “Ci sono hotel pieni al 100% della capienza: ma di profughi, non di turisti. – spiega – Si sarebbero dovuti usare non solo gli hotel, gli edifici delle colonie, ad esempio”.
Capitolo promozione. “Bene le iniziative della Regione, – dice – anche se la tempistica lascia perplessi”.
E per avere un quadro completo, Cna Turismo Abruzzo da qualche dato.
Se un hotel a Roseto degli Abruzzi registra un boom di richieste di informazioni che non si traducono in prenotazioni, un tre stelle a Vasto vede un calo impressionante di prenotazioni dal 24 luglio al 12 agosto. In un villaggio turistico di San Salvo “si viaggia al di sotto dei numeri dell’anno passato” e gli effetti benefici del Giro d’Italia “si sono visti solo in quei giorni, senza alcuna onda lunga”. Nell’Abruzzo interno l’andamento è altalenante, a Scanno, per esempio, c’è chi registra un calo del 30% sul mercato tedesco.