13 Luglio 2023 - 19:29:14
di Tommaso Cotellessa
La vicenda del Festival del Libro de L’Aquila, che ha creato non poco imbarazzo per il centro-destra aquilano, continua a far discutere.
Infatti dopo la denuncia rivolta agli organizzatori dell’evento e all’amministrazione comunale che patrocina l’evento, di aver invitato solamente esponenti di destra e che fra questi ci fosse Franco Nerozzi, noto antisemita responsabile di affermazioni del tipo “ebrei imbroglioni dal naso adunco” , il Sindaco della città dell’Aquila Pierluigi Biondi ha rivisto la scaletta dei relatori giudicando non più accettabile la presenza di Nerozzi all’interno del festival aquilano.
Oggi sula vicenda è intervenuta l’Onorevole Elisabetta Piccolotti esponente in quota alleanza Verdi Sinistra della commissione cultura di Montecitorio.
Questa la dura nota di Piccolotti:
“Nella preparazione del Festival del libro de L’Aquila, patrocinata da Comune e Regione Abruzzo, non solo la destra è riuscita ad organizzare un un incredibile evento senza libri e i suoi autori chiamando esclusivamente amichetti del loro schieramento, ma era riuscita anche ad avere come relatore un tizio, Franco Nerozzi che oltre ad essere stato un mercenario in golpe all’estero (e condannato) è un antisemita dichiarato tanto da essere responsabile di affermazioni del tipo “ebrei imbroglioni dal naso adunco” dedicato ai giornalista David Parenzo o Gad Lerner definito ’uno Shylock’, o mettendo nel mirino un altro giornalista Berizzi di Repubblica, e continuando con i più triti e infami stereotipi antisemiti contro Alan Friedman o Roberto Saviano, ironizzando addirittura sulla sen. Segre e il suo ritorno ad Auschwitz.
L’hanno fatta talmente grossa che il sindaco de L’Aquila ha dovuto fare marcia indietro e ha chiesto agli organizzatori di escludere un simile personaggio.
Rimane comunque il fatto grave che – prosegue l’esponente rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – questa destra quando va al governo dà il peggio di se’, ha problemi a dirsi antifascista, continua a fare l’occhiolino ai propugnatori di quelle idee neofasciste e neonaziste che non possono avere spazio ed agibilità in un Paese democratica.
Un’insulto all’Italia, uno sfregio alla nostra storia – conclude Piccolotti – e alla nostra cultura.”