14 Luglio 2023 - 13:18:58
di Tommaso Cotellessa
Ieri sera, grazie allo spettacolo “Processo per i Nove Martiri” del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con Spazio Rimediato e Progetto Mantidi presentato all’interno del Festival de I Cantieri dell’Immaginario, L’Aquila ha rincontrato i suoi nove martiri ripiombando al centro di una ferita che periodicamente ha bisogno di essere medicata, così da restare come cicatrice indelebile, simbolo di dolore e di orgoglio.
Spesso infatti la storia, soprattutto quella locale, ha bisogno di essere rimestata e ripresentata nella sua forma più concreta affinché non si cristallizzi in una narrazione troppo retorica e monumentale. A tal proposito è necessario sottolineare la grande importanza di questo spettacolo, frutto della trasposizione teatrale dell’omonimo libro dello storico Walter Cavalieri, pubblicato nel 2022, all’interno del quale l’autore presenta i documenti giudiziari desecretati dall’Archivio di Stato consentendoci di assistere al processo, conclusosi nel 1952, sulla vicenda dei 9 giovani aquilani brutalmente assassinati nel settembre del 1943 dalla dittatura nazifascista.
Si tratta di uno spettacolo da brividi, che sconvolge, travolge e disarma, in tutti i sensi. Al centro della rappresentazione infatti è costantemente presente l’ingiustizia e la crudeltà della guerra in tutte le sue forme. Così, seguendo la scia di una citazione implicita della celebre frase di Berthold Brecht, “Beata la terra che non ha bisogno di eroi“, gli attori vengono a ricordarci con una schiettezza agghiacciante che quei nove giovani sono morti per davvero!
Sembra una banalità, ma non è così. Troppo spesso foto e targhe, divenendo cimeli, perdono la vita e trasformano le nostre concezioni portandoci a costruire una realtà posticcia.
Quei nove giovani infatti non sono gli eroici personaggi di una leggenda, né le icone di un epico racconto. Sono invece i volti, le mani, i capelli, gli sguardi, le parole, i pensieri, le passioni, i gesti e i sentimenti che sono stati annientati in ginocchio dall’esecuzione di una canna di fucile.
È così, con la crudezza dell’arte, che viene spezzata ogni tipo di retorica attraverso le voci di Anteo, Pio, Francesco, Bruno, Fernando, Bernardino, Carmine, Sante, Giorgio, così come dalle lacrime di una madre e dai racconti dei testimoni. Donne e uomini a cui il tempo ha strappato la vita tornano a parlare e ci accompagnano in un viaggio che travalica il tempo, fra salti di ore e di anni, e lo spazio, pur aggirandosi in luoghi conosciuti come Collebrincioni, via delle Spighe e la Fontana Luminosa.
In questo viaggio si nasconde una richiesta che attraversa la quarta parete, l’invito a condividere gli stessi sentimenti. Così si fanno nostre la sete di libertà, l’entusiasmo per l’avventura, il terrore dei tedeschi, la paura della morte, il desiderio di giustizia, lo sdegno dinanzi al sopruso, l’impotenza generata da una storia già passata e il dolore viscerale scaturito da una morte già sopraggiunta.
Con questo amaro sapore di un incontrovertibile passato d’improvviso il ritmo cambia e l’attenzione si sposta sul presente. Memori di quanto accaduto, consapevoli di non poterlo cambiare, ma con la certezza di poter incidere sul presente veniamo toccati nel profondo da un grido struggente, il grido di tutte le guerre, di tutte le morti illogiche e innocenti. Così quell’anello d’argento, quella cinta, quelle scarpe e quel maglione a righe, gli oggetti grazie ai quali furono identificati i corpi dei martiri aquilani, vengono a farci da monito e si fanno vessillo di tutti gli innocenti costretti ad essere eroi.
Niente può esprimere meglio tale messaggio che una delle ultime frasi dello spettacolo:
“Uomini e donne non sono marionette in mano ad un destino, la trama della storia dipende dalle nostre scelte.“
Non resta altro da scrivere se non l’invito a non perdere questo spettacolo. Nella giornata di oggi, venerdì 14 luglio, andranno in scena due repliche una alle ore 18:00 ed una alle ore 21:00, entrambe si terranno all’interno del Ridotto del Teatro comunale. I biglietti si acquistano tramite la piattaforma di biglietteria elettronica CiaoTickets, all’indirizzo https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/processo-i-nove-martiri con settore, fila e posto assegnati, i biglietti non sono rimborsabili.
Tra il pubblico nove sono i posti riservati per degli ospiti che non potranno occuparli…