20 Luglio 2023 - 12:35:40
di Martina Colabianchi
Il Partito Democratico aquilano ha tenuto stamattina, presso gli uffici del Consiglio comunale a Villa Gioia, una conferenza stampa per fare un bilancio dell’operato della Direzione strategica della Asl 1 e in particolare del Manager Ferdinando Romano.
Erano circolate sulla stampa, infatti, indiscrezioni su un eventuale imminente fine del suo incarico, probabilmente a settembre. Il suo nome, oltretutto, era il lizza per il prestigioso ruolo di nuovo direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, incarico affidato proprio oggi a Francesco Vaia, ex direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma.
Al centro dell’incontro, voluto proprio dal Pd per fare il punto con i cittadini sul management dell’Asl 1, le problematiche emerse negli ultimi mesi che ne avrebbero messo in luce le fragilità insieme ad una inadeguata gestione delle risorse.
“C’è stata questa indiscrezione, uscita prima su La Repubblica e, poi, rimbalzata sui siti locali, secondo cui Romano potrebbe terminare il proprio incarico a settembre – spiega Stefano Albano, capogruppo Pd in consiglio comunale. A noi non interessa speculare sulla cosa, ma visto che potrebbe terminare l’incarico del manager volevamo fare un punto con la città. Intanto, sull’operato di questo management in questi anni, ma soprattutto su quali sono i punti nodali su cui la sanità della provincia dell’Aquila sta calando a picco e su cui bisogna subito intervenire. Intanto, noi lo facciamo con questa conferenza stampa perché prendiamo atto che c’è una classe dirigente alle spalle di Romano, a cominciare dalla filiera di Fratelli d’Italia da Marsilio a Biondi, che ha nominato questo manager che si è trincerato nel silenzio e non ha mai voluto venire a confronto con i cittadini“.
“C’è quindi un gap di concertazione con il territorio, lo vediamo anche in primis sui fondi del PNRR, lo vediamo sulla scelta sulle Case di comunità, queste strutture che dovrebbero servire come presidi di sanità sul territorio, ma in questa città si farà dentro l’ospedale contravvenendo ai principi del Ministero. È una scelta, inoltre, presa senza parlare assolutamente con il territorio, con l’università, con gli operatori sanitari e cittadini e che, guarda caso però, fa sì che per l’impatto che questa cosa avrà sulla viabilità e sui parcheggi ci sono due project financing, quindi queste scelte non condivise con i cittadini portano a delle conseguenze. Un parcheggio nell’area dell’ospedale a servizio della nuova Casa di comunità fa sì che un domani i cittadini, oltre a pagare il ticket quando si recheranno in ospedale, dovranno anche pagarsi il parcheggio. È possibile discuterne, noi pensiamo che queste siano scelte molto gravi e quindi oggi vogliamo fare questo punto con la città sulle questioni principali che riguardano la nostra sanità“.
Sull’attacco hacker di maggio e le successive problematiche che ne sono scaturite, alcune delle quali ancora non trovano risoluzione, è tornata la responsabile sanità del Pd abruzzese Eva Fascetti:
“Il punto è che siamo all’ennesima conferenza stampa, sono mesi che siamo dietro alla Direzione amministrativa della Asl. Dal 5 dicembre, cioè dal primo consiglio richiesto sulla sanità, stiamo denunciando una serie di situazioni che non vanno bene e che sono culminate a maggio con il grosso problema dell’hackeraggio, hackeraggio che non è stato risolto e, quindi, la paralisi è ancora totale e assoluta. Permane un continuo messaggiare e telefonare, da parte degli operatori degli ospedali di L’Aquila, Sulmona e Avezzano, che sono ancora con i foglietti e devono far passare il personale all’accettazione, al laboratorio, all’anatomia patologica a piedi perché non c’è stato il ripristino dei sistemi informatici, siamo alla paralisi con le forniture perché nell’hackeraggio sono stati persi tutti i capitolati di spesa e quindi mancano i materiali. La settimana scorsa sono saltate le sedute in sala operatoria perché manca la Formalina, che è un conservante fondamentale per i pezzi da analizzare in anatomia patologica, mancano i cateteri, mancano gli aghi, le spugnette per la disinfezione delle mani in sala operatoria. Mancano, quindi, dei presidi fondamentali per l’attività banale, quotidiana, tutto ciò nel silenzio assordante del Direttore generale e di tutto lo staff amministrativo“.
“Abbiamo chiesto più volte una conferenza stampa, abbiamo chiesto di essere ascoltati, abbiamo ottenuto un confronto nel quale è stato detto che andava tutto bene e in realtà non è così, quindi siamo ancora qui a protestare anche perché ora siamo sconcertati dalla notizia, data da quotidiani nazionali, che il Direttore verrebbe addirittura premiato e che stia per lasciare la Asl 1, Asl che abbandonerebbe in condizioni di assoluto panico, marasma e disfunzione“, ha concluso.