BADANTI, Pezzopane, "Non lasciare sole persone non autosufficienti, approvato odg in consiglio comunale. Ora serve concretezza".
28 Luglio 2023 - 16:46:03
“E’ necessaria una profonda presa di coscienza da parte delle
istituzioni sulla situazione che un numero enorme di famiglie aquilane
sta vivendo in estrema solitudine. Dal primo gennaio 2023 è in vigore il
nuovo contratto collettivo nazionale per colf, badanti e collaboratori
domestici. Provvedimento giusto ma i cui oneri sono tutti sulle famiglie
e le conseguenze sono pericolose e pesanti. Il consiglio comunale ha
infatti votato all’unanimità un ordine del giorno “ASSISTENTI DOMESTICI
E BADANTI:
interventi delle istituzioni per affrontare ilcosto del welfare sulle
famiglie italiane” da me proposto e sottoscritto dalle consigliere e
consiglieri dell’opposizione che impegna il sindaco e la giunta per le
proprie competenze ed a sollecitare governo e Regione sulle seguenti
richieste urgenti:
-aumento del Fondo per la non autosufficienza e accelerazione delle
modalità di accesso ai contributi;
-adeguamento dei contributi e semplificazione delle regole per i
progetti di vita indipendente e per l’assistenza ai gravissimi;
-erogazione di un bonus straordinario a favore dei nuclei e delle
persone che
hanno sottoscritto regolari contratti in presenza di una persona non
autosufficiente; .
-revisione tempestiva delle formule di detrazione e deduzione delle
spese tali da compensare gli oneri sostenuti e favorire l’emersione del
lavoro nero;
Il nuovo contratto collettivo nazionale per colf, badanti e collaborato
giustamente adegua le retribuzioni, mediamente molto basse, riconosciute
a chi assicura assistenza domestica presso milioni di famiglie italiane
e tante aquilane.
Vengono innalzate le retribuzioni, elevato il costo dei contributi,
aumentate le indennità sostitutive di vitto e alloggio.
Per restituire l’idea degli aumenti, una famiglia che si avvalga per 30
ore alla settimana di badante o assistente ad una persona non
autosufficiente avrà una spesa maggiore di circa 1.300 euro l’anno. Se
l’operatore è dipendente a tempo pieno e convivente l’aumento medio
annuo sarà di circa 1.600 euro. Se il collaboratore vanta una certa
anzianità di servizio, la spesa aumenta.
Come detto, si tratta di aumenti doverosi, ma che si abbattono
esclusivamente sulle famiglie cioè le prime garanti del sistema di
welfare e sono oltre due milioni di nuclei.
Ne sono colpiti in particolare alcuni profili.
1. le famiglie con persone anziane non autosufficienti che hanno
preferito non ricorrere al ricovero in RSA (finora il 58,5% delle
famiglie rientra in questa condizione; datiCensis);
2. le famiglie e le persone con severe necessità assistenziali e
sanitarie -pensiamo anche alle persone con patologie oncologiche -che
hanno fortemente voluto, anche a costo di forte impegno diretto
nell’assistenza, che il luogo di vita del congiunto rimanga la sua casa;
3. le persone con disabilità che hanno optato per percorsi di vita
indipendente avvalendosi anche di assistenti personali;
4. i caregiver familiari che hanno necessità di essere coadiuvati, per
quanto economicamente possibile, da assistenti, colf, operatori.
Paradossalmente saranno ancora più colpiti i nuclei che hanno scelto di
regolarizzare i contratti.
L’effetto certo è quello dell’ulteriore impoverimento, sospingendo o
mantenendo i nuclei e le persone nella povertà relativa se non assoluta.
Questo nuovo sovraccarico economico -non va dimenticato -si aggiunge
all’aumento del costo della vita, ad un non proporzionale aumento di
pensioni e retribuzioni, ai costi energetici che pesano di più su questo
tipo di nuclei. Sarà un sovraccarico insostenibile che costringerà a
scelte inevitabili.Sono infatti prevedibili alcuni preoccupanti effetti:
a. il ricorso ai rapporti di lavoro irregolare (i cui costi comunque
fatalmente aumenteranno);
b. il ricorso al ricovero in RSA e in istituto che potrebbe
progressivamentediventare più sostenibile economicamente per le
famiglie;
c. la rinuncia a percorsi di autonomia personale e vita indipendente
intrapresi da persone con disabilità con il ritorno alla famiglia di
origine o con il ricorso a strutture protette;
d. la rinuncia ai collaboratori da parte dei caregiver familiari,
sobbarcandosi anche quella parte di lavoro con ciò che ne deriva in
termini di salute e isolamento.
Troppo spesso si dimentica che le famiglie sono il principale
“azionista” del welfare in ambito assistenziale e sulla non
autosufficienza.
Ed i contribuiti riconosciuti dallo Stato (Fondo Non Autosufficienza),
già largamente insufficienti, vengono irrimediabilmente erosi dai giusti
aumenti retributivi, oltre che dall’inflazione e dal costo energetico.
È tempo di passare dalle enunciazioni di principio (vita indipendente,
supporto alla non autosufficienza, sostegno ai caregiver familiari) agli
interventi concreti immediati e urgenti. Ed il Comune dell’Aquila può e
deve fare la sua parte. Concentrandosi di più sull’utile invece che sul
futile. Ci aspettiamo ora fatti concreti. L’approvazione dell’ordine del
giorno è un primo passo importante. “
Così l’on Stefania Pezzopane consigliera comunale, prima firmataria
ordine del giorno su assistenti domestici e badanti approvato dal
consiglio comunale.
istituzioni sulla situazione che un numero enorme di famiglie aquilane
sta vivendo in estrema solitudine. Dal primo gennaio 2023 è in vigore il
nuovo contratto collettivo nazionale per colf, badanti e collaboratori
domestici. Provvedimento giusto ma i cui oneri sono tutti sulle famiglie
e le conseguenze sono pericolose e pesanti. Il consiglio comunale ha
infatti votato all’unanimità un ordine del giorno “ASSISTENTI DOMESTICI
E BADANTI:
interventi delle istituzioni per affrontare ilcosto del welfare sulle
famiglie italiane” da me proposto e sottoscritto dalle consigliere e
consiglieri dell’opposizione che impegna il sindaco e la giunta per le
proprie competenze ed a sollecitare governo e Regione sulle seguenti
richieste urgenti:
-aumento del Fondo per la non autosufficienza e accelerazione delle
modalità di accesso ai contributi;
-adeguamento dei contributi e semplificazione delle regole per i
progetti di vita indipendente e per l’assistenza ai gravissimi;
-erogazione di un bonus straordinario a favore dei nuclei e delle
persone che
hanno sottoscritto regolari contratti in presenza di una persona non
autosufficiente; .
-revisione tempestiva delle formule di detrazione e deduzione delle
spese tali da compensare gli oneri sostenuti e favorire l’emersione del
lavoro nero;
Il nuovo contratto collettivo nazionale per colf, badanti e collaborato
giustamente adegua le retribuzioni, mediamente molto basse, riconosciute
a chi assicura assistenza domestica presso milioni di famiglie italiane
e tante aquilane.
Vengono innalzate le retribuzioni, elevato il costo dei contributi,
aumentate le indennità sostitutive di vitto e alloggio.
Per restituire l’idea degli aumenti, una famiglia che si avvalga per 30
ore alla settimana di badante o assistente ad una persona non
autosufficiente avrà una spesa maggiore di circa 1.300 euro l’anno. Se
l’operatore è dipendente a tempo pieno e convivente l’aumento medio
annuo sarà di circa 1.600 euro. Se il collaboratore vanta una certa
anzianità di servizio, la spesa aumenta.
Come detto, si tratta di aumenti doverosi, ma che si abbattono
esclusivamente sulle famiglie cioè le prime garanti del sistema di
welfare e sono oltre due milioni di nuclei.
Ne sono colpiti in particolare alcuni profili.
1. le famiglie con persone anziane non autosufficienti che hanno
preferito non ricorrere al ricovero in RSA (finora il 58,5% delle
famiglie rientra in questa condizione; datiCensis);
2. le famiglie e le persone con severe necessità assistenziali e
sanitarie -pensiamo anche alle persone con patologie oncologiche -che
hanno fortemente voluto, anche a costo di forte impegno diretto
nell’assistenza, che il luogo di vita del congiunto rimanga la sua casa;
3. le persone con disabilità che hanno optato per percorsi di vita
indipendente avvalendosi anche di assistenti personali;
4. i caregiver familiari che hanno necessità di essere coadiuvati, per
quanto economicamente possibile, da assistenti, colf, operatori.
Paradossalmente saranno ancora più colpiti i nuclei che hanno scelto di
regolarizzare i contratti.
L’effetto certo è quello dell’ulteriore impoverimento, sospingendo o
mantenendo i nuclei e le persone nella povertà relativa se non assoluta.
Questo nuovo sovraccarico economico -non va dimenticato -si aggiunge
all’aumento del costo della vita, ad un non proporzionale aumento di
pensioni e retribuzioni, ai costi energetici che pesano di più su questo
tipo di nuclei. Sarà un sovraccarico insostenibile che costringerà a
scelte inevitabili.Sono infatti prevedibili alcuni preoccupanti effetti:
a. il ricorso ai rapporti di lavoro irregolare (i cui costi comunque
fatalmente aumenteranno);
b. il ricorso al ricovero in RSA e in istituto che potrebbe
progressivamentediventare più sostenibile economicamente per le
famiglie;
c. la rinuncia a percorsi di autonomia personale e vita indipendente
intrapresi da persone con disabilità con il ritorno alla famiglia di
origine o con il ricorso a strutture protette;
d. la rinuncia ai collaboratori da parte dei caregiver familiari,
sobbarcandosi anche quella parte di lavoro con ciò che ne deriva in
termini di salute e isolamento.
Troppo spesso si dimentica che le famiglie sono il principale
“azionista” del welfare in ambito assistenziale e sulla non
autosufficienza.
Ed i contribuiti riconosciuti dallo Stato (Fondo Non Autosufficienza),
già largamente insufficienti, vengono irrimediabilmente erosi dai giusti
aumenti retributivi, oltre che dall’inflazione e dal costo energetico.
È tempo di passare dalle enunciazioni di principio (vita indipendente,
supporto alla non autosufficienza, sostegno ai caregiver familiari) agli
interventi concreti immediati e urgenti. Ed il Comune dell’Aquila può e
deve fare la sua parte. Concentrandosi di più sull’utile invece che sul
futile. Ci aspettiamo ora fatti concreti. L’approvazione dell’ordine del
giorno è un primo passo importante. “
Così l’on Stefania Pezzopane consigliera comunale, prima firmataria
ordine del giorno su assistenti domestici e badanti approvato dal
consiglio comunale.