31 Luglio 2023 - 19:30:07

di Martina Colabianchi

La consigliera comunale Stefania Pezzopane, ed i consiglieri Stefano Albano e Stefano Palumbo del Gruppo Pd che hanno presentato un’interrogazione al sindaco e alla Giunta in merito al taglio del Reddito di Cittadinanza che, a L’Aquila come in tutto il Paese, rischia di comportare notevoli difficoltà alle fasce più fragili della popolazione.

Le forti polemiche politiche di questi giorni, si ricorda, scaturiscono dalla comunicazione via SMS, tre giorni fa, del taglio del Reddito a chi lo percepiva. Seppur fosse ben noto che in estate ciò sarebbe avvenuto, considerato quanto peso ebbe l’attacco al Reddito nella campagna elettorale della stessa premier Giorgia Meloni, le opposizioni si sono dette inorridite di fronte ad una modalità così “fredda” di comunicare ai cittadini, già duramente provati dalla decisione del Governo, che dal prossimo mese non riceveranno più l’importante sostegno economico.

Il Governo ha tagliato una fondamentale misura di contrasto alla povertà,  e scarica le conseguenze sui comuni. La notizia sta arrivando  ai percettori del RdC con un gelido sms. Anche a L’Aquila c’è il rischio che centinaia di persone saranno costrette a rivolgersi agli sportelli dei servizi sociali perché private di un sostegno determinante in questi anni difficili e in cerca di una fantomatica presa in carico“, si legge nel comunicato di Stefania Pezzopane.

“Basti pensare al caso delle persone non occupabili a cui è stato tolto il Reddito di Cittadinanza perché sole: una scelta sbagliata e priva di alcun criterio logico e politico che non ha nulla a che fare con una necessaria riforma volta a migliorare la dimensione delle politiche attive del lavoro e gli incentivi all’occupabilità.   Sono tra l’altro in corso contatti tra l’Anci e il ministero del Lavoro per cercare di risolvere alcuni problemi tecnici conseguenti alla norma del governo Meloni che causano lo scarto temporale tra il momento in cui viene revocato il Reddito di cittadinanza e l’effettiva verifica sugli aventi diritto (il cui termine ultimo è dicembre): in diversi casi il Reddito potrebbe quindi essere revocato e poi riattribuito. L’Inps non avrebbe inoltre potuto mettere a disposizione tutti i dati dei beneficiari e ciò sta creando difficoltà ai Comuni nel redigere gli elenchi dei nuclei familiari fragili”.

È facile immaginare che, – continua – se non gestita a livello nazionale, questa situazione provocherà enormi difficoltà, perché queste persone hanno diritto ad avere informazioni chiare, meritano rispetto, e soprattutto non possono essere lasciate a se stesse. Non si cancella in questo modo un sostegno economico vitale per decine di migliaia di cittadini che vivono in condizioni di particolare disagio e fragilità, lasciando intendere che adesso ci penserà il Comune. Ed il Comune dell’Aquila, cosa intende fare adesso? Avevamo avvertito che se il governo fosse andato avanti nel suo disegno senza prima trovare misure alternative efficaci, sarebbe stato provocato un dramma sociale“.

Nell’interrogazione chiediamo al sindaco di intervenire presso il governo affinché corregga questo errore assicurando un sostegno adeguato a tutte le persone inoccupabili e organizzando adeguatamente il supporto a chi deve essere accompagnato al mercato del lavoro in modo dignitoso ed efficace. Al tempo stesso è necessario garantire alle amministrazioni locali le risorse, gli strumenti e il tempo materiale per affrontare un problema economico concreto che da agosto si presenterà contemporaneamente per troppe famiglie. Tutte cose non previste dal governo. Il sindaco Biondi è anche responsabile enti locali di FdI e sicuramente non ignora che il sindaco di Catania di FdI Enrico Trantino si è dichiarato “agnostico sul Rdc ” e già oggi ha convocato “una riunione con i servizi sociali per capire cosa fare”.

Ed il Comune dell’Aquila come intende fare di  fronte alle persone che da oggi si recheranno ai servizi sociali? Il Reddito di cittadinanza pur con le criticità più volte segnalate e con la necessità di appositi controlli, rappresentava comunque una misura universale di sostegno alle persone in povertà, come lo sono tutti i redditi minimi in ogni Paese d’Europa. Ora anche su questo terreno arretriamo in un momento in cui il carovita sta sconvolgendo le piccole economie familiari“, conclude.