03 Agosto 2023 - 20:23:31

di Beatrice Tomassi

Associazioni, sbandieratori, giornalisti ed istituzioni aquilane sono partiti alla volta di Roma per la presentazione della 729esima edizione della Perdonanza Celestiniana, che si è svolta nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura alla presenza del Sottosegretario di Stato al MiC, l’On. Gianmarco Mazzi, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il direttore artistico, Leonardo De Amicis, e il vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi metropolitana dell’Aquila, Mons. Antonio D’Angelo.

Breve ma significativo il saluto del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Ecco, dunque, il programma.

Si parte, come di consueto, il 23 agosto con l’arrivo del Fuoco del Morrone e la serata inaugurale, “Un canto per la Rinascita”, con Mahmood, Mr. Rain, Coma_Cose, Alfa, Paola Turci e Albano, accompagnati dall’Orchestra Sinfonica del Conservatorio Casella dell’Aquila. Conduce Lorena Bianchetti.

Il 24 agosto “L’Aquila si veste di stelle” con il gala internazionale di Danza con Eleonora Abbagnato.

Il 25 è il turno di Teo Teocoli, il 26 dei Negramaro. Il 27 L’Aquila diventa un teatro sotto le stelle con performance e rappresentazioni nel centro storico.

Si arriva così al 28 agosto, giorno del Corteo storico della Bolla e dell’apertura della Porta Santa da parte del cardinale Semeraro, che rimarrà aperta fino al 29.

La settimana di eventi si chiude il 30 agosto, con un artista unico, Gianni Morandi.

Ed ora le voci dei relatori della conferenza.

Mons. Antonio D’Angelo, l’edizione 729 della Perdonanza Celestiniana è un’edizione particolare. Quest’anno, infatti, si conclude l’anno del perdono che Papa Francesco ha donato alla città dell’Aquila.

“Sì proprio così, concludiamo questo anno veramente ringraziando il Signore per quello che ci ha donato e Papa Francesco. Abbiamo avuto tanti gruppi che si sono alternati, che sono venuti alla Basilica di Collemaggio per ottenere l’indulgenza. Credo che il tema del Perdono sia fondamentale per l’uomo di oggi, per qualsiasi persona, perché il perdono rigenera la vita”.

Siamo con il Presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio, possiamo dire che la presentazione della Perdonanza Celestiniana a Roma nella sede del Ministero della Cultura è un forte segno di promozione di questo evento?

“Insieme al sindaco Biondi abbiamo lavorato in questi anni proprio per dare alla Perdonanza la dimensione, il ruolo e il peso che merita. Sono più di 7 secoli che questo evento unico al mondo si celebra e per troppo tempo è rimasto confinato dentro gli spazi di una città, di una provincia o di una regione. Lo scorso anno con la presenza autorevole del Sommo Pontefice c’è stato finalmente un riconoscimento ai più alti vertici della chiesa cattolica. È tempo che anche a Roma e in tutta Italia e nel mondo ci si accorga davvero della profondità di questo messaggio e dell’importanza di questo evento che si ripete. La presenza al Ministero della Cultura testimona il ruolo di importanza che questa manifestazione ha assunto.

Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, prima il riconoscimento a patrimonio dell’UNESCO, poi la visita di Papa Francesco e ora la presentazione di tutto il programma a Roma per la prima volta, possiamo dire che la Perdonanza sta crescendo?

“Sì, è il suggello di un percorso iniziato qualche anno fa e che quest’anno si arricchisce anche della emissioni filatelica del francobollo dedicato alla Perdonanza, che porta con sé un contributo aggiuntivo da donare alle popolazioni colpite dall’alluvione dell’Emilia Romagna. È un senso di solidarietà che si incardina perfettamente nel messaggio di Celestino V, che finalmente diventa conosciuto anche al di fuori dei confini della nostra città così come merita.

Maestro Leonardo De Amicis, ormai sono anni che lei è il direttore artistico della Perdonanza Celestiniana, che tipo di Perdonanza dobbiamo aspettarci quest’anno?

“Questa è la mia sesta Perdonanza e quindi prosegue in progetto nato anni fa, ossia quello di ristabilire una base culturale alta e che comunque sia in grado di parlare tutte le lingue, a tutte le generazioni e a ogni grado di cultura. Veicoliamo messaggi tramite la musica e le arti. La cultura è di tutti, non è esclusiva ma inclusiva, deve parlare tutte le lingue”.