16 Agosto 2023 - 09:58:34
di Tommaso Cotellessa
Nella giornata di domenica 13 agosto, è stato trovato distrutto il gazebo del sindacato Fesica-Confsal dell’Aquila allestito – dopo regolare iter – nei giorni scorsi all’esterno dell’ospedale regionale “San Salvatore” per raccogliere le firme a sostegno della battaglia per l’internalizzazione dei servizi della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila con cui salvare le centinaia di operatori che stanno già perdendo il lavoro. E che rischiano seriamente di perderlo con lo sblocco del concorso per assistenti amministrativi.
Da mercoledì 16 agosto, la raccolta firme si sposterà all’esterno dell’Ufficio Informazioni del nosocomio aquilano. Il sindacato aveva annunciato, oltre al presidio e alla raccolta firme, lo stato di agitazione.
Nel frattempo, diversi medici hanno firmato per il “sì” all’internalizzazione dei servizi Asl.
“Ci siamo ritrovati con un gazebo distrutto – afferma il delegato Fesica per gli amministrativi Fabio Giurina – guarda caso quando non eravamo presenti per raccogliere le firme. Non voglio pensare a un atto contro di noi, qualora si tratti di qualcosa del genere, ma, se così fosse, sarebbe gravissimo”.
“Non è un mistero che la battaglia per l’internalizzazione dei servizi che portiamo avanti con un solo appoggio ufficiale, quello dell’Anaao-Assomed, il più grande sindacato dei medici dirigenti – prosegue Giurina – non piaccia a tanta gente. E non capiamo il perché di una certa ‘insofferenza’ nei confronti di chi, da precario, sta cercando di salvare l’occupazione senza intromettersi con i concorsi pubblici, ma cercando di affidarsi a una società in house della Asl, qualcosa che si è fatto in tante occasioni sia in Abruzzo che in altre regioni. L’internalizzazione dei servizi è possibile. Basta la volontà politica. Che però fino ad oggi nessuno ha dimostrato di avere sul serio”.
“Stiamo dando fastidio a più di qualcuno – afferma il segretario provinciale Fesica-Confsal di L’Aquila e Teramo Marcello Vivarelli – i segnali ci arrivano, li conosciamo benissimo, ma sappiamo anche che tanti medici dirigenti e non solo ci stanno appoggiando. Molti di loro hanno già firmato, altre firme – che porteremo al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – stanno per arrivare e non soltanto in ambito sanitario. Significa che chi conosce davvero il valore dei lavoratori che per anni hanno tenuto su la sanità pubblica tra l’altro da precario, non vuole disperdere l’esperienza e le capacità acquisite. Fare il concorso è sacrosanto e non siamo noi ad essere contrari, ma lo è altrettanto difendere chi un lavoro non può permettersi di perderlo”.
“La nostra battaglia continua con ancora più forza, contro il precariato e a tutela di quelli che vengono ancora considerati lavoratori di Serie B”, conclude il segretario provinciale.