18 Agosto 2023 - 09:43:04
di Tommaso Cotellessa
Il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria (SAPPE) è tornato a denunciare la difficile condizione delle carceri abruzzesi, all’interno delle quali ogni giorno si perpetrano episodi violenti ed eventi critici.
L’ultimo grave evento si è verificato a Teramo, dove, come riporta il segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Giuseppe Pallini, “Due detenuti, in mattinata, hanno tenuto in scacco il personale con richieste assurde e strumentali: uno dei due, poi, quello che giorni fa a Rebibbia era salito su una gru per protesta, ha tentato di impiccarsi con i lacci delle scarpe annodate alla grata della finestra della cella del Reparto Osservazione. Il personale di Polizia Penitenziaria, prontamente entrato in cella, gli ha salvato la vita e l’uomo si trova ora piantonato presso L’ospedale Civile di Teramo“, inoltre il sindacalista ha evidenziato che nel corso delle protesteuno dei due detenuti ha quasi sradicato la porta della cella con la branda del letto.
A fronte di quanto accaduto Pallini, torna a sollecitare uno sfollamento del carcere di Teramo.
Sulla vicenda è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, il quale ha espresso vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Teramo ed ha evidenziato come sia “del tutto evidente che anche questi gravi fatti, accaduti in carcere a Teramo, sono un chiaro sintomo del malessere che si vive nelle carceri abruzzesi e per questo torniamo a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità di penitenziari regionali che evidentemente non sono più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, spesso mandati qui dal Lazio, con una presenza di soggetti dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno della Regione. E queste sono anche le gravi conseguenze della chiusura del Provveditorato regionale di Pescara, per una decisione politica tanto assurda quanto dannosa. Ora l’Abruzzo dipende dal Lazio e, come la segreteria regionale del SAPPE ha denunciato in più occasioni, l’ufficio regionale di Roma si sbarazza dei detenuti più pericolosi e problematici mandandoli nella regione. Non a caso, buona parte dei gravi eventi critici violenti che accadono vedono protagonisti proprio detenuti assegnati da Roma. Insomma, l’Abruzzo e le sue carceri sono diventate la discarica sociale del Lazio. Questo è inaccettabile! E siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. E’ per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie”.