29 Agosto 2023 - 10:41:15
di Martina Colabianchi
Dispersione delle risorse idriche, inefficienza dei processi di depurazione, divario dei servizi o disservizi tra aree interne e aree metropolitane: sono solo alcuni dei punti su cui l’Adoc Abruzzo insiste da tempo, ma che torna adesso a sottolineare successivamente ai recenti report di Legambiente e alle ultime osservazioni di Erasmo De Angelis, esperto di acque e delle sue problematiche ambientali e climatiche.
“È necessaria un’accelerazione per affrontare la crisi idrica. Non siamo un Paese povero d’acqua e certamente non siamo una regione povera d’acqua, tuttavia anche quest’estate abbiamo sofferto di razionamenti, divieti e disagi”, così la presidente Adoc Abruzzo Monica Di Cola.
Tra le cause che alimentano la mancanza d’acqua, oltre al cambiamento climatico, ci sono “sicuramente il settore delle infrastrutture idriche che non è considerato strategico – spiega Di Cola – tant’è che manca da anni nel bilancio dello Stato centrale, della Regione e dei Comuni. Con la legge Galli del 94 e con l’introduzione del servizio idrico integrato, il finanziamento delle opere è stato affidato interamente alle tariffe, assolutamente insufficienti. Il costo della tariffa, ovviamente calmierato, non ha fatto altro che favorire una politica difforme, aumentando i divari. L’Abruzzo è un esempio di difformità e divergenze, con comuni con gestioni in house e ben sei gestori delle acque. Insomma tariffe differenti ma uguale disimpegno di fronte ai necessari investimenti per risanare la rete”.
“Se affrontiamo poi il tema della depurazione – aggiunge – siamo un Paese con quattro procedure di infrazione intimate dall’Europa, per mancata conformità delle acque reflue, abbiamo già pagato 142 milioni di euro, e le prossime sanzioni saranno addebitate per il mancato riuso delle acque depurate. Nel frattempo, la nomina del Commissario della Depurazione tarda ad arrivare. Anche in Abruzzo, regione a forte vocazione industriale, temporeggiamo, nonostante la siccità abbia già colpito il cuore dell’economia: è indispensabile al più presto pensare alla circolarità delle acque utilizzando sia in industria che in agricoltura acqua depurata e non di falda“.
“In attesa di una visione complessiva dell’acqua ed una cultura del bene comune che abbia nuovamente cittadinanza, passando attraverso una legge più sostenibile – conclude la presidente Monica Di Cola – in Abruzzo serve accelerare, riprendendo le fila delle richieste depositate in Commissione emergenza Acqua, da Adoc, Adiconsum e Federconsumatori. Chiederemo un nuovo incontro ad Ersi ed al vicepresidente della regione Abruzzo Emanuele Imprudente, già commissario dell’ente e particolarmente attento alla materia, per chiedere una carta unica dei servizi e una tariffa unica, con la prospettiva di un programma di investimenti per rimodernare l’intera rete idrica regionale e attuare una reale politica del riutilizzo delle acque“.