01 Settembre 2023 - 08:23:46

di Tommaso Cotellessa

Il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise questa mattina ha comunicato che nella notte appena trascorsa, intorno alle 23:00 l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata.

Il colpo è stato esploso dal signor LA alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua.

Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orsa vista la gravità della ferita.

L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco.

I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono in corso, il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa per valutare il da farsi.

L’ente ha dichiarato in una nota “L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo.”

UCCISIONE ORSA AMARENA. AIDAA CHIEDE GLI ARRESTI PER IL RESPONSABILE

“Oggi ci siamo svegliati con una notizia grave e triste che ci riempie di indignazione e sgomento, quella dell’uccisione dell’orsa Amarena, ammazzata a fucilate da un uomo identificato dai guardia parco e sottoposto ad accertamenti da parte dei carabinieri. La notizia è in se talmente imrovvisa e scioccante che ci lascia senza parole ma con alcune domande, innanzitutto quali sono le motivazioni per cui questo uomo ha imbracciato il fucile e sparato all’orsa e poi cosa ne sarà dei cuccioli dell’orsa uccisa alle porte del Parco di Abruzzo e Lazio? L’unica immediata richiesta che ci sentiamo di fare è quella della carcerazione immediata del responsabile di questa uccisione, quest’uomo non può e non deve restare a piede libero”. Questo il commento a caldo dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA in merito alla notizia dell’uccisione dell’ORSA AMARENA da pate di un uomo identificato dai guardia parco e preso in consegna dai carabinieri che eri sera attorno alle 23 ha ammazzato a fucilate l’orsa più amata d’Italia.

Interviene anche il presidente della Giunta Regionale, Marco Marsilio:

“La notizia dell’uccisione a colpi di fucile dell’orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile. In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini. Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L’atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione. Confidiamo nelle indagini che sono state avviate dalle forze dell’ordine e dai vertici del parco, che hanno già individuato il responsabile, affinché la giustizia faccia il suo corso. Sono pronto a costituire la Regione come parte civile contro questo delinquente per tutelare l’immagine e l’onorabilità della nostra gente. Invito le comunità locali e tutti i turisti a continuare ad osservare tutte le norme prescritte affinché gli animali presenti sul territorio possano vivere indisturbati nel loro habitat”

L’orsa Amarena, uno dei simboli del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), è stata uccisa a fucilate stanotte alla periferia di San Benedetto dei Marsi (AQ). L’autore del reato di cui sono state diffuse le iniziali, LA, è stato identificatoL’orsa Amarena è l’ennesima vittima non solo della pericolosità sociale d’individui cui pure si concede il porto d’armi, ma anche del clima d’odio nei confronti dei grandi carnivori fomentato in Italia da alcuni esponenti politici“. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che si costituirà parte civile nel processo che si aprirà e che auspica una condanna esemplare nei confronti del soggetto, sgomenta dopo avere appreso la notizia diffusa dal Pnalm.

Mentre il personale del Parco è alla ricerca dei due cuccioli, – proseguono – evidenziamo come questa tragedia sia una delle conseguenze della “caccia alle streghe” che alcune Amministrazioni locali stanno aprendo in Italia nei confronti di orsi e lupi colpevoli solo di fare gli orsi e i lupi. Ricordiamo che a livello nazionale si sta cercando di deregolamentare la caccia nei confronti di specie protette anche a livello europeo cercando la sponda della stessa Ue“.

“L’uccisione di Amarena e il dramma che stanno ora vivendo i suoi cuccioli è l’espressione di una propaganda malata, che crea paura e punta solo a intascare voti di chi vuole la legge del taglione per qualche danno, sempre risarcito. Apprezziamo il tono addolorato del comunicato del Parco, tono molto diverso da quello di altri gestori di territori in cui sono presenti i plantigradi. La nostra battaglia per la loro difesa nelle aule giudiziarie non si fermerà“.

L’uomo che ha sparato è stato individuato e fermato dai Guardiaparco alla periferia di San Benedetto dei Marsi. Legambiente si costituirà parte civile contro il responsabile dell’uccisione dell’orsa Amarena“, così Legambiente Abruzzo in un comunicato firmato da Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Biodiversità e Aree protette e Giuseppe Di Marco, presidente regionale.

L’orsa Amarena, – proseguono – divenuta ormai quasi un simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise è stata uccisa a fucilate questa notte. A comunicarlo è stato lo stesso Ente Parco. Solo pochi giorni fa l’orsa Amarena, madre di Juan Carrito, morto investito da una automobile, era stata immortalata mentre attraversava la strada a San Sebastiano dei Marsi con i suoi due cuccioli, a pochi metri da residenti e turisti“.

“L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”.

Chi ha deliberatamente ucciso l’orsa Amarena non ha nessuna giustificazione e non può accampare nessuna scusa, perché ha scelto di sparare a un animale protetto e a rischio di estinzione per proteggere delle galline che generalmente finiscono in pentola. Una scelta che non è stata condizionata da una situazione di rischio perché l’orsa Amarena non ha mai nemmeno simulato aggressioni verso le persone, né giustificabile dalla perdita di un patrimonio economico perché il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise avrebbe risarcito come da prassi anche questa irrisoria perdita del costo delle galline. Si tratta di un atto volontario, grave e ingiustificabile che richiama tutti alla massima responsabilità e al continuo impegno per migliorare la coesistenza della fauna selvatica con le comunità locali. La coesistenza è una scelta consapevole delle popolazioni marsicane e appenniniche su cui non si faranno passi indietro. Fatti come questi sono un danno per l’intera comunità abruzzese e non devono essere tollerate, – concludono – anche per questa ragione Legambiente si costituirà parte civile contro il responsabile dell’uccisione dell’orsa Amarena“.

L’uccisione dell’Orsa Amarena è un atto gravissimo. Da parte nostra non possiamo che auspicare in primo luogo che le indagini e la giustizia facciano rapidamente il loro corso, che le responsabilità siano accertate e adeguatamente, severamente sanzionate“: lo dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese.

Per Marinelli “è importante adesso che l’indignazione, a tutti i livelli, dalle comunità locali fino alle istituzioni della nostra regione, sia forte e unanime. Che sia chiaro che l’uccisione dell’Orsa Amarena è un colpo al cuore dell’Abruzzo, a un modello di convivenza tra persone e animali nella natura che è e deve rimanere un modello. Da difendere sul versante culturale, da tutelare in ogni modo“.


L’uccisione della nostra orsa Amarena è un atto grave che va condannato senza se e senza ma“. Arriva così anche il commento del senatore abruzzese di Fratelli d’Italia e capogruppo della commissione Ambiente, Etelwardo Sigismondi. “Amarena, l’orsa più famosa d’Italia – continua Sigismondi – che solo pochi giorni fa si era resa ancora protagonista con i suoi cuccioli di scene tenerissime, questa volta, nel centro di San Sebastiano dei Marsi, era un pezzo d’Abruzzo amato da residenti e turisti. Ritengo criminoso il gesto di chi ha voluto macchiarsi in modo così vile della morte dell’animale. Condivido appieno la posizione espressa dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che intende far costituire l’ente parte civile in favore della reputazione e di una essenza tutta abruzzese“, conclude il Senatore FdI. 

Anche il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris, eletto in Abruzzo, si esprime sulla vicenda: “L’uccisione dell’orsa Amarena, simbolo e mascotte del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise lascia attoniti, è il gesto di un uomo senza scrupoli che appare ingiustificabile e merita ogni condanna da parte delle istituzioni e non solo“.

L’orsa era il simbolo del nostro Parco, il più antico d’Italia che proprio quest’anno celebra i cento anni dall’istituzione, delle nostre aree interne che a fatica, giorno dopo giorno, difendiamo anche attraverso politiche di tutela della fauna. L’uccisione è un danno gravissimo anche all’immagine dell’Abruzzo di cui, mi auguro, il responsabile sia chiamato a rispondere nelle sedi opportune“, conclude Liris.

Solo poche ore prima, a Civitella Alfedena, stavamo celebrando il Parco, la sua comunità e il suo patrimonio inestimabile di fauna e flora. La morte dell’orsa “Amarena”, uno dei simboli indiscussi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, mi lascia addolorato e sconfortato – questa la dichiarazione rilasciata dal vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo.

La gioia della festa del Centenario – continua – si mescola oggi con la profonda tristezza per la tragica fine, per mano umana, di uno degli esemplari di orsa più prolifici e rappresentativi del Parco. Il danno arrecato dalla bestialità dell’uomo è incalcolabile in termini d’immagine ma, soprattutto, viene ostacolato il processo di ripopolamento della specie. Condanno, senza mezzi termini, il gesto criminale e ringrazio i Guardiaparco e i Carabinieri per l’immediata identificazione del colpevole. Sono solidale con i vertici del Parco e con la popolazione di quei territori che, per la gran parte, ha imparato ad amare la fauna autoctona, instaurando un rapporto di convivenza e di rispetto ammirevole e per certi versi inedito in contesti ambientali così fortemente antropizzati“.

L’orsa Amarena, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, è stata uccisa a fucilate questa notte alla periferia di San Benedetto dei Marsi. Il responsabile è un bracconiere che è già stato identificato dai Guardaparco e Carabinieri. Amarena, amata da Abruzzesi e turisti, era diventata una star grazie ai video delle sue discrete apparizioni in paese seguita dai cuccioli: passava tranquilla per poi tornare nei boschi“. È quanto recita il comunicato di LEAL (Lega antivivisezionista).

La notizia della sua morte avvenuta per mano di un uomo addolora tutti. Ci auguriamo che i suoi cuccioli, la cui presenza è stata segnalata tra Gioia dei Marsi e Lecce dei Marsi, vengano presto ritrovati“.

Gian Marco Prampolini, Presidente di LEAL, commenta: “I nostri legali stanno preparando la denuncia nei confronti di chi ha sparato. Evidenziamo che l’attuale Governo sta creando una situazione incandescente nei confronti di orsi, lupi e selvatici in generale. Delegare responsabilità e giustificare le uccisioni di specie selvatiche facendole passare come le uniche soluzioni per la sicurezza dei cittadini non fa che incoraggiare il bracconaggio e alimentare un clima d’impunità dove in troppi si sentono legittimati a commettere crimini e a sfidare leggi e giustizia. L’uccisione di Amarena è un atto gravissimo, ci costituiremo parte civile“.

Ho appreso con sconcerto e indignazione dell’uccisione dell’orsa Amarena, avvenuta questa notte in una zona periferica di San Benedetto dei Marsi. Non ci sono parole né giustificazioni per un così deprecabile gesto, frutto della violenta mano dell’essere umano. Un gesto che va condannato con fermezza e decisione, senza alcuna attenuante e chi lo ha compiuto dovrà rispondere di fronte alla legge“. Così, in una nota, il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele.

Mi chiedo il perché di tanta cattiveria, perché invece di imbracciare il fucile non sono stati avvisati i guardia parco e perché non si è cercata soluzione alternativa alla giustizia fai da te. In questi giorni si aggirava con i suoi due cuccioli che, adesso, vanno messi al sicuro, nutriti e svezzati in assenza della loro madre. L’orsa Amarena, come Juan Carrito erano simboli di questa regione, e lo resteranno per sempre. Ma adesso dobbiamo impegnarci una volta di più per tutelare e salvaguardare gli esemplari che vivono con noi sulle nostre montagne, ben tenendo a mente che l’orso marsicano è una specie in via di estinzione“.

La gravità di quanto accaduto ci spinge ora ad andare oltre una gestione ordinaria e tradizionale. È il momento di riflettere sulle politiche di gestione della fauna selvatica e sulla loro efficacia. In questi anni ho ascoltato le richieste di coloro che vivono a stretto contatto con il mondo animale, ed è per questo che ritengo indispensabile agire per una convivenza migliore, pacifica e che, soprattutto, possa educare i più giovani a un maggiore rispetto dell’ambiente che li circonda. Di fronte all’ignoranza e alla giustizia fai da te, siamo tutti chiamati a fare di più“, ha concluso.

Il Coordinatore regionale di Azione Under 30 AbruzzoAlessio Costanzo Fedele, in un comunicato ufficiale afferma: “Oggi è un giorno triste per l’Abruzzo. Il gesto di questa notte è una macchia indelebile e dolorosa per le nostre comunità locali e non fa onore ad una Regione che dovrebbe aver imparato a convivere con specie animali protette da leggi speciali, come gli orsi marsicani, simbolo per eccellenza delle aree montane abruzzesi.” – e continua dicendo – “Le immagini dell’orsa con i suoi cuccioli a spasso per i paesi abruzzesi avevano fatto il giro del mondo nei giorni scorsi, un esemplare che non ha mai aggredito nessuno e che cercava probabilmente soltanto del cibo.

Occorre reagire alla barbarie con tutta la forza che le autorità competenti possono impiegare, – prosegue – affinché la condanna sociale ed in sede giudiziaria di questi gesti educhino i cittadini alla convivenza ed al rispetto degli habitat naturali d’Abruzzo. Uccidere un’orsa “per paura”, oltre ad essere un reato, è un gesto deprecabile e vergognoso che dovremmo tutti accoratamente condannare.” – e termina esortando – “La Regione si costituisca parte civile per difendere il simbolo d’Abruzzo per eccellenza. Azione Under 30 Abruzzo si unisce al dolore per il tragico evento e chiede che venga fatta giustizia.

Un gesto gravissimo e vigliacco, che ferisce in modo profondo tutta la nostra comunità che negli anni ha sempre avuto con gli orsi un rapporto di serena convivenza. Amarena era il simbolo del Parco e della nostra regione, ed era una mamma, che capitava di vedere a passeggio con i suoi cuccioli nelle strade dei paesi. In Abruzzo un orso non ha mai rappresentato né un pericolo, né un problema per l’uomo. La sua uccisione è davvero un colpo al cuore di un’intera comunità. Un atto che lascia attoniti e arrabbiati. Il responsabile ne dovrà rispondere, simili episodi non devono più accadere“. Così in una nota Luigi D’Eramo, sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste e segretario Lega Abruzzo, commentando l’uccisione a colpi di fucile della famosa orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi.