05 Settembre 2023 - 16:52:20

“In assenza di collegamenti ferroviari verso Roma, la tratta in autobus
L’Aquila-Roma, garantita dalla società regionale del trasporto pubblico,
la Tua, resta essenziale e strategica e invece le corse diminuiscono in
numero e frequenza. Oggi accade che un medico che abita a Roma ma lavora
all’ospedale dell’Aquila, dopo le 19 non può più rientrare a Roma e il
sabato mattina è bene che non abbia urgenze perché se si dovesse
trattenere in Reparto oltre le 15.20 è costretto a restare all’Aquila;
un pendolare che lavora a Roma in turni avvicendati 7 giorni su 7 avrà
seri problemi in certe giornate; ecc. Inoltre, c’è un ulteriore elemento
ed è quello dei costi che i pendolari sono costretti a sostenere”.

È uno dei passaggi dell’intervento sullo stato dell’arte del trasporto
pubblico locale in Abruzzo, da parte di Rita Innocenzi, da anni
sindacalista Cgil e oggi componente del coordinamento politico del Pd, a
seguito del viaggio in treno lungo la tratta L’Aquila – Rieti – Terni –
Roma, per testare il sistema di mobilità abruzzese, primo appuntamento
nell’ambito del programma della campagna la “Carovana dei diritti”,
varato dalla stessa Cgil.

Innocenzi, già candidata alle elezioni politiche dello scorso 25
settembre, nel collegio di Teramo e L’Aquila, contrapposta all’allora
candidata premier Giorgia Meloni, ribadisce, che “tra le preoccupazioni
prioritarie delle cittadini e dei cittadini, oltre alla Sanità c’è il
tema dei Trasporti e più in generale del diritto alla mobilità, e
sarebbe molto utile ora ritrovarsi tutti insieme, corpi sociali,
associazioni, tecnici e cittadini, Istituzioni, per comporre – mediante
appunto un percorso di partecipazione – una proposta strategica che
attiene al futuro della mobilità di questa parte delle aree interne”.

Prosegue dunque la sindacalista: “nei giorni attraversati dalla
riflessione – destinata purtroppo ad essere passeggera, anzi volatile –
legata alle morti sul lavoro, le ennesime, a seguito del tragico
episodio di Brandizzo, importante è stata l’iniziativa della Cgil locale
che si è tenuta proprio lungo la ferrovia e in particolare lungo quel
percorso che da L’Aquila e passando per Terni arriva a Roma. È stato il
modo per porre di nuovo all’attenzione l’assenza di collegamenti ‘su
ferro’ che nel penalizzare L’Aquila colpisce pendolari, studenti o
semplicemente cittadini, ivi compresi coloro che sono costretti a
raggiungere strutture sanitarie esterne alla Città capoluogo (e spesso
fuori regione) solo ed esclusivamente utilizzando i trasferimenti su
gomma. Una denuncia sacrosanta che credo e spero stimolerà una
discussione collettiva volta ora a proporre soluzioni o a condividere e
quantomeno ragionare su quelle emerse in questi anni da componenti molto
attive della cittadinanza. Le scelte strategiche vanno, infatti, pensate
e ragionate insieme e portate avanti consapevoli che la realizzazione
non avviene nell’arco di una settimana e neanche nell’arco del mandato
elettorale di chi è chiamato a ricoprire ruoli istituzionali ma la
Politica, quella sana, si misura proprio su questo e cioè sulla sua
capacità di non essere miope e di saper guardare oltre il proprio
tornaconto immediato”.

Oltre però alle proposte strategiche sul futuro dei collegamenti
ferroviari, Rita Innocenzi ritiene prioritario “intervenire subito su
ciò che nell’immediato possiamo fare per dare risposte ai cittadini che
ogni giorno, per raggiungere Roma con l’autobus – o peggio con la
propria auto – affrontano un contesto pieno di difficoltà che nel corso
degli anni sono aumentate. In passato il collegamento L’Aquila Roma
svolto dalla Tua rientrava nel capitolo del Trasporto Pubblico Locale –
e giustamente considerate le sue caratteristiche – poi, a causa
dell’assenza, per anni, di una Legge sui servizi minimi, dei ricorsi
giudiziari dei Vettori privati contro la Regione, della necessità di
individuare tali servizi in applicazione delle indicazioni provenienti
dalle Sentenze del TAR, dell’interpretazione della norma europea
nell’intento di prevedere l’intervento del Pubblico solo ove si verifica
il cosiddetto ‘Fallimento di Mercato’, si è stabilito che quella
relazione divenisse una relazione commerciale praticamente come se si
trattasse di un collegamento turistico. Successivamente si è ottenuto
che almeno, nonostante indicata come commerciale, quella tratta da e
verso Roma restasse in Tua”.

Il risultato è stato, prosegue Innocenzi, che “questo benedetto
Mercato, ossia il Privato, fa il suo mestiere ed è normale che sia così,
tanto è vero che durante il covid ha stoppato le corse ed è stata la Tua
con i propri autisti a mantenere i servizi essenziali. Ora gli orari che
il Privato non copre perché non convenienti (Fallimento di Mercato,
appunto) devono essere reinseriti nella contribuzione Tpl”.

Da qui traggono origine, per Innocenzi, i disagi sempre più importanti
che i pendolari per Roma sono costretti a subire.

“Considerato che anche per altre porzioni di territorio si rivendicano
da parte di cittadini e Amministratori più corse, è tempo di pensare ad
una nuova geografia di servizi essenziali ossia di servizi minimi e in
termini generali perché il ragazzo che abita in un centro delle aree
interne ha gli stessi diritti di chi abita in un’area metropolitana e
stessa cosa dicasi per lavoratori e per gli anziani e in questi diritti
è ricompreso, ovviamente, anche il famoso Biglietto Unico che ancora
oggi si applica ad una sola parte di abruzzesi. Infine, in tempi di
azzeramento del Reddito di Cittadinanza – al netto delle opinioni sul
tema – e delle famose correlate offerte di lavoro o di percorsi di
formazione: qualcuno dei promotori e fautori di queste misure, si è
posto il tema di come chi abita nei piccoli centri delle nostre aree
montane arriva a destinazione e se quel lavoro offerto dovesse essere
per poche ore e a 80 chilometri ma non nell’hinterland milanese ma tra
Balsorano e Castel di Sangro, ci si è preoccupati di come si applicano
queste novità?”, conclude Innocenzi.