Un impianto idroelettrico tra Alfedena e Castel San Vincenzo trasformerà il territorio, le associazioni "È scandaloso far passare un progetto così impattante senza un reale confronto con le popolazioni! "
05 Settembre 2023 - 17:17:22
“Abbiamo appreso solo da poco dell’esistenza di un grande progetto che
trasformerà drasticamente una parte importante del nostro territorio,
quella che da Pizzone apre le porte del versante molisano del Parco
Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Il 7 agosto 2023, mentre in molti
eravamo in ferie e gli uffici pubblici erano deserti, ENEL ha fatto
pervenire una comunicazione ai comuni dell’area, annunciando che ben
presto sarà realizzata una nuova centrale idroelettrica, denominata
Pizzone II, con una potenza di 300 MW. Una struttura imponente, che con
un tracciato di chilometri di gallerie sotterranee e cavi aerei,
invasive opere murarie a vista, cumuli di scarti e materiali di risulta
darà il triste benvenuto a visitatori e abitanti alle porte del Parco
Nazionale, ai monti della Meta. Come associazioni, abitanti e imprese
del territorio che operano in modo sostenibile nel rispetto della
natura, del paesaggio e delle comunità locali non siamo stati
minimamente interpellati ed esprimiamo il nostro sgomento per le
modalità e le tempistiche con le quali abbiamo dovuto apprendere la
notizia! Come comunità siamo inoltre molto preoccupati circa la
vicinanza degli elettrodotti alle abitazioni e alle masserie per via dei
ben noti effetti collegati alla salute relativi a esposizioni
prolungate. Non siamo contro la realizzazione dell’opera a prescindere!
Pur avendo avuto poco tempo per consultare la documentazione
progettuale, ci dichiariamo a favore della produzione di energia
rinnovabile e pulita. Tuttavia, averci trascurato ci insospettisce e ci
fa porre alcuni quesiti sull’equilibrio idrogeologico dell’area, sulle
trasformazioni del paesaggio, sulla convivenza tra gli abitanti e la
grande opera, sull’impatto devastante sulla già minacciata fauna
selvatica. Sappiamo bene che non darà lavoro se non a pochi
professionisti delle città, ma anzi avrà un impatto sul tessuto
socioeconomico significativo poiché metterà in discussione le attività
ricettive e ricreative faticosamente realizzate in questi anni proprio
grazie all’esistenza dei laghi di Castel San Vincenzo e Montagna
Spaccata. Temiamo poi per la tenuta del terreno che sarà traforato per
chilometri, per l’attacco alla biodiversità dell’area (il territorio di
Pizzone è molto frequentato dagli orsi!) e alle comunità faunistiche dei
bacini lacustri, per le drastiche trasformazioni al paesaggio. Il lago
di Castel San Vincenzo e quello della Montagna Spaccata, ad esempio, non
saranno più quelli che, ormai, siamo abituati a vedere e ad utilizzare
come bagnanti, come animatori culturali e operatori del turismo. Dovremo
assistere a continui abbassamenti dei livelli dell’acqua e repentini
allagamenti. Probabilmente non potremo nemmeno più affacciarci sulle
loro sponde! Chiediamo dunque ad ENEL di convocare urgentemente un
tavolo di consultazione alla presenza di tutti i portatori di interesse,
le amministrazioni comunali, il Parco Nazionale, le associazioni e ogni
singolo abitante. Il progetto dev’essere illustrato nel dettaglio e
discusso con chi, quotidianamente, dovrà convivere con rumori, traffico
e cemento. “
trasformerà drasticamente una parte importante del nostro territorio,
quella che da Pizzone apre le porte del versante molisano del Parco
Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Il 7 agosto 2023, mentre in molti
eravamo in ferie e gli uffici pubblici erano deserti, ENEL ha fatto
pervenire una comunicazione ai comuni dell’area, annunciando che ben
presto sarà realizzata una nuova centrale idroelettrica, denominata
Pizzone II, con una potenza di 300 MW. Una struttura imponente, che con
un tracciato di chilometri di gallerie sotterranee e cavi aerei,
invasive opere murarie a vista, cumuli di scarti e materiali di risulta
darà il triste benvenuto a visitatori e abitanti alle porte del Parco
Nazionale, ai monti della Meta. Come associazioni, abitanti e imprese
del territorio che operano in modo sostenibile nel rispetto della
natura, del paesaggio e delle comunità locali non siamo stati
minimamente interpellati ed esprimiamo il nostro sgomento per le
modalità e le tempistiche con le quali abbiamo dovuto apprendere la
notizia! Come comunità siamo inoltre molto preoccupati circa la
vicinanza degli elettrodotti alle abitazioni e alle masserie per via dei
ben noti effetti collegati alla salute relativi a esposizioni
prolungate. Non siamo contro la realizzazione dell’opera a prescindere!
Pur avendo avuto poco tempo per consultare la documentazione
progettuale, ci dichiariamo a favore della produzione di energia
rinnovabile e pulita. Tuttavia, averci trascurato ci insospettisce e ci
fa porre alcuni quesiti sull’equilibrio idrogeologico dell’area, sulle
trasformazioni del paesaggio, sulla convivenza tra gli abitanti e la
grande opera, sull’impatto devastante sulla già minacciata fauna
selvatica. Sappiamo bene che non darà lavoro se non a pochi
professionisti delle città, ma anzi avrà un impatto sul tessuto
socioeconomico significativo poiché metterà in discussione le attività
ricettive e ricreative faticosamente realizzate in questi anni proprio
grazie all’esistenza dei laghi di Castel San Vincenzo e Montagna
Spaccata. Temiamo poi per la tenuta del terreno che sarà traforato per
chilometri, per l’attacco alla biodiversità dell’area (il territorio di
Pizzone è molto frequentato dagli orsi!) e alle comunità faunistiche dei
bacini lacustri, per le drastiche trasformazioni al paesaggio. Il lago
di Castel San Vincenzo e quello della Montagna Spaccata, ad esempio, non
saranno più quelli che, ormai, siamo abituati a vedere e ad utilizzare
come bagnanti, come animatori culturali e operatori del turismo. Dovremo
assistere a continui abbassamenti dei livelli dell’acqua e repentini
allagamenti. Probabilmente non potremo nemmeno più affacciarci sulle
loro sponde! Chiediamo dunque ad ENEL di convocare urgentemente un
tavolo di consultazione alla presenza di tutti i portatori di interesse,
le amministrazioni comunali, il Parco Nazionale, le associazioni e ogni
singolo abitante. Il progetto dev’essere illustrato nel dettaglio e
discusso con chi, quotidianamente, dovrà convivere con rumori, traffico
e cemento. “
FIRMATO, LE ORGANIZZAZIONI: WWF OA Molise, WWF Abruzzo, Società Italiana
Storia della Fauna, CAI Sottosezione di Montaquila-Valle del Volturno,
Sentieri Aperti Pizzone, Centro Indipendente Studi Alta Valle del
Volturno – APS, Osservatorio Alto Volturno, Associati Malatesta, Aranova
APS, Associazione culturale “Circolo della Zampogna APS”, Forum
Ambientalista, Parco Turistico Oasi delle Mainarde, Molisè Rafting,
Azienda Apistica Marruca, Amici del Volturno ASD, Pesca ambiente Molise,
APS Colli a Volturno, Fipsas Isernia, Collettivo divergente, Comitato
Albanova Volturni, Innautura Sport e Cultura, Attraverso il Molise
ASD-APS, ASD cascate del volturno.