Acerbo (Prc-UP): giovani fuggono da Abruzzo e meridione a causa delle politiche di Pd e destra
06 Settembre 2023 - 18:43:27
Il dato reso noto dalla CGIA di Mestre non dovrebbe sorprendere. Avevo
segnalato qualche settimana fa che l’Italia è il paese europeo con più
giovani neolaureati disoccupati.
Una notizia che non è finita sulle prime pagine dei giornali e non ha
aperto i telegiornali perchè turberebbe la propaganda in cui siamo
immersi.
Siamo ultimi in Europa ma è meglio non dirlo. E non si dica che siamo
poco competitivi a causa delle alte retribuzioni e delle troppo elevate
rivendicazioni sindacali visto che siamo gli unici in Europa ad aver
visto diminuire i salari negli ultimi 30 anni. Ovviamente l’Italia non è
tutta uguale e solo le regioni meridionali a sprofondare.
Le politiche economiche dei governi di centrosinistra e centrodestra
hanno prodotto una crescita della disuguaglianza tra nord e sud
favorendo le regioni più ricche.
Il taglio della spesa pubblica e la rinuncia all’intervento pubblico in
economia stanno impoverendo il meridione e l’Abruzzo non fa eccezione.
La precedente giunta regionale del PD come l’attuale non hanno messo in
campo strategie che possano invertire la tendenza nè lo hanno fatto i
governi che si sono susseguiti in una continuità di politiche economiche
antipopolari e contrarie alla Costituzione.
Se la crisi demografica e la riduzione del numero dei giovani under 34 è
marcata nel centrosud vuol dire che ci sono ragioni strutturali che non
hanno a che fare solo con il ruolo delle regioni.
Se i giovani trovano solo opportunità di lavoro precario e sottopagato
perchè non dovrebbero andarsene al nord e all’estero? Bisogna abolire le
leggi che hanno generalizzato al precarietà del lavoro e rilanciare le
politiche per l’occupazione. Evidentemente detassare e dare contributi
alle imprese non basta.
Pesa soprattutto la rinuncia al ruolo del pubblico nel garantire
occupazione come imporrebbe la Costituzione.
Serve un piano per il lavoro a partire dal colmare il gap enorme tra
l’Italia e il resto dei paesi europei. Abbiamo 1 milione e mezzo di
dipendenti nel settore pubblico in meno della media europea e questo si
vede dallo scadimento della sanità, nelle difficoltà della scuola e dei
servizi pubblici. Abbiamo un’elevata evasione scolastica e laureati
senza lavoro.
Noi di Rifondazione Comunista e Unione popolare proponiamo un piano
straordinario per l’assunzione di 1 milione di dipendenti pubblici da
finanziare tassando il 10% più ricco del paese con un’aliquota di solo
lo 0,5% sulla sola ricchezza finanziaria, come dimostrato da uno studio
di economisti dell’Università di Torino.
Invece di creare lavoro il governo pensa con l’autonomia differenziata
di dare il colpo di grazia alle regioni del meridione in cui noi stiamo
ripiombando.
segnalato qualche settimana fa che l’Italia è il paese europeo con più
giovani neolaureati disoccupati.
Una notizia che non è finita sulle prime pagine dei giornali e non ha
aperto i telegiornali perchè turberebbe la propaganda in cui siamo
immersi.
Siamo ultimi in Europa ma è meglio non dirlo. E non si dica che siamo
poco competitivi a causa delle alte retribuzioni e delle troppo elevate
rivendicazioni sindacali visto che siamo gli unici in Europa ad aver
visto diminuire i salari negli ultimi 30 anni. Ovviamente l’Italia non è
tutta uguale e solo le regioni meridionali a sprofondare.
Le politiche economiche dei governi di centrosinistra e centrodestra
hanno prodotto una crescita della disuguaglianza tra nord e sud
favorendo le regioni più ricche.
Il taglio della spesa pubblica e la rinuncia all’intervento pubblico in
economia stanno impoverendo il meridione e l’Abruzzo non fa eccezione.
La precedente giunta regionale del PD come l’attuale non hanno messo in
campo strategie che possano invertire la tendenza nè lo hanno fatto i
governi che si sono susseguiti in una continuità di politiche economiche
antipopolari e contrarie alla Costituzione.
Se la crisi demografica e la riduzione del numero dei giovani under 34 è
marcata nel centrosud vuol dire che ci sono ragioni strutturali che non
hanno a che fare solo con il ruolo delle regioni.
Se i giovani trovano solo opportunità di lavoro precario e sottopagato
perchè non dovrebbero andarsene al nord e all’estero? Bisogna abolire le
leggi che hanno generalizzato al precarietà del lavoro e rilanciare le
politiche per l’occupazione. Evidentemente detassare e dare contributi
alle imprese non basta.
Pesa soprattutto la rinuncia al ruolo del pubblico nel garantire
occupazione come imporrebbe la Costituzione.
Serve un piano per il lavoro a partire dal colmare il gap enorme tra
l’Italia e il resto dei paesi europei. Abbiamo 1 milione e mezzo di
dipendenti nel settore pubblico in meno della media europea e questo si
vede dallo scadimento della sanità, nelle difficoltà della scuola e dei
servizi pubblici. Abbiamo un’elevata evasione scolastica e laureati
senza lavoro.
Noi di Rifondazione Comunista e Unione popolare proponiamo un piano
straordinario per l’assunzione di 1 milione di dipendenti pubblici da
finanziare tassando il 10% più ricco del paese con un’aliquota di solo
lo 0,5% sulla sola ricchezza finanziaria, come dimostrato da uno studio
di economisti dell’Università di Torino.
Invece di creare lavoro il governo pensa con l’autonomia differenziata
di dare il colpo di grazia alle regioni del meridione in cui noi stiamo
ripiombando.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione
Comunista, coordinamento di Unione Popolare