11 Settembre 2023 - 09:19:46
indisturbato nella mia proprietà, mentre mi avvicinavo alla mia auto per
salire a bordo dopo aver finito di lavorare, quando si è accorto della
mia presenza ha reagito scalciando colpendomi con forza e ferendomi sul
viso. Sono stato fortunato, perché sono adulto e perché il colpo ha
mancato di pochissimo un’area della testa dove avrebbe potuto uccidermi.
Se il calcio avesse colpito qualche centimetro più in alto, o al mio
posto ci fosse stato un bambino, staremmo raccontando un’altra storia.
Ma poiché l’abbandono di bestiame e il pascolo incontrollato di animali
lasciati incustoditi dagli allevatori è da tempo una pratica
sistematica, con conseguenze su cose e persone che a volte finiscono in
tragedia, come ad esempio nel caso di incidenti stradali dovuti
all’incuria, ho voluto rendere noto l’accaduto perché da tempo mi batto
contro questo modo di fare letteralmente criminale al quale bisogna
mettere un freno”.
E’ quanto riferisce Daniele D’Angelo, consigliere comunale aquilano (FI)
e imprenditore nel campo agricolo, zootecnico e ricettivo nell’area
montana della città. “C’è bisogno di maggiore controllo – afferma
D’Angelo -, affinché vengano ripristinate le corrette modalità di
gestire gli allevamenti. Una svista può capitare a chiunque, un animale
può sfuggire al controllo, ma la barbarie dei pascoli incontrollati
nelle proprietà private è purtroppo ormai un’abitudine sistematica che
causa danni seri e può avere conseguenze irreparabili. Si tratta di una
pratica che sta superando ogni limite di inciviltà, con ripercussioni
sul diritto di proprietà, sulle attività agricole che si sforzano di
rispettare le regole e i diritti altrui, e soprattutto sull’incolumità
delle persone nei propri terreni e per le strade. Invito le istituzioni
e la politica di ogni ordine e grado a prendere atto di un fenomeno sul
quale da anni cerchiamo di accendere i riflettori e a cui va posto un
freno, verificando che le regole in campo agricolo e zootecnico vengano
rigorosamente rispettate. Ne va del lavoro onesto di tanti allevatori –
conclude D’Angelo – e soprattutto della sicurezza delle persone”.