13 Settembre 2023 - 13:52:41

di Marco Giancarli

Una esplosione si è verificata pochi minuti fa alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, per cause ancora in corso di accertamenti. Secondo le prime informazioni le vittime coinvolte sono almeno 3.

Anche nell’esplosione che si verificò nel dicembre del 2020 alla Esplodenti Sabino di Contrada Termini ci furono tre vittime. La fabbrica smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche e si trova a Casalbordino, in provincia di Chieti.

L’ultimo incidente mortale in Abruzzo che ha riguardato fabbriche o depositi di materiale pirico risale allo scorso febbraio quando un uomo morì nell’esplosione di un deposito alle porte di Teramo. L’azienda del vastese non è nuova a queste tragedia: nella stessa fabbrica nel 1992 era morto il 48enne Bruno Molisani, ucciso dall’innesco di una spoletta; e nel 2009 due persone rimasero ferite gravemente in un’esplosione.

Sta tornando da Roma dove si era recato in Abruzzo, Gianluca Salvatore, il titolare della Sabino Esplodenti, dove poco prima di pranzo si è verificato l’ennesimo tragico incidente con una esplosione che ha ucciso altri 3 operai.

Secondo lo storico legale di Salvatore Augusto La Morgia, il titolare è sgomento e non riesce a spiegarsi l’accaduto, anche alla luce delle precauzioni severissime prese in fabbrica dopo la tragedia del 2020.

A seguito del dramma del 2020 Salvatore ha successivamente già risarcito i familiari delle 3 vittime. Al momento intanto la zona dell’incidente è circondata dalle forze dell’ordine che stanno aspettando l’arrivo degli artificieri.

“Ho appreso con grande dolore la tragica notizia dell’incidente che è avvenuto a Casalbordino, dove sono decedute almeno tre persone e diversi sono i feriti. Sono vicino alle famiglie di tutte le persone coinvolte e rimango in attesa di capire le cause che hanno provocato l’esplosione”. Cosi il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

“A nome personale dell’intera giunta regionale – prosegue il governatore – porgo le condoglianze per le tre vittime. Lascia sgomenti il precedente di soli tre anni fa, di fronte al quale non possiamo esimerci dal riflettere e chiederci se non siano state adottate tutte le misure previste in un’attività classificata ad alto rischio come questa fabbrica. La risposta, ovviamente, non può che venire dalla magistratura e dall’inchiesta che dovrà appurare le cause, ma comprendo i sentimenti di rabbia, oltre che di dolore, dei lavoratori esposti in tre anni a due tragedie mortali di questa dimensione. Dobbiamo tenere sempre alto il livello di sicurezza sui luoghi di lavoro per evitare che continuino a verificarsi simili incidenti”. ha concluso il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

“Una tragedia di grandi dimensioni, che colpisce tutto l’Abruzzo. Quanto accaduto oggi alla fabbrica Sabino Esplodenti di Casalbordino richiama tragicamente l’attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, ultimamente evidenziato dal ricorrere di gravi sciagure”. È quanto afferma il deputato della Lega, Alberto Bagnai.

“Esprimo il mio cordoglio alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle tre vittime – prosegue Alberto Bagnai. Colpisce che la sciagura sia avvenuta alla vigilia dell’udienza preliminare per un evento analogo che aveva colpito la stessa azienda. Sono in costante contatto con le autorità locali e mi sono messo a disposizione per ogni eventuale necessità. Questo Governo ha posto tra i temi prioritari quello della sicurezza sul lavoro, che richiede un’attenzione particolare in contesti che, come quello oggi colpito, sono esposti a rischi, e per questo continueremo a chiedere ulteriori risorse per formazione, prevenzione e controlli”.

Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, aprendo i lavori dell’Aula del Senato, ha ricordato le tre vittime:

“Dopo quest’altra tragedia che si aggiunge alle tante associarci alle parole del Presidente della Repubblica sulla necessità che tutti, governo, maggioranza, opposizione e qualunque organismo dello Stato facciano di più per contrastare questo stillicidio di morti e di tragedie che colpisce fortemente non solo la nostra umanità, ma la convivenza civile della nostra nazione. In ricordo di queste nuove tre vittime vi invito ai voler effettuare insieme un momento di cordoglio”.

Cordoglio espresso anche dal presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana:

“A nome mio personale e della Camera dei deputati esprimo profondo cordoglio per la tragica morte di tre lavoratori avvenuta oggi in una fabbrica di Casalbordino. Rivolgo alle loro famiglie le più sentite condoglianze. È inaccettabile che chi esca da casa per lavorare non torni più dai propri cari. Di fronte a questo ennesimo dramma, si impone la necessità di uno straordinario sforzo collettivo, a partire dalle istituzioni, sulla sicurezza dei lavoratori”.

“L’incidente mortale di oggi, costato la vita a 3 operai, è avvenuto nello stabilimento della Sabino Esplodenti, azienda dove già nel 2020 ci furono tre vittime. Siamo vicini alle famiglie dei 3 lavoratori, e chiediamo che si faccia rapidamente luce sulla dinamica di questa terribile sciagura, che colpisce tutti noi”. Lo ha dichiarato Giovanni Notaro, Segretario Generale della CISL AbruzzoMolise, commentando l’incidente avvenuto a Casalbordino in provincia di Chieti.

“Dall’inizio dell’anno stiamo registrando in Abruzzo una pericolosa impennata degli incidenti, con troppi casi mortali. È ora di dire basta alle tragedie sul lavoro e dobbiamo fare un ulteriore sforzo sul fronte della sicurezza, per garantire e tutelare i lavoratori. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha denunciato che non stiamo facendo abbastanza per evitare morti sul lavoro: servono più controlli, ispettori, informazione e formazione, investimenti nella prevenzione”.

“E’ una emergenza sociale del Paese e dell’Abruzzo a cui, responsabilmente, dobbiamo dare risposte alle famiglie perché “lavorare non è morire” e le vittime di oggi, ci dimostrano che il problema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è solo una questione legislativa ma culturale ed economica, denuncia il Segretario Generale della CISL AbruzzoMolise Giovanni Notaro.

Sul drammatico incidente è intervenuto anche il segretario del Partito Democratico Daniele Marinelli: “Le informazioni ancora frammentarie che giungono sull’esplosione, con vittime, alla Esplodenti Sabino di Casalbordino destano grande apprensione ed orrore, tanto più che nella stessa azienda tre anni fa un incidente costò la vita a tre operai, e altri incidenti si sono verificati qui negli anni”. Marinelli prosegue: “Siamo vicini alle famiglie delle vittime e auspichiamo che si faccia piena luce sull’accaduto. Di certo si tratta di un altro, terribile monito sulla necessità di un maggiore impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro”. 

“Sono vicino alle famiglie delle vittime dell’esplosione avvenuta questa mattina alla Esplodenti Sabino di Casalbordino in cui hanno perso la vita tre lavoratori. I dati ci dicono che nel primo semestre del 2023 ci sono stati 14 morti sul lavoro in Abruzzo, dato raddoppiato rispetto a quelli del 2022”. Lo ha detto Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, che continua: “Questi dati ci devono far riflettere sulla necessità di una maggiore sicurezza per i lavoratori presenti sul territorio abruzzese e italiano perché ogni morte sul lavoro è una ferita per la nostra società, come ricordato dal nostro Presidente della Repubblica, lavorare non può essere morire.”

“Inaccettabile quello a cui stiamo assistendo. Un’esplosione si sarebbe verificata presso la fabbrica Sabino Esplodenti di Casalbordino, in provincia di Chieti, per cause ancora in corso di accertamenti. Secondo le prime informazioni fornite dal 118 ci sarebbero delle vittime, almeno tre. Bisogna fermare questa strage. Questa notizia è ancora più dolorosa e amara se si pensa che nel 2020, nello stesso stabilimento, persero la vita 3 operai e che l’ultimo infortunio mortale sul lavoro in Abruzzo risale allo scorso febbraio. La sicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale che necessita di interventi tempestivi e radicali. Bisogna rafforzare i controlli, puntando su riforme urgenti come il coordinamento delle banche dati. Ancora più impellente è, però, la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro, sia per le aziende che per i lavoratori stessi.  L’ addestramento e la formazione sulla sicurezza devono essere ampliate a partire dalle scuole secondarie al fine di rafforzare la prevenzione”. Questa è la nota congiunta del Segretario Regionale Abruzzo, Gianna De Amicis, e del Segretario UTL Chieti, Armando Foschi, in merito all’incidente mortale in provincia di Chieti.

“La notizia di un nuovo incidente alla Sabino Esplodenti con tre morti mi riempie di indignazione e rabbia – dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare. Dopo circa un mese dall’esplosione del 21 dicembre 2020 che causò la morte di tre operai io e Augusto De Sanctis presentammo tre corposi esposti alla Procura della Repubblica di Vasto per segnalare una serie di incongruenze sulle autorizzazioni ambientali e sugli adempimenti in materia di sicurezza che hanno contribuito all’apertura di un’inchiesta con il sequestro dell’azienda. E’ pazzesco che con un processo imminente sulla precedente strage sia stata sciaguratamente consentita la riapertura con una procedura semplificata. La Regione Abruzzo ha persino deciso di non assoggettarla alla procedura di VIA fermandosi al mero screening nonostante puntuali osservazioni di associazioni e della stessa Provincia di Chieti in cui si sollevavano pesanti questioni a cui non è stata neanche data risposta”.

“Avevamo già denunciato la colpevole negligenza di tutte le autorità competenti, – continua Acerbo – dalla prefettura al comune, per uno stabilimento che è classificato ad alto rischio sulla base della Direttiva Seveso ma è incredibile che si sia consentito di riprendere l’attività. Per dire, poco fa sono andato a controllare i siti WEB istituzionali di Prefettura e Comune e non sono riuscito a trovare l’obbligatorio Piano di Emergenza Esterno che tutti i cittadini dovrebbero conoscere in caso di criticità. Un documento fondamentale, che la Prefettura deve predisporre, da rinnovare e aggiornare ogni tre anni tanto è importante. Tra l’altro mi pongo una domanda: esiste? Ricordo che anche tre anni fa avevamo riscontrato e segnalato questa assenza. Ci evitino lacrime di coccodrillo e comunicati di cordoglio la giunta, i partiti presenti in Consiglio regionale e i parlamentari abruzzesi che non hanno fatto nulla in questi anni o che magari si sono anche attivati per la riapertura. Politica e istituzioni sono corresponsabili di questa strage”.

“L’incidente e le vittime alla Esplodenti Sabino di Casalbordino ripropongono tragicamente la questione del deficit nel nostro Paese di un livello accettabile di sicurezza nei luoghi di lavoro, per giunta all’indomani del messaggio sul tema del Presidente della Repubblica – questo il commento di Michele Fina, senatore del Partito Democratico. Siamo ormai ad un’inaccettabile mattanza”.

Fina prosegue: “Nell’esprimere la mia vicinanza a chi oggi ha subito un terribile lutto, non si può non osservare come l’azienda in questione sia stata coinvolta in un incidente della medesima gravità, con vittime, solo tre anni fa. Il trattamento delle polveri esplosive è un comparto ad alto rischio che purtroppo in Abruzzo ha prodotto vittime anche negli anni passati e non si può prescindere da una riflessione doverosa e necessaria, che coinvolga tutti gli enti che hanno responsabilità e compiti nella filiera. Cominciando dalle aziende stesse, specialmente quelle che operano in comparti ad alto rischio, affinché i controlli siano efficaci e prioritari, ancor più dove il rischio in termini di vite umane è maggiore, fermo restando il principio di garanzia della sicurezza ovunque. La riflessione va poi estesa alla necessità di investimenti in formazione e attrezzature, che passano da un ruolo più incisivo dello Stato, a partire dalla diffusione di una cultura della sicurezza. E’ questo in definitiva il presupposto di ogni possibile salto di qualità, come ha fatto notare il Presidente Mattarella. E’ da qui che deve passare l’impegno di tutti noi, nei ruoli e nelle posizioni da cui agiamo”.

In un comunicato, il Coordinatore regionale di Azione Under 30 Abruzzo, Dott. Alessio Costanzo Fedele afferma: Ancora una volta un grave incidente sul lavoro ed ancora una volta presso la Esplodenti Sabino S.p.A. di Casalbordino, in provincia di Chieti. La condizione di mancanza di sicurezza per i lavoratori dello stabilimento continua. La recidiva in tragedie di questo genere impone, da una parte, alle autorità competenti una reazione ferma e risolutiva e, dall’altra, alla politica, più precisamente, al legislatore, una profonda riflessione sugli standard legati alla sicurezza sul lavoro ed all’efficacia delle politiche di prevenzione dei rischi, davanti all’ennesima tragedia che non può e non deve rimanere ignorata (la quale si unisce al recente incidente di Brandizzo, in Piemonte, in cui hanno perso la vita cinque operai della Sigifer)“.

Continua Fedele: Già nel 2020 la comunità locale piangeva tre vittime. Ad oggi le vittime sono quantomeno raddoppiate, senza tralasciare i feriti con danni permanenti. Il tutto a processo giudiziario ancora in corso per la tragedia di tre anni fa. Nel 2023 è inaccettabile dover lavorare in condizioni di insicurezza e con un rischio di mortalità così alto come in questo caso“.

“Ci uniamo al dolore delle famiglie coinvolte per la perdita dei loro cari e confidiamo in una reazione risolutiva e definitiva delle autorità”, conclude.

“L’esplosione avvenuta oggi a Casalbordino, a seguito della quale hanno perso la vita più persone, ci lascia sgomenti e rappresenta una nuova profonda ferita per tutto l’Abruzzo – così il capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Francesco Taglieri. Un colpo ancora più duro per la comunità di Casalbordino, già segnata da precedenti incidenti in questo sito. In attesa che le autorità preposte effettuino i dovuti accertamenti sulla dinamica dell’esplosione, è doveroso da parte delle istituzioni aprire un’attenta riflessione sul tema della sicurezza sul posto di lavoro, particolarmente in una regione come l’Abruzzo che ogni anno registra dati sempre più allarmanti. In questo momento di grande dolore intendo esprimere tutta la vicinanza del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle alle famiglie delle vittime e all’intera comunità”.

“Una notizia terribile che colpisce e lascia sgomenti tutti noi, proprio mentre al Senato si discute la mozione unitaria sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Alle famiglie degli operai esprimo sentimenti di cordoglio e vicinanza – questo il commento, affidato ad una nota, della senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo. È arrivato il momento di dire basta: non si può morire di lavoro. Queste morti, come ha ribadito proprio ieri il Presidente della Repubblica Mattarella, “feriscono il nostro animo e feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita”.

“L’incidente di oggi – continua – arriva a pochi giorni di distanza di quello drammatico sui binari di Brandizzo e ricorda tristemente quello di 3 anni fa, nella stessa fabbrica di Casalbordino, in cui persero la vita altri 3 operai”. Anche per questo motivo la senatrice non riesce a nascondere la rabbia per quanto accaduto oggi: “Com’è stato possibile? Cosa è stato fatto in questi anni per la sicurezza di quella fabbrica? Quali provvedimenti sono stati adottati? Per la miseria, stiamo parlando di una fabbrica di esplosivi!”

“Le morti sul lavoro sono una piaga del nostro Paese e in Abruzzo lo sappiamo bene, vista l’impennata registrata negli ultimi mesi sul nostro territorio. Sono necessari controlli stringenti, che devono essere decisamente più incisivi, maggiori tutele e garanzie per chi lavora. È necessaria una nuova cultura del lavoro e della sicurezza. Cosa possiamo dire alle famiglie di questi lavoratori? Cosa possiamo dire alle famiglie di chi esce la mattina per andare al lavoro e non fa più ritorno ai suoi affetti? Nulla, non ci sono parole e in questo momento sarebbero inopportune”.

“Spero che eventuali responsabilità vengano accertate al più presto e che episodi del genere non abbiano più a ripetersi” – conclude la senatrice.

“Apprendo con profonda tristezza la notizia del tragico incidente avvenuto in Abruzzo, in una azienda di Casalbordino che ha causato la perdita di vite umane e feriti” – dichiara il senatore abruzzese di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi. “Lascia sgomenti dover prendere atto di come questa non sia la prima volta che un evento simile si verifichi nella stessa azienda. Le indagini stabiliranno le esatte cause e dinamiche dell’ennesimo drammatico avvenimento che sottolinea l’urgente necessità di affrontare con ancora maggiore determinazione la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro anche con modifiche all’attuale normativa. Queste sono ore di dolore e preoccupazione in cui i nostri pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie”.

“C’è un esercito di lavoratori che esce la mattina e non ha certezza di rientrare a casa. Questo non è più tollerabile, quindi mentre esprimo il mio profondo cordoglio per le vittime dell’ennesimo incidente sul lavoro, oggi a Casalbordino, in aula al Senato insieme ai miei colleghi ho votato a favore di una mozione che va proprio nella direzione di inasprire le normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, prevedere maggiori e più severi controlli – in buona sostanza un passo avanti verso l’aggiornamento del testo unico sulla sicurezza – perché il tema è di quelli che non possono essere più rimandati”. Lo afferma il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris, eletto in Abruzzo.

“Credo sia doveroso che la politica nel suo complesso e le istituzioni a tutti i livelli”, rileva Liris, “facciano proprie le parole del presidente della Repubblica, che solo ieri ha ribadito come lavorare non sia morire. È evidente che quanto stiamo facendo non è abbastanza per cui dovremo ora impegnarci per innalzare il livello di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro del nostro Paese. Nel mio percorso professionale da medico del lavoro ho avuto modo di acquisire le giuste competenze, anche attraverso l’approfondimento del dl 81 del 2008, maturando una certa cultura della sicurezza che mi induce a concentrare particolari sforzi nella direzione di una maggiore sensibilità collettiva”.

“Nei giorni del commento sui dati sugli infortuni sul lavoro ci troviamo a piangere la morte di altri tre lavoratori” – così si esprime Rita Innocenzi, sindacalista Cgil e componente del coordinamento politico del Pd. “Quella di Casalbordino è una ferita che si riapre a tre anni dall’ultima tragedia avvenuta sempre alla Esplodenti Sabino. È tempo di smetterla di parlare di sicurezza sui luoghi di lavoro ripetendo dichiarazioni vuote, basta con gli slogan e cambiamo davvero le cose. E per favore, non chiamatele più morti bianche, perché sono rosse di sangue e dietro ognuna di esse ci sono sempre delle responsabilità”.

“Un’altra tragedia di cui si occuperanno le autorità preposte, ma è impossibile trattenere rabbia e dolore per altre tre vittime strappate alle vita ed alle loro famiglie. Siamo vicini alle famiglie, agli amici ed ai colleghi, alle comunità coinvolte. Non si può morire così, non si può morire al lavoro . Sulla sicurezza dei lavoratori siamo in emergenza nazionale da troppo tempo” Così in una nota il coordinatore regionale di Italia Viva Camillo D’Alessandro.

“Ci troviamo a commentare con profondo dolore l’ennesima tragedia sul lavoro – dichiara il segretario generale della Cgil Chieti Franco Spina – tre operai hanno trovato la morte, tre lavoratori che non torneranno mai più dai loro cari. Si continua a morire di lavoro, è inaccettabile, inconcepibile. Fermo restando che saranno le indagini delle autorità competenti a chiarire le modalità dell’accaduto, la Cgil Chieti, ribadisce con fermezza ed ancora una volta, la necessità di porre in campo tutte le azioni utili per arrivare al rischio zero infortuni”.

“Non parliamo soltanto di investimenti economici, certo quanto mai necessari, parliamo anche di cultura della sicurezza che significa formazione continua. Bisogna infine intensificare i controlli per quei settori e quelle aziende che, per loro natura, hanno un più elevato rischio o che abbiano avuto in  passato, eventi infortunistici di rilievo. Occorre passare dalle mere buone intenzioni ad azioni efficaci e interventi coordinati dalle Istituzioni”.

“La Cgil Chieti è vicina alle famiglie, a loro va tutta la nostra solidarietà”, conclude.

“È assurdo che uno stabilimento industriale catalogato ‘ad alto rischio’ secondo la Direttiva Europea Seveso (e dunque soggetto a severi controlli da parte delle istituzioni) possa registrare due incidenti mortali plurimi in meno di tre anni di distanza l’uno dall’altro e dopo che sul primo incidente sono state ipotizzate accuse di omicidio colposo plurimo aggravato perché commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. In attesa che si chiariscano dinamica e cause dell’episodio odierno, l’auspicio è che vengano subito accertate le responsabilità di questa ennesima strage che si poteva e si doveva evitare”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, a proposito dell’incidente.

“Incredibile ma vero, è accaduto di nuovo! L’esplosione alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, che ha causato 3 morti, sembra un film horror già visto, nel 2020, in un’altra deflagrazione, avevano perso la vita altrettanti lavoratori e nel passato vi erano state altre situazioni simili con morti e feriti gravi. Si era detto mai più invece ci risiamo. I lavoratori pagano con la vita un sistema di controlli che non funziona, che non previene e che non punisce chi manda al massacro i lavoratori”, questo il duro commento del Coordinamento USB Lavoro Privato Abruzzo e Molise.

“Non dimentichiamo che un altro lavoratore di un’azienda dello stesso settore, nel teramano, ha perso la vita nel mese di febbraio e che la conta dei morti in Abruzzo aumenta di anno in anno. Ribadiamo che la politica deve intervenire e crediamo, come abbiamo proposto a tutti i gruppi consiliari regionali il 4 dicembre dello scorso anno in occasione dello sciopero generale, che è necessario potenziare gli organici degli enti di controllo delle ASL e attuare una loro riforma profonda per non lasciare scampo a chi non rispetta le regole”.

“Alle aziende che violano le leggi sulla sicurezza – prosegue il sindacato – va sospesa l’attività e prevedere dei controlli stringenti periodici: meglio lavoratori cassintegrati che morti. Ribadiamo con forza che bisogna introdurre un reato specifico nella legislazione: il reato di omicidio sul lavoro. La politica piange e fotte, come si dice a Napoli, ma sulla sicurezza non fa nulla, per questi motivi, USB e Rete Iside, hanno lanciato la campagna di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare che istituisce questo reato e per mettere il Parlamento Italiano di fronte alle proprie gravi responsabilità”.

“Basta con le interviste mediatiche piene di costernazione da parte dei politici, non più credibili, e basta anche con le finte rimostranze di CGIL, CISL e UIL. Quanti morti servono per comprendere che bisogna intervenire in modo radicale? Quanto sangue deve scorrere per comprendere che gli attuali strumenti non bastano a fermare la sequela di morti ammazzati sul lavoro? Chiederemo formalmente al Prefetto di Chieti e alle altre Prefetture una convocazione immediata e l’istituzione di una commissione permanente sulla sicurezza che abbia interlocuzioni con la politica che ha il dovere di agire di fronte a questa mattanza. Se i lavoratori muoiono – concludono – il minimo è che i responsabili vadano in galera”.

Non mancano gli interrogativi sul corretto funzionamento degli impianti di una fabbrica che non è nuova ad incidenti del genere.

Davanti a questa ennesima tragedia che ha coinvolto i lavoratori della Sabino Esplodenti dopo quella del dicembre 2020, dopo i tanti esposti e osservazioni da noi depositati e al di là di tutte le indagini che disporrà la Magistratura e delle relative eventuali responsabilità che dovessero emergere, ci viene spontaneo intanto riproporre quelle domande che in questi anni avevamo – inutilmente – posto agli enti che dovrebbero valutare e controllare il corretto funzionamento degli impianti a rischio di incidente rilevante“, scrive in una nota il Forum H2O Abruzzo.

“In primis, al Comitato Valutazione di Impatto Ambientale regionale che con una decisione a nostro avviso sconcertante ritenne nel 2021 – per un impianto ove c’erano appena stati tre morti e con un indagine in corso per scorretta gestione dei rifiuti – di escluderlo dalla più approfondita procedura di Valutazione di Impatto Ambientale fermandosi al mero screening preliminare. Tutto ciò nonostante precise e puntuali osservazioni della S.O.A. – che meriterebbero oggi una lettura approfondita – e una nota della stessa Provincia di Chieti in cui testualmente si affermava che “non emerge un’indagine di qualità ambientale che evidenzi la compatibilità dell’attività con lo stato del suolo, sottosuolo e acque sotterranee.” La SOA, oltre a presentare foto aeree inequivocabili sui cambiamenti avvenuti negli anni nell’azienda senza che venisse attuata per tempo la V.I.A. (tanto da richiedere, ad avviso dell’associazione, di trattare la questione come una V.I.A. “in sanatoria” e postuma, con le relative sanzioni), ricordava al Comitato tutti gli obblighi sulla direttiva Seveso proprio sugli incidenti rilevanti, che per legge devono essere assolutamente integrati nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”.

“Al punto 3 delle osservazioni l’associazione scriveva testualmente “3)Piano Emergenza Esterno (D.lgs.105/2015) Il documento non viene citato. Esiste?” “.

“Al punto 10 scriveva “Coordinamento con la Direttiva Seveso ter. Ricordiamo che il D.lgs.105/2015 prevede uno strettissimo coordinamento tra le attività istruttorie/autorizzatorie/di monitoraggio e quelle di V.I.A. con continuo interscambio di informazioni. In tal senso, dalla documentazione depositata non si evince in quali delle forme previste della legge sia stato attuato nel concreto questo coordinamento, anche ai fini della partecipazione del pubblico e della trasparenza (principi cardine anche del D.lgs.105/2015). Ad esempio, sarebbe utile ai fini delle osservazioni e delle valutazioni poter consultare i verbali del CTR, dei sopralluoghi, delle esercitazioni ecc. Valutazioni e domande rimaste senza puntuale risposta e che oggi riproponiamo”, proseguono.

“Tra l’altro nei tre esposti sull’incidente del 2020 avevamo già sollevato quelle che a noi apparivano come evidenti incongruenze proprio sulle questioni attinenti la V.I.A. emerse fino ad allora. Non sappiamo come e se sono state approfondite in sede di indagini da parte della Procura di Vasto. Alla Prefettura di Chieti e al Comune di Casalbordino vorremmo chiedere qualche notizia sul Piano di Emergenza Esterno, documento centrale nella gestione dei rischi in caso di incidente. E’ talmente importante che deve essere predisposto dalla Prefettura di Chieti con la partecipazione obbligatoria dei cittadini e aggiornato ogni tre anni per legge. Ovviamente una volta approvato deve avere massima diffusione. Abbiamo cercato nuovamente sui siti istituzionali di prefettura e comune e sui motori di ricerca senza esito. Non ci sono avvisi sull’avvio del procedimento né ci pare pubblicato. Esiste?  Al CTR che diede l’ok al riavvio dell’impianto dopo l’incidente del 2020, vorremmo chiedere come ha verificato l’attuazione di tutti questi obblighi certo non secondari. Attendiamo risposte, possibilmente con documenti e link”.

“Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per quanto avvenuto”, conclude H2O.