14 Settembre 2023 - 11:48:28
di Martina Colabianchi
“Non sono soddisfatto della risposta del governo. Si parla del sito produttivo più importante della regione Abruzzo, di uno dei principali nel comparto automotive di tutto il Paese, ma abbiamo ascoltato solo riflessioni di carattere generico“.
Così il senatore del Partito Democratico Michele Fina replicando, in Aula, a Fausta Bergamotto, sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy. Bergamotto ha fornito la risposta all’interrogazione di Fina sulla ex Sevel di Atessa, nella quale si chiedevano delucidazioni sulla situazione dello stabilimento e sulle eventuali iniziative del governo per sostenerlo. Lo stabilimento è, infatti, di fondamentale importanza per il territorio abruzzese così come, in generale, tutto il settore dell’automotive per il sistema produttivo nazionale e regionale.
L’ex Sevel di Atessa, oggi Stellantis Europe Spa Atessa, è stata interessata negli ultimi anni da numerose problematiche riguardanti la precarietà di lavoratori e lavoratrici, la concorrenza con altri stabilimenti dello stesso settore ma altamente automatizzati e rallentamenti nella produzione.
Il sottosegretario Bergamotto, nel suo intervento in Aula, ha sottolineato come “l’azione del Governo sin dal relativo insediamento è andata, e prosegue tuttora, nella direzione sollecitata dai senatori interroganti, in una prospettiva tuttavia complessiva, che intende fronteggiare le evidenti problematiche, ma anche valorizzare le opportunità dell’intero comparto automotive italiano“.
“Il Mimit ha promosso un confronto continuo, dinamico e costruttivo con gli stakeholder del comparto automotive e con le altre amministrazioni competenti, che ha condotto anche all’apertura di un tavolo dedicato, muovendosi nella convinzione della relativa rilevanza strategica per il tessuto industriale del Paese, ma anche della necessità di un rilancio della produzione italiana che negli ultimi anni ha conosciuto una costante contrazione e che ora deve affrontare le sfide industriali e ambientali poste da un contesto europeo e internazionale in piena evoluzione. In primo luogo, è stato recuperato rispetto al passato un dialogo costante e positivo con Stellantis. Si sta analizzando la situazione, stabilimento per stabilimento, valutando le prospettive e le migliori soluzioni possibili. In particolare, il confronto riguarda il piano industriale dell’azienda in Italia e all’estero e i temi dello sviluppo, del rilancio e della salvaguardia dei livelli occupazionali“.
“Il confronto intrapreso porterà a un piano di lavoro condiviso al fine di migliorare la competitività e la produttività del settore automotive – ha proseguito il sottosegretario. Con riferimento alla Sevel di Atessa, Sellantis ha confermato il ruolo di leadership dell’azienda nella businnes unit dei veicoli commerciali con la piattaforma di Ducati, ampliando la produzione con il brand Opel e con l’accordo per la produzione di veicoli commerciali Toyota“.
“Avrei preferito ascoltare numeri chiari, – afferma, in risposta, Fina – parliamo di un sito produttivo che aveva seimila lavoratori e che in poco tempo ne ha persi mille, che è passato a produrre 250mila furgoni da 350mila, che sta incentivando le lavoratrici e i lavoratori all’esodo. Non se ne capisce la prospettiva se non la scelta di delocalizzare pur a fronte di aiuti e incentivi pubblici. Sono le conseguenze di un mercato gestito senza pianificazione e vincoli: si arriva a far collassare un territorio, visto che va anche tenuto conto delle altre migliaia di posti di lavoro, dell’indotto. Occorre una politica industriale, non va bene farsi portare in giro, ascoltando promesse di investimenti che poi non si verificano. C’è bisogno di riflettere sulla strategia del Paese in questo settore, definendo cosa accade con trasparenza e con chiarezza. Senza la schiena dritta nelle relazioni con il management vedremo solo numeri senza esito e impegni disattesi“.
Aprendo il suo intervento, Fina ha ricordato le tre vittime di ieri e le altre tre vittime del 2020 alla Esplodenti Sabino di Casalbordino: “Ieri Fernando Di Nella, Gianluca De Santis, Giulio Romano; tre anni fa Carlo Spinelli, Paolo Pepe, Nicola Colameo. Proprio oggi inizia il processo sull’incidente di tre anni fa. Oltre al danno sono stati beffati la giustizia, il Presidente della Repubblica che ha preso una posizione forte sulla sicurezza sul lavoro e un luogo come questo, il Parlamento, nel quale si dovrebbero stabilire le regole. Ad esempio la regola che si lavora per vivere, non per morire. Perché si fa fatica a dire che morire è un’eccezione, se un’azienda sequestrata dopo tre morti viene riaperta con procedura semplificata. Servono formazione e cultura della sicurezza perché questi accadimenti uccidono persone ma con esse anche la credibilità delle istituzioni“.