14 Settembre 2023 - 12:11:51

di Martina Colabianchi

Sarebbe stata una granata d’artiglieria a provocare l’incidente di ieri alla Esplodenti Sabino di Casalbordino. Ancora non ci sono certezze sulla esatta dinamica dell’incidente e sulle responsabilità, mentre oggi a Vasto inizia la prima udienza, davanti al Gup Anna Rosa Capuozzo, per la tragedia del dicembre 2020 quando nella stessa azienda un’altra deflagrazione provocò tre morti.

Una granata, quindi, e i legali della Esplodenti spiegano lo sconcerto dell’azienda di fronte a questo nuovo tragico incidente. C’era Fernando Di Nella sull’ordigno, che viene descritto con un artificiere esperto in demilitarizzazioni che da decenni compiva le stesse operazioni: saranno le indagini a spiegare se in questo caso si sia trattato di spoletta difettosa o di errore umano, ma si sottolineano le stringenti regole di sicurezze messe in campo con le prescrizioni post 2020, le numerose ispezioni e tutti i collaudi operati al termine dei nuovi lavori, costati circa un milione di euro.

Ad aggiungersi alla narrazione dei fatti è la testimonianza di uno degli addetti al servizio funerario, si tratta di un molisano intervenuto in nottata nello stabilimento di Casalbordino della Sabino Esplodenti per il recupero delle salme. “Sono arrivato sul posto ed il corpo di De Santis è stato trovato sbalzato fuori dal magazzino. L’altra vittima è stata trovata nel magazzino, sulla postazione di lavoro dove disinnescavano gli ordigni mentre il terzo operaio non si è trovato”.

Un suo collega abruzzese invece non è riuscito ad effettuare l’intervento di recupero per la drammaticità dell’accaduto. “E’ stato un compito difficile per noi che abbiamo operato sul posto – ha spiegato – e anche per la Polizia scientifica. I due corpi ritrovati sono stati trasferiti nella medicina legale di Chieti dove sono a disposizione della magistratura in attesa della decisione sull’autopsia o meno