18 Settembre 2023 - 19:25:28

di Martina Colabianchi

È andata deserta la seduta dell’ultimo Consiglio comunale quando, sul momento di votare l’ultimo ordine del giorno e cioè la mozione sulla condanna della pratica del cosiddetto “utero in affitto” (Leonardo Scimia, Fdi, e altri), è stata rilevata la presenza di 15 consiglieri, insufficienti per garantire la prosecuzione della seduta.

L’utero in affitto costituisce una forte questione morale per la destra al governo, tanto da aver portato all’approvazione della Camera di un disegno di legge che prevede di rendere la maternità surrogata un reato universale impedendo, di fatto, alle coppie che volessero ricorrere a questa pratica (in Italia vietata), di recarsi all’estero per poterlo fare. La questione è certamente complessa, ma ciò che spesse volte le opposizioni hanno rimproverato ai partiti di governo è il fatto di renderla una mera questione ideologica, ignorando la storia personale degli individui, e di anteporre un tema a parer loro di secondaria importanza a questioni più dirimenti per il Paese.

L’uscita in massa delle minoranze in Consiglio comunale oggi, probabilmente, voleva comunicare proprio questo.

Le opposizioni di centrosinistra, sempre pronte a discutere argomenti di qualsivoglia natura, anche quelli meno pertinenti alle attività del Consiglio comunale, su un tema centrale come l’utero in affitto – tra le questioni più pressanti poste all’attenzione dell’etica e del diritto – preferiscono la fuga al confronto approvando implicitamente una pratica che la Corte di Cassazione ha bollato come ‘offensiva per la dignità della donna’ ridotta al ruolo di ‘incubatrice meccanica’ spesso sfruttando lo stato del bisogno di colei che ‘presta’ l’utero“. 

Così, in una nota, il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia.

“Non stupisce un Pd che ormai è assoggettato alla deriva estremista della Schlein, che si è detta personalmente favorevole alla gestazione per altri, tanto da suscitare il dissenso delle donne contrarie alla pratica, quanto – puntualizza il coordinamento di Fdi – i cosiddetti moderati di Azione e del Passo Possibile che si accodano alle posizioni del Pd concorrendo a far mancare il numero legale proprio quando si trattava di votare contro una pratica che, oltre ad alimentare un mercato degradante umiliando la dignità della donna e a mercificare i bambini non tutelati nei loro diritti, è illegale e incostituzionale”.

Evidentemente donne e bambini assoggettati a questa vera e propria tratta di essere umani vengono dopo le esigenze di parte“, conclude il coordinamento di Fdi.