Forum H2O: Nuova centrale Enel del Pnalm. In 200 da Molise e Abruzzo all’assemblea di Pizzone, continua la mobilitazione, verso nascita coordinamento

18 Settembre 2023 - 18:43:41

Erano oltre 200 le persone presenti all’assemblea pubblica del 17
settembre a Pizzone, indetta con l’obiettivo di informare la popolazione
circa il progetto PIZZONE II presentato da ENEL e finalizzato a
costruire una mega centrale idroelettrica (300MW) con opere nel Parco
Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nelle aree limitrofe.

Si sono susseguiti 25 interventi di partecipanti molisani e abruzzesi
che hanno affermato con forza il proprio dissenso nei confronti del
progetto, ribadendo che nessun impianto sarà realizzato senza prima
interpellare ed informare adeguatamente gli
abitanti del territorio.

Il PNALM, intervenuto per voce dell’avvocato Alessandro Aceto, è stato
il primo a prendere parola ribadendo la propria ferma opposizione
all’opera, appellandosi all’inosservanza dei dettami della Legge 394/91
sulla conservazione delle Aree Protette.

A seguire sono intervenuti i rappresentanti delle amministrazioni
comunali del territorio che hanno esposto le proprie valutazioni nel
merito, scusandosi con la cittadinanza per non aver adeguatamente e
prontamente informato, e dicendosi – ad esclusione del comune di Pizzone
– disposti a supportare la popolazione nei futuri percorsi di
mobilitazione.

Tra le amministrazioni interessate dal progetto, si registra la sola
assenza del comune di Castel San Vincenzo, insieme ai rappresentanti
delle province di Isernia e L’Aquila e delle relative regioni.

Ferma contrarietà è stata invece manifestata dai sindaci di Alfedena,
Colli a Volturno e Rocchetta al Volturno. Quest’ultimo, impossibilitato
a presenziare, ha fatto pervenire un messaggio che è stato letto
pubblicamente dagli organizzatori: «Il nostro territorio – scrive il
sindaco Teodoro
Santilli – è già stato penalizzato molto dalle opere e dalle derivazioni
dei corsi d’acqua a scopo idroelettrico. […] L’amministrazione di
Rocchetta a Volturno, oltre ad aver depositato nei tempi previsti le
dovute osservazioni, esprime totale contrarietà al progetto. E seguirà
tutte le strade possibili per impedirne la realizzazione».

Numerose poi le associazioni e gli abitanti che hanno preso parola.
Nessuno, è bene evidenziare, ha espresso pubblicamente un parere
favorevole all’opera. Si è riportata l’attenzione sugli ingenti impatti
che tutto
l’impianto (con chilometri di condotte sotterranee, cavi e tralicci e
opere in cemento semi permanenti) avrà sull’equilibrio ecosistemico
dell’area, sul conseguente dissesto idrogeologico, sull’attacco alle
comunità floro-faunistiche dell’area, sulla distruzione del tessuto
economico e la sua vocazione turistica in via di affermazione.

L’opera, inoltre, sancirà definitivamente la fine di molti paesi
montani, già aggrediti dallo
spopolamento e dall’impoverimento del tessuto socioculturale dell’area.

La recente sospensione del progetto annunciato da ENEL – ha ribadito
coralmente l’assemblea – non può
suscitare un sospiro di sollievo. Tutt’altro! Impone invece di
intensificare l’attenzione e gli sforzi e di costituire un coordinamento
permanente che si faccia presidio vigile in contrasto a questo e a tutti
i tentativi di
speculazione e sfruttamento del territorio che si proporranno negli anni
a seguire.

Un coordinamento è in fase di costruzione e si rimanda ad un’imminente
assemblea pubblica per pianificare insieme i prossimi passi. Il percorso
di lotta sarà lungo e difficile. Ci vorrà coesione e unione tra
amministrazioni, enti, associazioni e singoli cittadini per fermare
definitivamente l’opera e prendersi in carico il benessere ambientale e
sociale di tutto il territorio!