Il WWF Molise e WWF Abruzzo bocciano la centrale idroelettrica Pizzone II proposta da Enel

20 Settembre 2023 - 16:41:30

Enel Produzione Spa intende realizzare una mega centrale idroelettrica
da 300 MW denominata Pizzone II, che per essere un impianto di
generazione e pompaggio trasformerà gli attuali laghi di Montagna
Spaccata e Castel San Vincenzo in bacini di pompaggio.

Il progetto prevede il ripompaggio in 8 ore di 2.200.000 m3 di acqua dal
lago di Castel San Vincenzo a quello di Montagna Spaccata (con
abbassamento quotidiano del livello tra i 5 e i 20 mt) con la
realizzazione di due nuove gallerie e condotte forzate della lunghezza
di vari Km, centrali in caverna, pozzi piezometrici, opere di presa e
restituzione, e vari manufatti esterni a servizio dell’impianto, strade
di accesso, piazzali.

Le aree di progetto ricadono in buona parte all’interno del Parco
Nazionale Abruzzo- Lazio e Molise, in zone molto sensibili sia dal punto
di vista idrogeologico sia dal punto vista sismico (Pizzone si trova in
zona sismica 1- rischio più elevato); le nuove vie d’acqua interrate
interferiscono con i reticoli e corpi idrici/falde sotterranei e
purtroppo le interferenze e gli impatti sono rinviati a studi da
eseguirsi con il progetto esecutivo o addirittura in fase di esecuzione
e dunque successivamente alla procedura di V.I.A..

L’Enel prevede la realizzazione dell’opera nell’arco di circa 6 anni (se
si lavorerà in parallelo con varie squadre) con il taglio di 113.200 mq
di bosco, la movimentazione di 975.000 mc di terre e rocce da scavo
verso un piazzale dedicato ove saranno realizzati un impianto di
frantumazione e un impianto di betonaggio.

Trattasi di un impianto complesso e costoso (circa 700 milioni di €),
enorme.

Seppur debba darsi atto che una centrale idroelettrica possa offrire un
valido contributo alla transizione energetica poiché produce energia
sfruttando una fonte pulita e rinnovabile (nonostante il grande consumo
di energia per il pompaggio, pari o addirittura superiore a quella
prodotta), nel cruciale momento storico che viviamo, caratterizzato da
cambiamenti climatici che inducono ad agire in fretta per l’abbandono
delle fonti fossili, TUTTAVIA l’impianto proposto da Enel sacrifica
interessi altrettanto primari e di valore costituzionale, quali la
protezione e salvaguardia degli ambienti naturali e paesaggistici, avrà
un impatto significativo sulla fauna ittica e terrestre, tra cui l’orso,
simbolo del Parco, viola tutte le norme varate a protezione del Parco,
il primo costituito in Italia, costituisce un rischio per le falde
acquifere, determinerà la fine dell’economia che si è creata intorno ai
due bacini e interromperà per sempre la fruibilità turistica di questo
territorio.

La produzione di energia da fonte rinnovabile non può essere lo scudo
per giustificare tutti questi irreparabili svantaggi.

Non crediamo che la centrale idroelettrica possa essere l’unico tipo di
impianto proponibile, anzi tanti progetti possono essere realizzati con
i circa 700 milioni di € preventivati per la sua costruzione.

Nel bilanciamento di interessi, la bilancia dovrà pendere sul lato
dell’ambiente e del territorio.