27 Settembre 2023 - 10:36:37
di Tommaso Cotellessa
Domani, 28 settembre, nella “Giornata internazionale per l’aborto sicuro” il collettivo Fuori Genere aderisce alla mobilitazione nazionale organizzata dalla rete Non Una di Meno volta a rivendicare il diritto all’aborto libero sicuro e gratuito.
Per questo motivo nel pomeriggio di giovedì 28 settembre alle ore 17.30 il collettivo ha organizzato un presidio nella rotonda antistante l’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Sarà l’occasione per tornare a portare in piazza lo storico grido “Il corpo è mio e decido io” e per continuare a rendere viva una pratica quotidiana di lotta e autodeterminazione.
Di seguito la nota del collettivo, nella quale vengono illustrate le motivazioni della mobilitazione:
“Mai come in questo momento il diritto all’aborto è messo in discussione.
La presidente del consiglio e il governo dicono di non voler toccare la Legge 194 ma a più di 40 anni dalla sua introduzione , il diritto all’aborto è quotidianamente negato, anche sul nostro territorio: attraverso l obiezione di coscienza e i cronici tagli al sistema sanitario nazionale viene imposta ancora oggi a troppe donne e ad altre soggettività una maternità non scelta e non voluta, carica di stigma sociale e solitudine, in nome di politiche reazionarie “Dio patria e famiglia”.
Ribadiamo il nostro no ad un sistema sanitario che non ci riconosce e che non riconosce il nostro diritto all’autodeterminazione!
Vogliamo scegliere noi se essere madri o se essere donne e persone libere di usufruire dell’interruzione volontaria di gravidanza, senza per questo dover farne un calvario o una cicatrice emotiva profonda.
La presenza, capillare, di medici e personale sanitario obiettore (oltre l’80% in Abruzzo), l’ingerenza violenta e oppressiva di organizzazioni confessionali e antiscelta nei luoghi decisionali della politica e la cronica mancanza di strutture che praticano aborti rendono l’accesso a questo diritto una corsa ad ostacoli che spesso obbliga a spostarsi in un’altra città.
Ancora una volta saremo in piazza per ribadire che i nostri corpi non sono proprietà di nessuno: siamo stanche di essere considerate incubatrici al servizio di una politica dalla chiara matrice fascista, la cui priorità è il controllo sui corpi delle donne e delle persone con utero che una volta incinte vengono abbandonate dallo stato alla solitudine dell’accudimento, alla violenza ostetrica e ad una medicina modellata sul maschio bianco cis che non tiene conto delle differenze di genere.Ribadiamo ancora una volta che vogliamo un libero accesso all’aborto, alla contraccezione gratuita e ad un’assistenza sanitaria pubblica e gratuita che tenga conto delle soggettività coinvolte e che si preda realmente cura della persona!
Inoltre, ad oggi all’Aquila, come in molte strutture sanitarie d’Italia, non è possibile avere accesso a dati sull’interruzione volontaria di gravidanza aperti, chiari e aggiornati come un sano stato di diritto richiederebbe.
Contro governo, fascisti, pro vita e Chiesa che mirano ad annientare la libera scelta e il consenso su maternità, aborto, genitorialità, sessualità, desiderio,
Vogliamo molto più di 194, più consultori pubblici e un aborto libero e sicuro per tuttɜ!