28 Settembre 2023 - 17:33:43

di Tommaso Cotellessa

Nella mattinata di oggi, 28 settembre, a L’Aquila, è tornato a riunirsi il Consiglio Regionale all’interno del Palazzo dell’Emiciclo.

L’Assise regionale ha aperto i lavori della seduta osservando un minuto di silenzio in memoria del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Successivamente, sono stati discussi i seguenti documenti politici: interpellanza a firma del consigliere Pietrucci recante “Criticità emerse ed azioni di contrasto Rems di Barete“; interpellanza a firma del consigliere Stella recante “Chiarimenti in merito alla soppressione di cani all’interno del Canile sanitario di Città Sant’Angelo; interpellanza a firma del consigliere Blasioli recante “Canile Sanitario di Città Sant’Angelo“; interpellanza a firma del consigliere Paolucci recante “Rete di emergenza urgenza nelle aree interne della provincia di Chieti“. L’Assemblea legislativa ha poi proceduto alla convalida della consigliera Federica Rompicapo. La seduta del Consiglio regionale è stata poi sospesa per permettere alla Conferenza dei Capigruppo e all’assessore regionale Verì di incontrare una delegazione degli Oss precari della Asl di Chieti.

Alla ripresa dei lavori, è stata rinviata la discussione sulla proposta di istituzione di una Commissione speciale sul fenomeno della denatalità in Abruzzo per studiare il fenomeno su tutto il territorio regionale. Voto favorevole alla proroga, fino alla fine della legislatura, della durata della Commissione speciale per l’attuazione e le modifiche allo Statuto, richiesta dal presidente Umberto D’Annuntiis.

Il Consiglio regionale, con il voto favorevole della maggioranza, ha approvato il progetto di legge “Norme in materia di superamento delle Comunità Montane e disciplina dell’esercizio associato delle funzioni nei Comuni Montani”. Si tratta di un intervento di riordino istituzionale dei territori montani e delle aree interne con un approccio normativo che disciplini il superamento delle ex Comunità montane e contempli lo svolgimento dell’esercizio associato di funzioni nei Comuni montani. L’obiettivo è porre termine alla gestione commissariale delle ex Comunità montane e insediare organi di governo pienamente legittimati e rappresentativi del territorio, dare corpo all’esigenza di mantenere e non disperdere il legame associativo tra i comuni, succedere all’esperienza, ormai esaurita, delle comunità montane sopperendo all’inadeguatezza organizzativa dei piccoli comuni in modo da incentivare anche lo svolgimento delle funzioni associate, evitare la frammentazione e la dismissione del patrimonio mobiliare e immobiliare. Il testo delinea la trasformazione di diritto delle ex Comunità montane in Unioni montane con il trasferimento a queste di tutti i rapporti giuridici, attivi e passivi, nonché patrimoniali. I commissari straordinari nella prima fase provvederanno alla convocazione dell’assemblea dei sindaci per l’approvazione dello statuto provvisorio. E’ prevista la possibilità per gli enti comunali di recedere dall’Unione sia “ad origine” in seguito alla mancata approvazione dello statuto provvisorio sia in un momento successivo in corso di vita dell’Unione. Prevista la concessione di un contributo annuo per il finanziamento delle spese correnti ripartito in base ai seguenti requisiti: estensione del territorio montano; numero delle funzioni comunali esercitate in forma associata; numero dei Comuni dell’Unione montana; popolazione dell’Unione; indice di spopolamento. Lo stanziamento previsto per l’applicazione delle disposizioni presenti nel testo di legge è pari a 830 mila euro per il 2023, 1.330.000 per il 2024 e 2.050.00 per il 2025.

Voto favorevole ai progetti di legge per il riconoscimento di debiti fuori bilancio: in favore del Comune di Trasacco, per l’intervento denominato “Riqualificazione del campo sportivo comunale” (Pagamento saldo per € 52.443,35); in favore del Comune di L’Aquila per l’ intervento denominato “riqualificazione del circolo tennis Peppe Verna” (€ 192.960,66); in favore del Comune di Pescara per l’intervento denominato “Realizzazione dello Skate Park nella Città di Pescara” (€ 7.667,58). Approvato un emendamento per il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio relativo all’accordo bonario della Regione con la società Di Fonzo a titolo di conguagli a saldo sui contributi per il Trasporto pubblico locale dal 2004 al 2014. L’intervento si è reso necessario per arrivare a una definizione bonaria delle tre vertenze attualmente in essere (€ 1.063.693). Approvato anche un emendamento che prevede una correzione alla legge “Interventi in favore della famiglie che hanno all’interno del proprio nucleo familiare un componente affetto da patologia oncologica o sottoposto a trapianto” che di fatto elimina la necessità dell’autorizzazione delle Asl per gli accompagnatori dei malati stessi.

Per il provvedimento amministrativo “Piano regionale di coordinamento per il rilascio delle autorizzazioni alla realizzazione dei Templi crematori” richiesto un ulteriore esame da parte della Commissione competente; infine, voto favorevole al provvedimento amministrativo “Approvazione conto consuntivo rendiconto generale esercizio finanziario 2022 dell’Agenzia regionale di Protezione Civile“.

A termine della seduta alcuni Consiglieri si sono espressi sugli esiti delle votazioni operate nel corso della seduta

Sull’approvazione della Legge sulle Unioni Montane il primo ad intervenire è stato Americo Di Benedetto, quale scrive in una nota:

 “Sono soddisfatto del risultato raggiunto con l’approvazione del progetto di legge per il superamento delle Comunità montane. Abbiamo creato le condizioni per porre finalmente fine alla fase commissariale che va avanti da quasi 10 anni e ridare voce e forza ai territori. Con il provvedimento approvato, infatti, le Comunità montane ancora in liquidazione si potranno trasformare in Unioni ovvero in una libera forma associativa tra i Comuni che torneranno ad avere uno strumento per gestire insieme ogni funzione. Anche se il percorso per arrivare ad una disciplina organica di valorizzazione delle aree montane è ancoro lungo, penso che sia stato fatto un grande passo in avanti. Tutti hanno dato un contributo importante alla discussione, evidenziando i limiti del testo proposto dalla Giunta regionale e formulando proposte di modifica. Per questo”, ha affermato il Consigliere Di Benedetto, “ho presentato alcuni emendamenti ed un subemendamento con il quale è stato possibile superare la condizione che si voleva imporre agli enti nella stipula delle convenzioni”.

Sullo stesso tema è intervenuto il Capogruppo leghista Vincenzo D’Incecco, il quale ha dichiarato:

“Approvato il progetto di legge per riorganizzare le comunità montane, che negli ultimi 10 anni sono state gestite da commissari e regionali, e dar vita all’unione dei comuni. Questo intervento potrà garantire benefici alle aree interne oggetto di interesse preponderante di questa amministrazione e dunque della Lega.Ringrazio il presidente della prima commissione, Fabrizio Montepara, che è riuscito a far sintesi tra un lacunoso quadro legislativo nazionale portando all’attenzione del consiglio un testo pragmatico. Oggi, grazie ad un’obiettiva coesione che ha cercato questa amministrazione, si apre una stagione nuova mettendo la parola fine a dieci anni di commissariamenti che probabilmente non hanno fatto il bene dell’unione delle unità montane”. Conclude D’Incecco 

Abbiamo colmato un lungo ritardo legislativo, ma oggi con l’unione dei comuni le aree interne potranno godere di maggiori servizi e fondi speciali ad hoc per migliorare le attività amministrative e di tutela ambientale – dichiara invece il presidente della prima commissione, il leghista Montepara -. Affinché il consiglio potesse legiferare una legge più condivisa possibile per riordinare in maniera definitiva la trasformazione delle comunità montane in Unione dei comuni ho coinvolto tutti i vari protagonisti di questa riforma. Adesso la palla passa ai singoli comuni dell’area che dovranno decidere se entrare a far parte dell’unione, che non è obbligatorio ma laddove l’ente decida di non farne parte si preclude la partecipazione alle varie attività e anche ai contributi economici che l’unione dei comuni andrà a prendere. Ringrazio i commissari che, a titolo gratuito, si sono dedicati nel tempo per l’amministrazione del territorio, l’assessore regionale al ramo, Pietro Quaresimale, il Dipartimento degli Enti locali in particolar modo il dott. Forese, e il capo della mia segreteria Mariapaola Lupo”. Conclude Montepara

Anche il Capogruppo di FDI Massimo Verrecchia ha inviato una nota sull’approvazione della legge:

Il progetto di legge 274/2022 approvato oggi dal Consiglio regionale, che permette il superamento delle ormai ex Comunità Montane, è un provvedimento di buon senso ed utile nell’ottica di restituire reale protagonismo ai territori. La misura, di iniziativa della Giunta regionale, prevede il riordino delle aree interne abruzzesi e dei territori montani attraverso un criterio normativo che sancisce l’esercizio associato di funzioni nei comuni montani, attribuendo di fatto maggiore forza istituzionale. Esprimo soddisfazione per questa ulteriore legge regionale che guarda ai nostri territori sempre con l’obiettivo di aumentare i livelli di efficienza delle esperienze in atto e della futura programmazione“.

Pietrucci è invece intervenuto sulla sua interpellanza sul tema della Rems di Barete.

La Rems di Barete è un problema di rilievo nazionale: lo ha ammesso anche l’Assessore regionale alla Sanità rispondendo in aula a una mia Interpellanza, ben tre anni dopo che era stata depositata. La dimensione nazionale non può però assolvere la Regione Abruzzo e l’assessore Verì da precise responsabilità perché in cinque anni di mandato l’assessore non ha neanche mai visitato la struttura che, voglio ricordare, è l’unica che serve due regioni, l’Abruzzo e il Molise. Questa latitanza delle istituzioni disegna perfettamente l’operato di questa Giunta, fatto più di inefficienze che di concretezze. Una cosa è certa: la Rems di Barete è un problema ancora irrisolto. Avevo ragione io nella battaglia iniziata tre anni fa e hanno ragione gli operatori, i degenti, i cittadini di Barete, il Tribunale dei Diritti del Malato a sollevare instancabilmente la questione. È assurdo aver chiuso gli occhi fino ad ora nei loro confronti. La precarietà del personale Rems tra l’altro, lenita con interventi mirati di assunzione tampone negli ultimi anni, determina ancora la fragilità dell’equipe nelle prassi lavorative. La mancanza di progetti terapeutici riabilitativi da parte dei Centri di Salute Mentale competenti contribuisce poi a determinare permanenze prolungate in struttura con conseguente aumento della lista d’attesa a livello regionale. Inoltre i pazienti aggressivi, ai quali è stata prorogata diverse volte la misura di sicurezza, condizionano con il loro comportamento l’andamento della Rems, determinando un clima di paura e stress tra il personale che devono concentrare su di loro la totale attenzione, causando così un forte disagio agli altri degenti che denunciano instabilità e solitudine. Userò tutti gli strumenti consiliari e politici a disposizione per venire incontro alle criticità che coinvolgono tanto il territorio di Barete, quanto l’utenza e tutti gli operatori sanitari: la Rems deve essere una priorità assoluta della Giunta regionale. Mi auguro che l’assessore Verì voglia accogliere l’invito che le ho rivolto in Consiglio di effettuare insieme a me una visita nella struttura così da toccare con mano le vere emergenze di questo territorio che dimostra di non conoscere affatto.