02 Ottobre 2023 - 21:00:23
di Vanni Biordi
Cominciare a definire quelli che sono i contorni di una soluzione pratica e concreta per risolvere il problema di una crisi che colpisce in modo particolare i meno fortunati. Un impegno che è stato illustrato in un incontro, oggi a L’Aquila, prima nella sede del sindacato della CGIL in via Saragat e poi nella Sala Ipogea dell’Emiciclo in via Iacobucci, organizzato da Demos Abruzzo. Il titolo dell’incontro pubblico è “Nessuno si salva da solo. La politica al servizio degli ultimi” al quale hanno partecipato e relazionato il Coordinatore regionale di Demos Alfonso D’Alfonso, il Prof. Luciano D’Amico, candidato Presidente di “Un Patto per l’Abruzzo” e l’Onorevole Paolo Ciani Segretario Nazionale di DEMOS.
Quello che è stato messo in evidenza sono stati in particolare alcuni aspetti critici come l’accoglienza e di conseguenza il discorso della Pace, il lavoro, la povertà e uno ritenuto particolarmente importante come la sanità. Temi delicati, collegati tra loro, che mettono in difficoltà ed è stato ribadito che pensare alla pace è un problema sì è etico ma anche un problema sociale ed economico, perché l’aumento delle materie prime ci riguarda da molto vicino.
Aiutare gli ultimi dal punto di vista economico “creando un ambiente che sia in grado di riabilitare percorsi di sviluppo. Bisogna offrire lavoro e dietro lo stesso lavoro di qualità, un lavoro che consenta una liberazione dai bisogni della schiavitù economica” propone Giuseppe D’Amico e “per far questo ci troviamo, per fortuna, ad avere una regione con una lunga tradizione produttiva manifatturiera, con delle industrie anche d’avanguardia e con delle realtà che sono in grado di imporsi anche nei mercati internazionali. Dobbiamo semplicemente sostenerle e sostenere le cause che sono alla base di crescita e tutti coloro che lavorano, tutti gli abruzzesi che possono trovare in quelle aziende delle occasioni per realizzare un progetto di lavoro e quindi un progetto di vita”, asserisce D’Amico.
Una delle soluzioni, secondo Alfonso D’Alfonso, Coordinatore regionale di Demos, potrebbe essere quella di rendere il sistema più inclusivo e in questo senso “due sono le grandi emergenze che noi poniamo all’attenzione di questo rinnovo del consiglio regionale, sono la povertà e la sanità, interconnesse fra di loro ed entrambe non possono essere affrontate con strumenti ordinari” dice D’Alfonso. “La povertà comincia ad interessare molti abruzzesi, è a rischio il 27% della nostra popolazione e credo che negli ultimi mesi questa percentuale si sia alzata allora di più, bisogna avere una mappatura della incidenza delle povertà sul territorio regionale perché le esigenze sono sicuramente di natura alimentare, ma sono anche di natura sanitaria, di diritto allo studio e di diritto all’abitazione”.
Per affrontare queste problematiche secondo D’Alfonso “occorrono risorse straordinarie, risorse che vanno reperite nel bilancio regionale e anche in strumenti comunitari e non lasciare sole le associazioni di volontariato, sia laiche che cattoliche, nel poter gestire questa problematica perché non è possibile gestirla ricorrendo all’emergenza, ma bisogna avere un piano organico su cui intervenire, occorre la presenza della Regione con propri uomini e proprie strutture e ovviamente occorre supportare adeguatamente il mondo del volontariato che è sempre in prima linea”
“Il momento storico è decisivo e le opportunità vanno colte senza indugio. Ho già avuto modo di sottolineare che è questa la fase in cui vanno impostate le azioni necessarie perché per l’Abruzzo ci sia una nuova stagione di sviluppo; il rischio, al contrario, è di cadere in una spirale che ci costringerebbe nei prossimi anni a inseguire attraverso interventi tampone“, lo ha detto il candidato alla Presidenza della Regione Luciano D’Amico intervenendo, dopo l’incontro nella sala assemblee della CGIL, alla Sala Ipogea del Consiglio regionale, nel corso di un incontro organizzato dal Partito Democratico con amministratrici, amministratori, circoli, iscritte e iscritti.
D’Amico ha è stato chiaro: “Per la ripartenza saranno importanti la capacità di innovare e programmare. L’Abruzzo ha un potenziale enorme che deve in gran parte ancora essere messo a frutto, ed è importante che accada secondo un approccio improntato alla coesione e alla partecipazione: agli abruzzesi vanno offerti lavoro di qualità e servizi adeguati, vanno resi protagonisti e attori dei grandi cambiamenti che ci attendono, che vanno governati. Le forze politiche e civiche che ci sostengono, a cominciare dal Partito Democratico che ha svolto un ruolo decisivo nella costruzione dell’alleanza, hanno la giusta visione per sposare questo tipo di approccio. Sarà una delle basi del Patto per l’Abruzzo: il programma poi andrà elaborato in modo collettivo, ascoltando le cittadine e i cittadini“.
Daniele Marinelli, segretario del Pd Abruzzo, ha sottolineato: “Il Pd può essere orgoglioso del lavoro di tessitura e unione svolto nelle ultime settimane, che può essere ancora ampliato. E’ importante che Luciano D’Amico punti a una condivisione del programma con la cittadinanza e i territori. Dobbiamo essere capaci di raccontare la nostra idea di Abruzzo: la destra dovrà rendere conto di quanto non ha fatto e di quanto spesso ha fatto male. La nostra regione negli ultimi cinque anni è stata mortificata come non mai, ridotta a una periferia territoriale di Fratelli d’Italia. Il Presidente ha interpretato il suo ruolo esclusivamente come puntello politico alla sua leader, badando più ad aprire circoli e attirare portatori di voti piuttosto che a governare la Regione“.
Sono intervenuti anche il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il segretario del Pd dell’Aquila Nello Avellani, la consigliera comunale di Pescara Stefania Catalano e la segretaria dei Giovani Democratici della provincia di Teramo Ilaria Barnabei