02 Ottobre 2023 - 16:36:51

di Martina Colabianchi

Una pentola a pressione che sta per esplodere: ecco come si sentono i commercianti del centro storico. Le salatissime bollettazioni Tari sono arrivate, i ristori promessi tramite Legge regionale, latitano. Come al solito l’amministrazione non ha considerato i disagi e le necessità delle attività produttive coinvolte nel rifacimento della nuova – necessaria – pavimentazione del centro storico“.

Così, in una nota congiunta, i consiglieri comunali Paolo Romano e Lorenzo Rotellini in merito ai ristori per le attività produttive del centro storico dell’Aquila, messe a dura prova dai cantieri pubblici.

Del resto, il capoluogo di Regione non è certo nuovo alla presenza di cantieri in centro storico e, proprio per questo, come ricordano i due consiglieri, “lo strumento incisivo esiste, è a disposizione tanto del Comune dell’Aquila quanto della Regione Abruzzo ma continua a rimanere inattuato“.

Sono anni infatti che ci battiamo per far diventare realtà la legge regionale 32/2019, norma approvata per indennizzare le attività commerciali dai mancati introiti a causa dei cantieri pubblici; una legge pensata e approvata soprattutto per la ricostruzione pubblica dei crateri 2009 e 2016/2017. A seguito delle nostre sollecitazioni in consiglio comunale, fatte in occasione dell’approvazione del bilancio 2023, il Consiglio regionale aveva rifinanziato la legge con 100.000 euro e aveva annunciato una nota della Regione Abruzzo per l’avvio di “una ricognizione dei cantieri attivi nei 305 comuni abruzzesi”. Non solo, la maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale e il vicesindaco Raffaele Daniele promisero una commissione comunale dedicata a capire il perimetro delle aree specifiche da considerare per i ristori”.

A distanza di mesi, – proseguono Romano e Rotellini – da parte della Regione Abruzzo le risorse non risultano ancora impegnate e pronte per essere spese e la nota ai 305 comuni non è ancora pervenuta; da parte del Comune non solo non è stato mai avviato un dialogo per programmare l’azione amministrativa, ma non è neanche stata richiesta la Commissione consiliare“.

Dicono di essere gli uomini dei “fatti e non parole”, ma al momento si stanno preoccupando di più se liberare o meno una poltrona in Giunta che di dare risposte alla città. Ci sarebbe da lavorare sin da subito (è già tardi) e da imparare la lezione per i prossimi cantieri che partiranno nelle altre piazze: servirebbe una comunicazione istituzionale chiara e rispondente a realtà, una programmazione concertata anche in sedute aperte di commissioni, l’attivazione delle misure che già si trovano a disposizione degli amministratori e non da ultimo l’umiltà e il rispetto con cui ci si dovrebbe sempre approcciare al cittadino“, concludono.