Nella giornata di ieri, domenica 1° ottobre, il candidato alla presidenza della regione Abruzzo in quota centro-sinistra, Luciano D’Amico, è intervenuto all’interno dell’iniziativa sui rischi del regionalismo differenziato e del DDL Calderoli, organizzata dal PD di Chieti a Ripa Teatina.
Tale occasione ha rappresentato uno dei primi incontri pubblici, a cui ne seguiranno molti altri, in cui è possibile conoscere D’Amico in questa nuova veste di frontman della coalizione, infatti pur essendo un volto noto negli ambienti democratici e avendo ricoperto numerosi incarichi apicali, si tratta di un profilo di espressione civica nuovo alle cosiddette cabine di regia.
Nel suo intervento D’Amico ha richiamato l’attenzione sui rischi che la proposta del Leghista Calderoli potrebbe provocare nel paese. Il rischio più grande per D’Amico è quello di una “disgregazione sociale”. In risposta a tale rischio l’aspirante governatore ha però lanciato la missione a non rassegnarsi alla sindrome di Fontamara, citando il celebre romanzo di Ignazio Silone.
“Sul disegno di legge Calderoli l’attenzione deve essere alta. Da parte nostra è senz’altro così.” queste le parole di D’Amico “Diventa decisivo il modo in così saranno determinati i Lep, e naturalmente anche la dotazione finanziaria. I segnali non sono incoraggianti, certo è che combatterne gli effetti distorsivi e regressivi deve diventare una battaglia del Mezzogiorno, dell’Abruzzo, dell’intero Paese, la cui Costituzione si fonda sull’idea di eguaglianza e di sviluppo, inteso in senso collettivo. Il rischio è quello della disgregazione sociale, e noi nella nostra regione puntiamo ad assicurare un ecosistema dello sviluppo, non certo a rassegnarci alla sindrome di Fontamara“
Nel coro dell’iniziativa è intervenuto anche Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese, ha sottolineato:
“Si scrive autonomia differenziata, si legge secessione. Il progetto di legge Calderoli rappresenta un pericolosissimo attacco ai diritti fondamentali dei cittadini e mette sostanzialmente in discussione l’unità nazionale. In un Paese già afflitto da gravi diseguaglianze, il risultato sarebbe quello di un ulteriore incremento dei divari territoriali. L’Abruzzo sarebbe pesantemente penalizzato, ma il Presidente della Regione, nella sua veste prediletta di dirigente di Fratelli d’Italia, difende il progetto di legge e tradisce l’Abruzzo. Combatteremo e vinceremo questa battaglia, accanto ad associazioni, sindacati, forze sociali, in difesa della Costituzione, dell’unità del Paese e dei diritti universali dei cittadini”.
A seguire anche gli interventi di Marcello Salerno, professore di diritto costituzionale e sindaco di Ari, deputato del Pd Luciano D’Alfonso, del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci, della deputata del Movimento Cinque Stelle Daniela Torto, della presidente del Consiglio comunale di Francavilla al Mare Francesca Buttari, del segretario della Cgil Abruzzo e Molise Carmine Ranieri, del vicedirettore della CNA regionale Silvio Calice.
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