03 Ottobre 2023 - 12:41:52
di Martina Colabianchi
Mattinata di presentazioni all’Università degli Studi dell’Aquila.
Nella sala Consiglio di palazzo Camponeschi, sede del rettorato UnivAQ, il rettore Edoardo Alesse ha presentato il nuovo prorettore vicario, che succede al professore Roberto Cipollone, e tre nuovi professori che hanno preso servizi al dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche (DISCAB). Si tratta, nello specifico, di un ordinario di Chirurgia generale e di un ordinario e un associato di Pediatria.
Presenti alla conferenza stampa, oltre al rettore Edoardo Alesse, la direttrice del DISCAB, professoressa Francesca Zazzeroni, e il direttore generale Pietro Di Benedetto.
“Io scelgo un prorettore per ogni anno, prendendolo dai vari dipartimenti dell’ateneo ad eccezione del mio – spiega il rettore UnivAQ. Ora è il turno del professor Claudio Ferri, che è il nostro clinico medico, una persona di elevatissimo profilo scientifico e con grandi capacità cliniche, che è a L’Aquila da più di 30 anni e che ha sempre guidato la clinica universitaria. Quindi, la mia scelta non può essere migliore di questa”.
“Presenteremo anche altri due new entry, il professor Fabio Vistoli, chirurgo esperto in trapiantologia che ci serve a dare continuità alla gestione del Centro regionale trapianti. Il professor Vistoli viene da Pisa ed è davvero molto bravo. L’altro è il professor Maurizio Delvecchio, professore associato di pediatria, per poter riattivare all’Aquila la scuola di specializzazione in pediatria che richiedeva un docente. È stato uno sforzo economico non indifferente, ma alla fine abbiamo raggiunto il risultato che volevamo“.
“Le linee guida che seguirò saranno per ottemperare al mandato che mi onora al di là dei miei meriti, quello di seguire i consigli e quello che il professor Alesse mi dirà, – spiega il nuovo prorettore Ferri – perché questo è il dovere di ogni prorettore che vuol dire vice, persona vicaria, che coadiuva e quindi sicuramente contribuire alla crescita ulteriore dell’ateneo aquilano seguendo, scrupolosamente, quello che il senato accademico e il rettore in carica mi diranno. Certamente, senza voler togliere nulla a tutte le altre meravigliose discipline, sono ormai 40 più anni che calco il palcoscenico della ricerca nel contesto della medicina interna e della clinica nel contesto della medicina interna, e quindi cercherò di fare il massimo per far ben comprendere a tutte le istituzioni quanto sia importante la formazione in ambito medico, che non perda mai la vista l’umanità dei pazienti e i pazienti come essere tutto, non un solo organo“.