PD L’Aquila su questione sicurezza in città

10 Ottobre 2023 - 19:01:21

Fratelli d’Italia, all’Aquila, è oramai in preda ad una crisi di nervi
e, per provare a difendere la pessima amministrazione della giunta
Biondi, attacca in modo scomposto il Partito Democratico.

“Sorprendono le posizioni di alcuni esponenti di centrosinistra che
sventolano l’allarme sicurezza in città puntando l’indice contro
l’immigrazione incontrollata”, leggiamo in una nota farneticante del
gruppo consiliare: ebbene, vorremmo ricordare loro che, in realtà, è
dalla coalizione di centrodestra che arrivano le critiche più pesanti
alla gestione dell’ordine pubblico in città.

Il consigliere Luigi Faccia, eletto con una civica del sindaco Biondi,
ha depositato un ordine del giorno chiedendo il ripristino
dell’operazione Strade Sicure, e cioè l’intervento dell’esercito in
centro storico. Il consigliere Daniele D’Angelo, da poco transitato in
Forza Italia, non smentito dal suo partito, ha parlato di “camorra di
basso rango”, sottolineando come il sindaco dell’Aquila abbia
abbandonato la città alla spasmodica ricerca di una candidatura alle
Europee; in effetti, Biondi oramai a Palazzo Fibbioni non si vede più da
tempo. Il segretario cittadino della Lega ha auspicato la presenza della
“celere in tenuta antisommossa” per “contrastare la feccia – parole sue
– sotto i portici di San Bernardino”.

Evidentemente, ci sono crepe profondissime nella maggioranza se è vero
che il partito del sindaco, nella nota, rivendica invece come L’Aquila
sia una città sicura.

L’Aquila è una città sicura o c’è bisogno di riaprire il carcere per i
minorenni, come si accenna in modo contraddittorio nel comunicato stampa
di Fratelli d’Italia? L’Aquila è una città sicura o serve l’intervento
dell’esercito e della celere in tenuta antisommossa, come chiedono a
gran voce le altre forze di maggioranza?

La verità è che la giunta comunale ha perso totalmente il controllo
della città, incapace di dare risposta alla diffusa sensazione di
insicurezza percepita dai cittadini, incapace di riqualificare ampie
porzioni del centro storico lasciate al buio e all’abbandono, incapace
di stimolare la residenzialità e la presenza di presidi sociali e
culturali nel cuore della città.

Ieri, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in Prefettura
– riunito in tutta fretta – non ha fatto altro che assumere impegni
generici; chiediamo piuttosto al sindaco Biondi e alla Prefetta Torraco
un report sulle azioni introdotte e sui risultati conseguiti a seguito
del ‘Patto per la sicurezza urbana’ sottoscritto, con grande enfasi,
poco più di un anno fa.

Come Partito Democratico, restiamo convinti che ci sia bisogno di una
maggiore sinergia tra le Istituzioni e le forze dell’ordine, che vada
potenziato il personale impiegato in Questura così come il contingente
di Polizia municipale, lasciato colpevolmente sotto organico
dall’amministrazione, così da garantire maggiore efficacia nel contrasto
agli episodi di microcriminalità che si stanno verificando negli ultimi
mesi. Tuttavia, la risposta vera che una amministrazione dovrebbe
garantire sta nella realizzazione di interventi di carattere sociale e
di inclusione, rivolti alle fasce più vulnerabili e marginali, nonché di
riqualificazione socio culturale delle aree urbane. Per farlo, secondo
noi, dovrebbe avviare una collaborazione più strutturata con tutto il
mondo dell’associazionismo attivo in città.

Ciò vale anche per le case-famiglia: la Giunta reclama, oggi, una legge
regionale dimenticando, però, che dipende dal Comune la stipula delle
convenzioni e la vigilanza sul loro operato. Se ci sono delle criticità,
vanno evidentemente affrontate e risolte, ma non si può pensare di
scaricare la responsabilità sulle tante realtà che, all’Aquila, lavorano
con coscienza e generosità per offrire la migliore accoglienza possibile
ai minorenni non accompagnati. Andrebbero, piuttosto, elaborati percorsi
virtuosi che consentano una vera integrazione, che passa da corsi di
lingua italiana, dall’accompagnamento scolastico, dalla formazione al
lavoro, dal sostegno per lo svolgimento di attività sportive e
culturali. I progetti educativi debbono essere accompagnati e
l’amministrazione comunale dovrebbe essere il primo e più importante
alleato e interlocutore.

Va recuperato, inoltre, lo spazio pubblico come luogo di incontro,
socialità, cultura soprattutto per le giovani generazioni che, oggi, in
centro storico così come nelle periferie, non hanno alternativa alla
cosiddetta ‘movida’. L’amministrazione dovrebbe preoccuparsi
dell’assenza di centri culturali, di biblioteche, di sale cinema, di
spazi aperti e gratuiti di cui le giovani generazioni hanno
profondamente bisogno per la loro crescita, personale e sociale.
L’amministrazione dovrebbe preoccuparsi di illuminare i tanti luoghi bui
di questa città, di curare gli spazi pubblici per renderli frequentabili
dai cittadini: è una comunità attiva e presente la miglior forma di
prevenzione possibile; negli spazi abbandonati, e ce ne sono tantissimi
in centro e in periferia, è più facile che si verifichino episodi di
devianza.