11 Ottobre 2023 - 18:02:39

di Martina Colabianchi

Una frase “choc”, pronunciata durante uno speciale sul Vajont del Tgr Veneto in Rai, ha fatto non poco indignare i cittadini aquilani. La giornalista autrice dello speciale, parlando del processo che fu trasferito nel capoluogo abruzzese, avrebbe detto letteralmente:

La natura si vendicò dello scippo nel 2009 con il terremoto dell’Aquila e quei fogli, salvi per miracolo, presero temporaneamente la strada di casa“.

Aver attribuito una ‘colpa’ per la quale il terremoto avrebbe rappresentato una ‘punizione’ ha ferito la nostra comunità, che ha reagito con sentimenti di delusione e indignazione. Cosi ho ritenuto di dover approfondire e mettermi in contatto con i vertici della Rai per rappresentare lo stato d’animo dei miei concittadini“.

Questo l’intervento del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che prosegue:

La digressione ha ferito gli aquilani quanto gli amici veneti. Le vittime dell’Aquila e quelle delle comunità di Longarone, Codissago e Castellavazzo, Erto e Casso e tutti gli altri comuni di cui erano originarie, hanno pianto e stanno ancora piangendo. Il tempo non è sufficiente a lenire il dolore e tantomeno a cancellare la storia“.

Questo pomeriggio, infine, dopo una lunga mattinata di colloqui, tesa ad approfondire i termini dell’episodio, il sindaco e il direttore della Rai hanno ricevuto una nota di scuse proprio a firma della giornalista autrice del servizio televisivo, Milva Andriolli.

Se ne riportano i contenuti:

“Gentilissimi, ho letto alcune dichiarazioni pubbliche di parlamentari e istituzioni. Voglio chiarire che da parte mia non c’era nessun intento di ferire la sensibilità delle popolazioni aquilane, colpite dal terremoto. Anzi. E mi scuso se le mie parole possono aver dato adito ad interpretazioni in tal senso. Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Longarone, nel giorno del 60 esimo anniversario della tragedia del Vajont, hanno confortato tutte le persone che da anni chiedevano, quale gesto etico, la restituzione delle carte processuali al territorio bellunese, sconvolto dalla tragedia del Vajont”.