13 Ottobre 2023 - 11:01:08
di Martina Colabianchi
Torna, dal 16 al 19 ottobre all’Auditorium del Parco a l’Aquila, il Festival delle Culture: la sezione del L’Aquila Film Festival dedicata al racconto delle tante culture del mondo attraverso i racconti e i volti di tante tra le persone straniere che risiedono o semplicemente abitano la città dell’Aquila.
Per il quinto anno L’Aquila Film Festival torna a proporre proiezioni di film che trattano questioni sociali e culturali, diritti, voglia di pace (soprattutto in questi giorni) e che vogliono creare occasioni di incontro tra le persone, ancora di più se di lingue e tradizioni differenti, oltre a riportare in scena l’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo.
Sono sette i film selezionati, tutti riguardanti tematiche o nazioni differenti. Nella scelta delle tematiche, non si potevano certo omettere le due grandi questioni di stringente e tragica attualità, le due guerre a noi vicine che stanno insanguinando questi anni: la volontà, spiegano, non sarà però quella di analizzare cause e responsabilità, perché l’approccio vuole essere quello di conoscere più da vicino i contesti sociali e culturali di quelle aree; “Klondike” di Maryna Er Gorbach è ambientato nel Donbass nel 2014, “Sarah & Saleem– Là dove nulla è possibile” racconta una crisi personale di coppia che assume contorni politici nella Gerusalemme contesa.
In occasione della proiezione di “Klondike” interverranno molti concittadini ucraini, compresi i rappresentanti della locale associazione “24 febbraio”, mentre la musicista Marianna Volkova proporrà dei brani di musica tradizionale ucraina.
Tra gli altri film in programma, “Il male non esiste” di Mohammad Rasoulof: drammatica riflessione sulla mancanza di libertà di espressione nell’Iran di oggi, sarà accompagnato dai racconti di studenti iraniani a L’Aquila e da quelli di rappresentanti della comunità iraniana cittadina. Poi “Totem – il mio sole” di Lila Avilés, delicato racconto di equilibri famigliari in Messico, al termine del quale interverrà il dottorando Horacio De Jesùs Garcia Vàzquez per raccontare riti e importanza del tradizionale dia de los muertos. Per l’occasione, Fabrizio De Melis ed Emanuele Castellano regaleranno al pubblico presente in sala un prezioso momento musicale.
“Nezouh – il buco nel cielo” di Soudade Kaadan, a seguire, racconterà con delicatezza le difficoltà, i dubbi e la forza con i quali il popolo siriano ha affrontato e sta ancora affrontando la guerra civile in Siria e le sue conseguenze. “Casablanca beats” di Nabil Ayouch (già vincitore della dodicesima edizione del LAQFF nel 2018 con “RAZZIA”) racconterà la storia di un gruppo di ragazzi di Casablanca e del loro sogno di fare musica, impreziosito dagli interventi di ragazzi della comunità marocchina a L’Aquila.
“Manodopera – interdit au chiens et aut italiens” di Alain Ughetto chiuderà il Festival delle Culture parlando della migrazione italiana del ventesimo secolo. Al termine della proiezione sarà interessante approfondire l’argomento dal punto di vista storico e da quella dell’attualità insieme alla prof.ssa Simona Troilo dell’Università degli Studi dell’Aquila e a Jacopo Colomba, project-manager della ONG WeWorld attiva a Ventimiglia. Durante la serata conclusiva si esibirà l’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo e sarà l’occasione per un giusto finale che coinvolga tutti i partecipanti di tutte le nazionalità in un melting pot conclusivo che possa ragionare insieme di scambi, di viaggi e di migrazioni nella speranza e nell’attesa che questi diventino in futuro momenti di interazione e crescita e che non siano più drammatici episodi di fughe disperate da guerre, ingiustizie e povertà.
Gli ingressi sono liberi a biglietto etico ed è fortemente consigliata la prenotazione attraverso il sito web www.laquilafilmfestival.it e la piattaforma https://www.eventbrite.it/org/33429531057.