17 Ottobre 2023 - 09:58:54

di Tommaso Cotellessa

I gruppi di opposizione in Consiglio comunale di L’Aquila Coraggiosa, L’Aquila Nuova, Il Passo Possibile e Partito Democratico, sono intervenuti sulla seduta della terza commissione che si è riunita nella mattinata di ieri sul tema della sicurezza in città.

Oltre a ripercorrere il percorso estremamente semplice che ha condotto alla convocazione di tale commissioni, che è stato possibile, scrivono i Consiglieri, “andando oltre ogni deroga“; nella nota viene anche ricordata la differente natura che avrebbe dovuto avere la commissione. Nonostante fossero invitati infatti non hanno preso parte alla commissione i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, men che meno la Polizia municipale. I Consiglieri dunque descrivono una commissione che si è dovuta reinventare, in un dialogo cha ha visto il solo confronto con i responsabili delle case famiglia.

Ma nonostante questo, in un approccio di fattiva collaborazione le opposizioni guardano di buon grado quanto emerso dal confronto e quanto proposto dall’Assessore Tursini.

Di seguito la nota integrale inviata dai gruppi d’opposizione:

“Ogni forza politica della maggioranza di destra ha solo recentemente sentito l’urgenza di offrire la propria ricetta per il ripristino della sicurezza in città: chi ha invocato l’esercito, chi ha esteso il Daspo, chi avrebbe voluto la celere. Il sindaco ha tentato di tranquillizzare i cittadini con la firma di un secondo protocollo in Prefettura che ricorre alle segnalazioni delle guardie giurate tramite i numeri di emergenza: una firma di certo vale più di un auspicio. Nonostante questo, forse giudicando l’azione insufficiente, la consigliera Persichetti, dello stesso gruppo politico del primo cittadino, ha pensato bene, con un’urgenza che è andata irritualmente in deroga a qualunque norma di convocazione, di richiedere e ottenere in tempi record una seduta di III Commissione Sociale. La seduta, svolta stamane, avrebbe dovuto tenersi alla presenza delle forze di polizia, dei carabinieri, della polizia municipale e dell’assessore competente a quest’ultima, Laura Cucchiarella. Nella convocazione, tra le varie tematiche da dibattere, mai esplicitate nel testo della richiesta, insisteva quella “relativa alla verifica delle condizioni delle case famiglia e dei relativi ed eventuali disagi degli occupanti minori” senza però inserire tra i convocati, dunque tra gli auditi, gli educatori delle case famiglia, quasi a istruire un dibattito in assenza di contraddittorio. In aula però non si sono presentate né le forze dell’ordine né incredibilmente quelle di Polizia Municipale, mentre erano presenti sia gli educatori di alcune case famiglia presenti sul territorio che il Settore Sociale del Comune. Un fuori programma che ha costretto il presidente della Commissione a far intervenire loro nella discussione e, dopo quattro ore di dibattito, a sgomberare il campo dai pregiudizi sul loro funzionamento, regolato da norme e controlli. Non possiamo che ringraziare l’assessora al Sociale Manuela Tursini e il dirigente Luzzetti per aver dimostrato, con la dovizia dei dati e della conoscenza, come l’istituto delle case famiglia sul territorio sia funzionante e come spesso il lavoro messo in campo vada oltre l’ordinario nell’esclusivo interesse dei minori sotto tutela; nell’ottica di collaborazione sui temi importanti per la collettività che sempre contraddistingue la nostra azione politica accogliamo anche la proposta di legge regionale dell’assessora Tursini per la regolamentazione dell’accreditamento delle case famiglia in Abruzzo, purché parta dal Consiglio comunale e faccia diventare L’Aquila capofila regionale delle buone pratiche per il Sociale.

Ci rammarica non aver avuto un confronto scevro dai pregiudizi poiché sono proprio quelli che portano le riflessioni e le azioni conseguenti fuori dalla realtà dei fatti: gli episodi di violenza occorsi in questi mesi in centro storico che tanto hanno scosso l’opinione pubblica sono localizzati tutti in aeree recuperate della città, non nelle zone rosse né in palazzi fatiscenti, a dimostrazione di quanto la nostra attenzione di amministratori si debba focalizzare anche sulla ricostruzione sociale e sulla mancanza di luoghi di aggregazione per i giovani oltre che sul problema della carenza di personale delle forze dell’ordine e della Polizia Municipale, sull’implementazione della videosorveglianza con l’approvazione di un regolamento attuativo e sul potenziamento l’illuminazione pubblica laddove carente.