20 Ottobre 2023 - 11:52:29
di Martina Colabianchi
Sui fenomeni di disagio giovanile e violenza registrati nel capoluogo di regione nell’ultimo periodo, nella sede del Comando provinciale dei Carabinieri si è tenuto un incontro che ha riunito, attorno allo stesso tavolo, i vertici della magistratura minorile e delle forze dell’ordine.
Non il segnale di una situazione allarmante – ci tengono a specificare – ma la riprova di una particolare attenzione rivolta a questi fenomeni di violenza che hanno visto come protagonisti minorenni responsabili di comportamenti inurbani.
A presiedere l’incontro, il procuratore della Repubblica dei minorenni, dott. David Mancini, che ha delineato le nuove modifiche normative approfondendo le tematiche con tutti i carabinieri impegnati in prima linea dei vari reparti territoriali, della linea speciale e forestale dell’Arma presenti, primo fra tutti il Col. Nicola Mirante auspice dell’evento. Presenti anche alcuni degli esponenti della polizia locale aquilana, anch’essi in prima linea nella lotta contro la devianza minorile e gli episodi si degrado urbano.
L’incontro era in programma già da prima che il Governo emanasse il d.l. 15 settembre 2023 n.123, c.d. decreto Caivano, recante misure urgenti di contrasto al disagio e alla criminalità giovanile, ma anche dell’abbandono scolastico. Questi, dunque, i temi affrontati nel corso del dibattitto durato un’intera mattinata, in cui non sono mancati chiarimenti sul decreto attuativo stesso, ma soprattutto sono stati analizzati i fenomeni di criminalità minorile che interessano il territorio dell’aquilano.
L’occasione è stata propizia per stabilire e calibrare le modalità d’intervento in sinergia tra le diverse forze in campo, anche in virtù delle riviste norme procedurali che, tra l’altro, introducono un inasprimento delle sanzioni in tema di arresto per il minore colto in flagranza di reato.
Infine, non sono mancati approfondimenti sull’utilizzo degli altri strumenti preventivi e repressivi a disposizione degli operatori del settore, come ad esempio il ricorso al Daspo urbano, al foglio di via obbligatorio e, per concludere, ai percorsi rieducativi e risocializzanti nei confronti di soggetti maggiori di 14 anni. Vista la buona riuscita dell’evento si prevedono futuri incontri allargando la platea dei partecipanti.