26 Ottobre 2023 - 12:02:53

di Martina Colabianchi

Nell’ambito della propria più che cinquantennale attività di analisi della realtà regionale, il CRESA Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso pubblica “Economia e Società” giunto alla sua XIV edizione.

Il rapporto, presentato stamattina nella sede della Camera di Commercio del Gran Sasso, segnala che la regione, nel complesso, mostra deboli segni di ripresa, spesso di intensità inferiore non solo alla media del Paese, ma anche del Mezzogiorno, motivo per cui l’Abruzzo ha recuperato solo in parte i livelli pre-pandemici.

Per quanto riguarda l’andamento delle variabili macroeconomiche regionali, il 2022 ha registrato un aumento di Pil e consumi, sebbene con una dinamica in progressivo rallentamento. La Svimez ha stimato per il 2023 una crescita in ulteriore decelerazione, di intensità pari al Mezzogiorno e leggermente inferiore all’Italia.

Diminuiscono le imprese attive a causa delle flessioni nelle costruzioni e nel commercio, nell’agricoltura, stabile nel 2021, e del ripetersi dei cali nel manifatturiero. Aumentano i servizi grazie al contributo delle attività professionali.

La struttura imprenditoriale regionale, al pari di quella nazionale, continua a rafforzarsi: le società di capitali, che rappresentano circa un quarto del totale delle imprese abruzzesi, riportano un +0,4%, quelle di persone e le imprese individuali, che restano prevalenti, un -1,8% e un -2,8%.

Gli scambi commerciali con l’estero confermano un andamento moderatamente crescente con variazione delle vendite e degli acquisti positive ma assai inferiori a quelle medie italiane. Diminuisce, invece, il valore dell’export del settore meccanico, elettromeccanico ed elettronico a causa dell’andamento negativo dei mezzi di trasporto. Bene, invece, le esportazioni del chimico farmaceutico e del made in Italy, superiori alla media nazionale.

Dopo la forte riduzione del 2020 e la ripresa del 2021, il mercato del lavoro regionale mostra segni di difficoltà, con valori dei principali indicatori migliori del Mezzogiorno ma peggiori del Centro-Nord e andamenti che evidenziano una maggiore debolezza della ripresa abruzzese anche rispetto alla circoscrizione di appartenenza.

Notizie negative sul fronte demografico: la popolazione abruzzese, al 31 dicembre 2022, è composta da 1.269.860 persone con un calo tendenziale del 4,8%. Negativa la dinamica naturale, positiva quella migratoria grazie al solo apporto della componente estera. Il report ci mostra, poi, come la nostra Regione stia diventando sempre più vecchia: gli indici di vecchiaia e di dipendenza e l’età media registrano, infatti, un peggioramento della situazione con un aggravio del carico sociale ed economico riconducibile all’aumento degli anziani e alla diminuzione dei giovani.

Sul fronte istruzione, competenza, occupazione e migrazione giovanile l’Abruzzo si colloca in posizione intermedia tra Centro-Nord e Mezzogiorno e si posiziona tra le prime regioni meridionali ma mostra, al contempo, una minore velocità di sviluppo.