02 Novembre 2023 - 11:50:07
di Martina Colabianchi
“Volontà: Facoltà propria dell’uomo di tendere con decisione e piena autonomia alla realizzazione di fini determinati” declinabile in “Volontà politica: effettiva disponibilità a realizzare un progetto o un programma, superando eventuali ostacoli burocratici ed organizzativi”.
Così inizia il duro comunicato di UILTemp Abruzzo in merito alla stabilizzazione, avvenuta nei giorni scorsi, di lavoratrici e lavoratori delle cooperative che hanno svolto lavoro di operatore socio sanitario nelle ASL abruzzesi. Senza nulla togliere a quanto giustamente avvenuto, il sindacato denuncia però una mancanza di equità: sarebbero stati esclusi dalla stabilizzazione, infatti, “una gran parte di operatori sanitari operanti ancora oggi nelle ASL” e, cioè, gli operatori sanitari che lavorano negli ospedali abruzzesi attraverso contratti di somministrazione.
“Dov’era questa lungimirante ASL – attacca il sindacato – quando UILTemp Abruzzo avvertiva e proponeva di utilizzare le deroghe per garantire la continuità lavorativa a quasi 1000 operatori sanitari inseriti nei presidi ospedalieri abruzzesi attraverso contratti di somministrazione? Perché questa innovativa ASL non tutela le professionalità di tali lavoratrici e lavoratori che da quasi 10 anni ormai sopperiscono alla carenza di personale con scadenze contrattuali di 30 giorni circa?“.
“UILTemp Abruzzo non può a questo punto non tornare a denunciare quanto sia inconcepibile tutto questo. Lo facciamo a nome di quelle lavoratrici e quei lavoratori che ancora oggi indossano la stessa divisa di un diretto ASL con grande senso del dovere sapendo che il loro futuro lavorativo finirà tra pochi mesi. Lo facciamo per quelle lavoratrici e quei lavoratori che oggi sono a casa perché rimpiazzati da un vincitore di concorso nonostante ci sia carenza di personale. Lo facciamo a nome di questa categoria di lavoratrici e lavoratori che la notizia della “procedura riservata per i dipendenti della cooperativa” la legge con grande amarezza e delusione. Lo facciamo PER loro e CON loro ribadendo che le decisioni dovrebbero essere prese valutando i contesti in maniera più accurata”.
“UILTemp Abruzzo, – proseguono – quale O.S. del settore somministrazione chiede da tempo l’utilizzo di ogni cavillo possa garantire futuro e stabilità, a partire dagli spiragli che proprio la Legge Madia dà in riferimento alle professioni sanitarie utilizzate in deroga fino al 2020 per finire alla volontà di riconoscere professionalità create sul campo senza focalizzarsi sulla tipologia contrattuale applicata“.
“Chiediamo alla Politica Regionale e dirigenza ASL di rivedere le proprie scelte e farsi carico in modo responsabile di una problematica che porterà ad una vera e propria crisi del settore mettendo a rischio la tenuta sociale. Centinaia di professionisti stanno perdendo occupazione dopo più di 10 anni di lavoro svolto con contratti rinnovati mese per mese e dopo aver aiutato a gestire gravi crisi che il nostro territorio ha affrontato. Quella che ricordiamo di più e che interessa tutto l’Abruzzo è la pandemia, periodo il quale ha certificato tali operatori e tali operatrici come EROI ormai messi nel dimenticatoio. Potremmo comunque aggiungere anche tutta le emergenza terremoto che ha interessato buona parte del territorio abruzzese ed anche lì la somministrazione, ed ogni forma di contratto flessibile, è stata utilizzato ed abusato in tutte le sue forme. Vogliamo dimenticarci che sono stati Eroi? Vogliamo davvero far credere che non sono professionalità da tutelare?“.
“Torniamo a chiedere intervento concreto che possa allineare le discrasie create dalla burocrazia e arrivare al totale riconoscimento del criterio basilare su cui si fonda il settore della somministrazione: “la parità di trattamento” normativa europea ripresa dall’ordinamento italiano e dal ccnl“.
Il sindacato annuncia, poi, che sta per richiedere un “ufficiale incontro alle Istituzioni Regionali, Senatori e Deputati abruzzesi che sembrano non recepire gli accorati appelli che arrivano ormai da ogni provincia abruzzese e fa appello a lavoratrici e lavoratori della sanità di partecipare alle prossime mobilitazioni sindacali per dare più forza alle nostre richieste. Adesso – concludono – è il tempo di dimostrare in modo palese che la precarietà è creata proprio dall’utilizzo distorto che ne fa il sistema“.