09 Novembre 2023 - 15:41:19
di Giustino Masciocco
Da qualche settima a questa parte, sono aumentate le preoccupazioni riguardanti i casi accertati del virus Dengue, trasmettibile tramite puntura delle zanzare del genere Aedes. I sintomi dell’infezione sono, mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle.
Prontamente l’Istituto Superiore di Sanità, ha aggiornato i dati riguardanti i luoghi, in Italia, dove queste trasmissioni sono avvenute, il bollettino riporta:
“Sono 72 i casi confermati di Dengue trasmessi localmente in Italia e notificati al 6 novembre 2023. Questi casi sono riferiti a quattro episodi di trasmissione non collegati tra loro in provincia di Lodi (37 casi confermati), in provincia di Latina (2 casi) e in provincia di Roma (32 casi con esposizioni in diverse parti della città metropolitana di Roma e 1 caso ad Anzio, per cui sono in corso indagini per verificare eventuali collegamenti epidemiologici). Tutti i casi, di cui è noto l’esito, sono guariti o in via di miglioramento. Dall’inizio dell’anno sono stati notificati anche 234 casi di Dengue importati da altri Paesi. I dati aggiornati sono disponibili online nella dashboard Dengue, (allegata) aggiornata settimanalmente. La trasmissione autoctona del virus seppur in presenza di un numero limitato di casi, è in evoluzione.”
Vi starete chiedendo come questa situazione, potrebbe mettere a rischio le donazioni di sangue nella nostra regione? Cerchiamo di spiegarlo nel modo più semplice possibile.
Le trasfusioni di sangue possono trasmettere agenti infettivi eventualmente presenti nel sangue del donatore. Questo è il motivo per cui gli operatori sanitari pongono molte limitazioni nella selezione dei donatori ed eseguono esami approfonditi sul sangue. Tutte le unità di sangue donato vengono sottoposte a esami di laboratorio per escludere infezioni da parte di organismi che causano epatite virale, AIDS, determinate altre patologie virali (come le infezioni causate dal virus Zika e dal virus del Nilo occidentale), morbo di Chagas e sifilide. (manuale MSD)
Per poter effettuare gli esami appena elencati, i biologi delle Asl, utilizzano dei “reagenti” per verificare se il sangue donato sia scevro dalle patologie virali.
Nel nostro caso, il Servizio Sanitario della Regione Abruzzo, ad oggi, ancora non dispone dei “reagenti” per individuare il virus della Dengue, quindi tutti coloro che sono stati negli ultimo giorni nelle città sopra elencate, tra cui c’è Roma, fino a quando i laboratori delle Asl abruzzesi non avranno in dotazione il “reagente”specifico per la Dengue, non possono effettuare donazioni.
Potete capire bene che, noi abruzzesi , un giorno si e l’altro pure, transitiamo per la capitale, quindi, non potendo effettuare le donazioni, presto diminuiranno le scorte di sangue. I centri trasfusionali sono già in allarme, il perdurare di tale situazione per ancora qualche settimana, potrebbe portare ad una carenza di sacche di sangue, con il rischio di non poter coprire, in autonomia come Regione Abruzzo, la richiesta.
Per una volta, possiamo cercare di ottenere i “reagenti” specifici prima che altre Regioni ci bruciano sul tempo? Tanto, come scusa, ci verrà sicuramente detto che, tutti cercano questo tipo di reagenti e la produzione non riesce a soddisfare le richieste.