Fina: “Scelte del governo sono contro il Mezzogiorno, Abruzzo particolarmente danneggiato"

09 Novembre 2023 - 18:19:01

“Il decreto legge denominato Sud, che potremmo tranquillamente chiamare
decreto legge contro il Sud, è una foglia di fico, è un modo per lavarsi
la coscienza, ma la condizione materiale delle cittadine e dei cittadini
del Sud Italia è quella che vivono loro sulla loro pelle e che possono
testimoniare probabilmente molto meglio di me. Tra l’altro è una pura
propaganda, che racconta di una Zes unica per compensare quei territori
di quanto tolto dal PNRR e di quanto si vuole togliere con l’autonomia
differenziata. Ma così facendo ne approfitta per centralizzare e mettere
all’angolo i territori”: lo ha detto il senatore Michele Fina, tesoriere
nazionale del Partito Democratico, intervenendo in Aula nell’ambito
della discussione sul provvedimento.

Fina ha detto che le scelte del governo penalizzano in generale il
Mezzogiorno: “Gli stessi tagli agli enti locali colpiscono di più il
Sud, perché è chiaro che tagliare i servizi sociali a un Comune che fa
più fatica al Sud, a un Comune che spesso ha più problemi, è più grave
che farlo al Centro o al Nord del Paese. Tutte le ingiustizie, le
iniquità e le ineguaglianze che sono dentro i provvedimenti di questo
Governo sono più gravi al Sud di questo Paese. I cittadini lo
percepiscono e ve lo stanno urlando; basta vedere quante centinaia di
ordini del giorno sono stati approvati nei consigli comunali e
provinciali contro l’autonomia differenziata, votati da consiglieri
comunali dei partiti di maggioranza. Noi ve lo ricorderemo emendamento
per emendamento”.

Il senatore del Pd ha in un passaggio messo in evidenza che molto
danneggiata dal decreto Sud è la sua regione di origine, l’Abruzzo, “ad
esempio quando pone il limite dei 200.000 euro di investimento. Noi
abbiamo verificato che negli ultimi anni, in un territorio che ha molte
piccole e piccolissime imprese, la media degli investimenti è di 90.000
euro; un intero comparto economico rischia pertanto di essere escluso;
si tratta, quindi, di un’ulteriore ingiustizia nell’ingiustizia”.